venerdì 25 aprile 2014

Sindrome del savant.


Sindrome del savant.

È un eufemismo sostitutivo dell’originaria espressione “sindrome dell’ idiot savant” (non più molto usata oggi, perché potrebbe essere offensiva), che in psicologia descrive la presenza nello stesso individuo di alcune qualità super sviluppate e contemporaneamente di un certo grado di ritardo mentale.

Si usa per lo più per descrivere alcuni soggetti affetti da gravi patologie psico-affettive, che impediscono loro una normale vita di relazione e li pone ai margini della società ed in genere nella condizione di dovere essere sempre accompagnati da qualcuno che si prenda cura di loro, anche nelle case di cura alle quali sono confinati.

Si tratta in particolare di soggetti che hanno – talvolta, non sempre – alcune capacità che mancano alle persone comuni. Ad esempio, possiedono un’eccellente capacità di fare rapidamente e correttamente difficili calcoli matematici a mente. Tali abilità si possono però anche riscontrare in diversi altri campi: nelle arti visive (in particolare nel disegno), nella musica. Meno frequentemente sono state riscontrate abilità eccezionali in aree come quella meccanica e quella del linguaggio.
Si tratta più spesso di soggetti maschi, nel rapporto di 4:1. Che - guarda caso - è proprio il rapporto riscontrato all'interno dell' #armatabrancaleoneshardariana... In cui i maschi ritengono superlativo il lavoro del loro secondo organo preferito, il cervello (non che abbiano mai usato gran che il primo, di cui hanno oggi soltanto un pallido ricordo: ma questo è tutto un altro discorso e sarà trattato nell'apposita rubrica di cucina, insieme al 'paté di vià gras'), e le valchirie vorrebbero tanto cavalcare destrieri di cui - al momento, almeno - non dispongono affatto, per potere apparire proprio come Richard Wagner immaginò la sua Valchiria nel celebre brano presente all'inizio del terzo atto.
Si chiama - anche questo - 'wishful thinking' ed è il loro peccato più tradizionale, insieme alla gola, non potendo permettersene altri.... 

Sembra che la sindrome sia causata da una lesione dell’emisfero sinistro, ma non si è certi del meccanismo con cui questo danno agisca. Potrebbe essere che determini un più rapido accesso a funzioni meno elaborate del cervello (il che ne spiegherebbe, ad esempio, la grande velocità). Ma potrebbero anche essere semplicemente caduti da uno shin o da un lamed, quando erano piccoli...
O potrebbe semplicemente trattarsi di eccessivo consumo di Qaf da adulti.

La sindrome si associa spesso ad altre sindromi, quale quella di Tourette,[1] o quella di Asperger.

Ma restando nell’ambito della campana di Gauss entro la quale si distribuisce tutta la vasta gamma d’espressioni di presunta ‘normalità’ dei soggetti, possiamo anche ammettere che molti, pur sembrando normali e non abbisognando di accompagnatori, rientrano in una forma lieve ma evidente di savantismo. (In realtà, molti autori sostengono che in tutti esista una certa quota di savantismo).[2]

Sono più spesso – per intenderci – quelle persone estenuanti a cui s’indica la luna e persistono a fissare il tuo dito con pervicacia che sembrerebbe ottusa, ma non si può dire, sennò s'offendono a morte.

Meglio ancora: esistono alcuni particolari soggetti che sono bravissimi a ricercare rari lavori scientifici di grande interesse, ma poi puntualmente li interpretano secondo la loro personalissima indole di ‘savant’: si noti, che in questo caso sono essi stessi ad indicare la luna (il lavoro scientifico che hanno trovato) e sono sempre loro che restano ipnotizzati dal proprio dito indice (la loro personale interpretazione distorta del lavoro altrui), senza riuscire a vedere alcunché di altro.

Se si tenta di farli uscire dalla loro linea di pensiero errato, frutto di un circuito riverberante inconcludente, parte spesso la crisi di turpiloquio della sindrome di Tourette (più spesso in sardo, nel caso dell'armata), talvolta accompagnata da episodi di violenza fisica e allucinazioni fotobiologiche, con visioni epigrafiche di forme di formaggio grana appena scolpite dagli amici (bett’e amigos: li hai pagati, li hai! Gabbaroballo, Aliga putida) sugli scogli della spiaggia. Non sempre le crisi s'accompagnano a perdita di controllo sfinteriale.

Si tratta di soggetti che hanno evidenti difficoltà nei rapporti psico - affettivi, che tendono a restare prevalentemente da soli, che hanno spesso scontri o incomprensioni con tutti gli altri nell’ambiente circostante, con una frequenza di  uno ogni 15-20 minuti..Per il resto, sono tranquilli e di grande compagnia.

Hanno però un forte fattore d’aggregazione, perciò tendono a riunirsi spontaneamente in gruppi anche numerosi, per darsi l’un l’altro qualche forma di sostegno terapeutico verbale raccontandosi reciprocamente le proprie tesi senza senso e dichiarandosi – almeno inizialmente – perfettamente d’accordo con qualsiasi panzana sentano raccontare.

Bett'e maccos!




[1] http://emedicine.medscape.com/article/1182258-overview
[2] http://rstb.royalsocietypublishing.org/content/364/1522/1399.full