Anche se la maggioranza degli archeologi si tiene prudentemente a debita distanza dai componenti
dell' #armatabrancaleoneshardariana (e questi ultimi se ne dispiacciono molto, in quanto vorrebbero un "confronto diretto", qualunque cosa ciò voglia dire e forse proprio sottointendendo l'intenzione malvagia e premeditata di ricorrere a vie più spicce, di fatto), alcuni archeologi cionondimeno si divertono goliardicamente (ma quest'avverbio è mio: gli shardanisti ne preferiscono altri molto meno salottieri) a punzecchiarli saltuariamente, specialmente quando (troppo spesso, purtroppo) il livello delle farneticazioni supera il colmo, stravasando liquami anticulturali troppo oltre il bordo della decenza e rappresentando quindi ormai un certo pericolo per la salute della comunità (sarda e non, vero Giggi? tu mi capisci) e per l'ordine pubblico.
- Insomma, si tratta di una (re)azione dovuta, atta ad arginare esuberanze esagerate quanto indesiderate e a trattenere nelle aree golenali l'inondazione di turbolenze nocive.
Come a dire: "Basta là, ora proprio non se ne può davvero più".
- Questo fa perdere le staffe (stavo per dire 'il lume della ragione', ma sarebbe suonato troppo sarcastico e punitivo per chi ne è già del tutto privo) ai componenti l'armata e soprattutto al suo capintesta, perché essi - tutti, nessuno escluso - si ritengono, inutile dirlo, scienziati di prim'ordine, ottimi studiosi e soprattutto soggetti adamantini ed incorruttibili, di provata onestà intellettuale e d'esempio per tutto il resto del mondo culturale, sardo e non (vero, Giggi? tu mi capisci...).
- Perché - nella profondità non misurabile della propria autostima - essi ritengono di avere completamente ragione in tutte le loro farneticazioni e pertanto reagiscono trasecolati, scandalizzati giustamente di fronte all'arroganza ingiustificata e all'ostilità aggressiva e volgare che loro - tanto compiti e composti - non sospettavano neppure, nei loro insospettabili avversari.
- E così mettono subito in atto la loro campagna abituale, volta a sottominare la credibilità umana e professionale delle persone che li hanno criticati, oppure ridicolizzati, o avversati in altro modo...
- Come? Cancellano i loro interventi, ne parlano male riferendosi alle loro note trascorse nefandezze (senza citarle, perché ovviamente non esistono) compiute come 'tutti sanno' in campo intra ed extra accademico, oltre che umano interpersonale e via così...
- Bene: è giunto il momento di dirlo tutti insieme che davvero - ora - non se ne può più.
- Sono sicuramente molto più numerosi gli onesti studiosi d'archeologia, accademici e no (vero Giggi? tu mi capisci), insieme con quelli di storia, cui si aggiungono i semplici onesti appassionati dei trascorsi della Sardegna, che non condividono neppure un minimo dettaglio dello scenario deformato e falso costruito da Gigi Sanna e creduto vero dal suo gruppo.
- Non c'è motivo di procedere ad alcun "confronto diretto": a meno che non si voglia creare un incidente di tipo calcistico, quale è stato quello che si è recentemente concluso a Roma, con il decesso di un tifoso napoletano.
Ma in questo caso non ci sono due tifoserie sovreccitate che si affrontano con cieca stupidità.
C'è la Scienza da una parte e il Falso dall'altra.
Nessuna possibilità di discussione, ma anche nessun motivo di scambiarsi espressioni poco gentili, offese, o peggio.
E sarebbe finalmente ora che ciascuno dei guerrieri dell'Armata si facesse un bell'esame di coscienza e si rendesse conto che egli non è ridicolizzato dai propri avversari, bensì si ridicolizza e si squalifica da sè, per primo e definitivamente.
E quando "Kilroy was here" (che è un archeologa!) vi lascia insieme ad Anna Ardu (altra archeologa!) un messaggio sacrosanto e pienamente da voi meritato di scherno per la vostra ennesima buffonata, ammettete l'errore, PerDiana!
Invece di inviperirvi confusi ed insolentire tutti, non escluso Mauro Peppino Zedda, che vi aveva solamente avvertito del vostro ignobile, inaccettabile e crasso errore da correggere subito!
Ma voi non ammettete i vostri errori! Voi non commettete errori!
E invece continuate a scrivere che "neppure lui ha capito", come se gli unici capaci di comprendere foste voi, i vostri succubi, i vostri incubi, le groupies e tutta la fanfara che segue melodiando...
L'uomo percepisce l'ambiente attraverso i cinque sensi. Inoltre, possiede una percezione particolare - che è quella del tempo - che non è solamente un adattamento automatico al clima, all'irradiazione solare ed alla stagione (come in alcuni altri animali) bensì è la capacità critica di percepire il trascorrere del proprio tempo biologico, nell'ambiente.Di tutto questo vorrei parlare, per i primi 150 anni: poi, forse patteggeremo su quale prossimo argomento discorrere insieme