Ciao.
Ciao.
Quale posto hai scelto, alla fine?
Quello in montagna. È più sicuro: più appartato e nessun
transito. E molto lontano da qui, nella direzione opposta a quella che si
potrebbe pensare come più probabile. Cercheranno tutti oltre il confine.
Bene. Quando portiamo su la ragazza?
Si trova già su: l’ho fatta prelevare ieri sera tardi.
Bravo. Come si comporta?
Spaventata, ma l’abbiamo messa in mano ad una donna che
l’ha rassicurata. Si è graffiata, ma niente di grave…
Quanto ci costa?
La donna è la moglie del pastore che ha quella casa in
montagna. Lei, il marito e l’affitto della casa ci costano mille dollari al
mese. Prevedibilmente è una spesa di 25.000 dollari per un anno, includendo il
cibo. Un po’ esoso, ma così è più sicuro. I tre figuranti armati ci sono
costati millecinquecento dollari, Jeep e benzina incluse. La ragazza è convinta
d’essere stata rapita da miliziani islamici che stanno ancora lì intorno.
Va bene. Siamo già sotto per le spese legali di fondazione
della ONG, della Onlus, delle vaccinazioni, le spese dei corsi di lingua araba,
dei corsi di gestione dello stress e le ‘orientations’ di preparazione al
contatto ‘politically correct’ con gli arabi. Per non dire del casino. Per le
spese di viaggio per tutti fino qui sono andati via 20000 euro. Poi c’è
l’albergo per i primi giorni e l’affitto dei locali non appena abbiamo potuto
trovarli: altri 4.000 euro, più 1500 dollari al mese, più 5.000 dollari di
materiale d’uso corrente: e si sono tutti lamentati che è poco, i nostri
idealisti, pacifisti, animalisti ed altruisti. Altri 20.000 se ne sono già
andati per la parte d’attività vera che abbiamo dovuto svolgere, per dare fumo
negli occhi alle autorità locali e ai nostri colleghi idealisti e pacifisti,
surfisti e segai*li.
E ti lamenti? Il riscatto medio adesso è di 5-6 milioni a
persona. Forse anche10, se siamo fortunati. Calcola pure da te il margine…Così smetti di piangere...
Dovremo spendere altri 3.000 dollari per il gruppo di
mercenari finti che la ‘libererà’ in un posto isolato ed impervio. E
probabilmente ci sono alcune spese che non abbiamo ancora previsto: per allora
– forse – qualcuno avrà ‘sgamato’ e chiederà soldi. Spero di no. Ma quello che
mi preoccupa di più è riuscire a mantenere il segreto: credi che la ragazza
saprà dare indicazioni sul posto in cui si trova?
Difficile: troppi alberi, troppa poca vista intorno alla
casetta. Ma anche se con le ricerche ci cascassero sopra per caso, il pastore e
la moglie non possono risalire a noi e nessuno ci ha visto in faccia, salvo
Ahmed.
Voglio credere che Ahmed terrà la bocca ben chiusa, con
quello che lo paghiamo.
Sa che ci serve, non è uno stupido. E ha capito che cosa
stiamo facendo: per questo chiede molto di più degli altri. In fin dei conti,
non vorrei essere al suo posto: è lui che ritirerà i soldi. Tutto il rischio
vero è lì.
Va bene: allora, io inizierò la mia recita non appena saprò
del rapimento... Probabilmente, oggi in serata. Mi agiterò moltissimo e correrò
da tutte le autorità locali. Forse, avrò anche una crisi nervosa.
Tra una paio di giorni, venderò la mia automobile per
radunare fondi e darò inizio autonomamente alle ricerche. Chiederò aiuto al
Governo Italiano attraverso il Consolato e l’Ambasciata. Se potrò, farò un
appello televisivo. Comunque è logico che rilascerò interviste ai giornalisti in
questo senso. I corrispondenti esteri, in un paio di settimane, correranno come
mosche sulla merda.
L’attività umanitaria resterà interrotta da subito,
naturalmente e così avremo un buon motivo per fare rapidamente rimpatriare i
nostri colleghi idealisti, pacifisti e filosofi che non sanno mai nulla ma sono
sempre molto r*mpic*gli*ni ed è bene che non siano presenti...
Tu resterai qui con me, come assistente logistico ed amico.
E soprattutto per controllare che Ahmed non faccia
scherzi… dopo avere recuperato i soldi. Quello è il punto più delicato di tutta
la faccenda: per questo me ne occupo io.
Naturalmente, ma questo non potremo dirlo… Ti prego di
evitare – se solo si può – la violenza.
Lo elimino solo se assolutamente necessario.
Non dirlo neppure. Io dovrò andare avanti ed indietro tra qui e l’Italia due o
tre volte, per parlare con le organizzazioni pacifiste, con Emergency, con
qualche politico che ci vorrà assecondare nella nostra penosa ricerca. Ogni
volta, porterò con me qualche minima fetta di torta, che depositerò in qualche
sosta intermedia lungo il viaggio. Abbiamo anche da premiare chi ci ha
imbeccato l’idea, come sai…E forse ci sarà da ungere qualcun altro...
Poi, quando avremo finalmente recuperato la ragazza, saremo
tutti stanchi e sorridenti, ma non ce la sentiremo di restare qui per
proseguire l’opera, dati gli evidenti rischi, la forte delusione, lo stress
emotivo…
Lasceremo tutto quello che nel frattempo ci sarà stato
eventualmente donato – qualunque cifra possa essere – allo Stato Italiano, per
altre missioni umanitarie future. Nessuno potrà sospettarci: i colpevoli
saranno i musulmani.
Come al solito.