lunedì 3 giugno 2013

Museo d'Arte e Scienza
Milano
 
L’unico museo al mondo dedicato
all'accertamento dell'autenticità nell’arte
 
Sono oltre 2000 gli oggetti esposti nelle 18 sale del Museo che trattano i principali settori dell'antiquariato.
Un moderno laboratorio scientifico e nove
stazioni interattive a disposizione dei visitatori.
 
test station sala 8:
esame olfattivo sulla ceramica da scavo
test station sala 9:
 esame con la fiamma per il riconoscimento dell'utilizzo della plastica
test station sala 7:
individuazione di colle ed altri materiali sintetici con la luce di Wood
test station sala 9: verifica con la lente dell'usura e delle decorazioni della porcellana
 
l'esame ottico dell'usura riconosce un autentico oggetto in argento
l'ombra rivela la fabbricazione industriale o artigianale del vetro
il microscopio riconosce la patina e le incrostazioni autentiche da quelle false
il rumore sordo di una porcellana evidenzia un restauro nascosto
 
 Via Q. Sella, 4 -20121 Milano -  Piazza Castello
Orari: Lun-Ven: 10-18.      Ingresso: Euro 8- ridotto 4
Per
Informazioni: Tel:+390272022488.  Fax:+390272023156.  e-mail: info@museoartescienza.com




La qualificazione
del laboratorio scientifico del museo
e dei suoi metodi
per l’accertamento dell’autenticità

 
La valutazione e l’impiego di metodi scientifici sono influenzati da leggi ed usanze locali.

Base di giudizio: situazione in Italia (dove si trova il museo)

La più alta istituzione per la lotta contro le falsificazioni e le imitazioni è la Guardia di Finanza. Nel recente catalogo da essa pubblicato in giugno 2007 per la tutela e l’accertamento dell’autenticità nell’arte, il laboratorio scientifico del Museo d’Arte e Scienza viene presentato in modo esclusivo ed i metodi ivi applicati per la datazione di dipinti, mobili, oggetti in avorio ed altri sono ampiamente illustrati su sei pagine e dunque raccomandati.

Procedimenti giudiziari. Il valore probatorio del metodo di datazione spettroscopica è determinante agli effetti dell’esito di giudizi civili e penali volti all’accertamento dell’effettiva età di oggetti d’arte.

Il mercato dell’arte: la percentuale di oggetti non autentici presenti sul mercato è molto alta. Il rifiuto di metodi scientifici validi è dunque, per il commercio, una necessità economica. Nel caso di un accertamento dall'esito negativo, il venditore sostiene tuttora, come nel passato, che falso non è l’oggetto d’arte, ma il risultato scientifico o che il metodo è sconosciuto!!

L’amante dell’arte e l’investitore. I mercanti d’arte offriranno copie e falsi come originali finché il compratore d’arte non seguirà al momento dell’acquisto di un oggetto d’arte, le stesse consuetudini che adotta nel comprare altri “prodotti”, ponendo come condizione dell’acquisto una garanzia credibile dell’autenticità dell’oggetto. Non è realistico accontentarsi delle opinioni personali degli esperti in quest’epoca della tecnica e della scienza. Il mercato dell’arte diventerà affidabile allorché l’appassionato d’arte diventerà un intenditore e, come già previsto dalla legge, esigerà un valido certificato.


       
   
L'accertamento dell'autenticità delle ceramiche da scavo
 
 

I recipienti in ceramica, così come le armi e gli indumenti, sono tra gli oggetti più indispensabili alla sopravvivenza umana.
La ceramica serviva per raccogliere e cuocere liquidi e vivande. Tutti i paesi in possesso di cave d’argilla avevano una propria produzione. La maggior parte dei paesi si limitava alla fabbricazione dei modelli più comuni destinati all’uso quotidiano.

Nessuno può stabilire quando s’iniziò a copiare. E’ logico supporre che in qualunque epoca, se un’opera d’arte piaceva, si cercava di copiare oggetti, forme e decorazioni per la loro bellezza. I ceramisti greci e soprattutto romani disponevano già di molti modelli da riprodurre, provenienti dalle culture dell’Egitto e del Medio Oriente. Di sicuro si sa che già i copisti del Rinascimento e del Neoclassico invecchiarono artificialmente una buona parte dei loro oggetti.
Con quale perfezione e alacrità lavorassero i falsari già all’inizio del XIX secolo è descritto apertamente nel libro “Hellenistiche Tonfiguren und Nachschöp-fungen” (Figure in terracotta ellenistiche e imitazioni) edito dal Museo Statale di Berlino che, negli anni tra il 1870 e il 1896, acquistò un numero sorprendente d’oggetti falsi in terracotta da persone apparentemente di fiducia.

I falsari di oggi hanno però meno pazienza per realizzare opere così perfette.
I falsi oggetti da scavo o le copie ottocentesche in ceramica si tradiscono spesse volte a prima vista perché, in genere, sono più grandi e apparentemente più belli degli originali. Il falsario o il copista vogliono vendere e perciò cercano di rendere le loro opere il più attraenti possibile.
Le possibilità di esaminare gli oggetti, per distinguere quelli archeologici da copie recenti, sono per lo più di sorprendente semplicità ed accessibili anche ai meno preparati.
L’umidità del terreno, ricco di minerali e residui organici, ha permeato la massa ceramica lasciandovi delle tracce che rappresentano il mezzo più semplice ed efficace per stabilire l’autenticità.
Un valido riscontro è fornito dall’analisi spettroscopica delle incrostazioni che può essere eseguita in pochi minuti da un laboratorio ben attrezzato.
Come metodo scientifico per la datazione viene applicata la termoluminescenza.
Dettagliate descrizioni delle singole tecniche e dei metodi scientifici sono parzialmente fornite dal sito www.ExcavatedArtAuthenticity.com e, con molte fotografie, in trenta pagine del terzo volume del Manuale del Collezionista d'Arte edito dal Museo stesso.
Il laboratorio del Museo ha lo scopo di perfezionare i metodi scientifici già esistenti e di elaborare nuovi metodi per l'accertamento dell'autenticità. Gli strumenti ed il knowhow del laboratorio sono inoltre a disposizione di collezionisti, esperti d’arte, restauratori e musei. (Il personale del laboratorio, che parla le principali lingue europee, è a disposizione per chiarimenti).
Il laboratorio del Museo d’Arte e Scienza è senza scopo di lucro
 d è indipendente sotto ogni punto di vista.
 
Le analisi condotte dal laboratorio:
Datazione e caratterizzazione
spettroscopica del
legno
Accertamenti microscopici su dipinti, bronzi antichi,  ceramiche da scavo etc.
Analisi degli strati profondi in
Riflettografia Infrarossa
Analisi dello strato pittorico con il duroflessimetro
Analisi con Luce di Wood, UV, IR
e con luce radente

ULTERIORI
 ANALISI SVOLTE NEL LABORATORIO:
Analisi chimico spettroscopiche su pigmenti, colle,  incrostazioni, patine, prodotti di corrosione. Prove scientifiche, pratiche e strumentali di accertamento su: avorio, ambra, vetri archeologici, metalli, pietre, tappeti, arazzi, stampe, libri, orologi, porcellane.
 
PREZZI: il costo medio delle analisi del Laboratorio è di 75 Euro per ogni esame; alcuni di essi sono conclusivi per distinguere tra falso e autentico come la datazione del legno o le prove sulle incrostazioni di ceramiche,  bronzi ed altri tipi di materiale.
  
Il Metodo al Radiocarbonio (14C)
(non eseguibile presso il nostro laboratorio)
Il metodo 14C venne salutato al suo apparire come arma miracolosa per la datazione assoluta e sicura di oggetti antichi e quindi per la lotta ai falsari.
Esso permette di misurare l'età di materiali organici che contengono carbonio come legno, stoffe, capelli, avorio, carbone, corallo, cuoio, conchiglie, ferro forgiato, carta ecc.
Il metodo si basa  sulle seguenti teorie scientifiche: nell’atmosfera terrestre il carbonio si presenta con tre isotopi: 12C, 13,C e 14C. Solo quest’ultimo è radioattivo e pertanto instabile e misurabile.
Il 14C si forma continuamente nell’atmosfera superiore per effetto di radiazioni cosmiche ed arriva sulla terra con la pioggia. Ogni forma di vita, siano piante o animali, riceve durante la sua esistenza, insieme all’acqua, anche l’isotopo 14C che viene assorbito dal corpo vivente e perciò anche dalle fibre del legno.
Alla morte questo assorbimento cessa ed il 14 C si trasforma lentamente in 12C. La velocità di decadimento è nota e fissata in tabelle dettagliate, più volte rettificate e confermate.
Il diagramma 1 riproduce la curva di questo tempo di decadimento. La creazione e la concentrazione del 14C nell’atmosfera ha subito grosse oscillazioni nel corso dei secoli. Vi sono dei periodi incerti, forse a causa dell’attività del sole e delle oscillazioni nel campo magnetico. Lo sviluppo del 14C nell’atmosfera terrestre subiva delle variazioni così ampie che i risultati delle misurazioni in questi periodi non sono interpretabili.
 
I periodi incerti coprono purtroppo due delle ere più importanti per l’arte: i secoli della civiltà greca e gli ultimi 350 anni della nostra storia.
 
 
Il metodo non è perciò applicabile per oggetti d’antiquariato creati dopo il 1650 circa, purtroppo la maggior parte di quelli offerti dal mercato.
Riassumendo si può affermare che il metodo 14C è affidabile innanzi tutto per esami archeologici o comunque di oggetti molto antichi e consente in questo campo una datazione relativamente precisa e sicura.
Per eseguirli sono indicati i laboratori delle facoltà scientifiche di importanti università. Gli esami però sono relativamente costosi. I campi più importanti per la sua applicabilità nell’antiquariato sono il legno e altre sostanze organiche come colla, ossa e avorio.


Confronto tra i metodi conosciuti per la datazione del legno:
la Spettrografia IR e il
Radiocarbonio 14C La seguente tabella illustra la loro applicabilità:
   Periodo    
 Precisione dei metodi
anni d’età
 

spettrografia
 

14C
 
0-50
50-350/400
 350/400-750/850
 750/850-2000
 oltre 2000
 
abbastanza buona
buona
 buona
 da perfezionare*
 inapplicabile fino ad oggi
 
buona
inapplicabile
 buona
 buona
 relativamente alta
* la precisione relativa diminuisce con l’aumentare degli anni.


La Dendrocronologia
(non eseguibile presso il nostro laboratorio)
 Metodo degli anelli di crescita
Il calcolo degli anelli di annata si propone come uno dei metodi più esatti per la datazione assoluta di un determinato pezzo di legno, purché si conosca il luogo esatto di crescita dell’albero da cui proviene.
Già a scuola si impara che, contando gli anelli di un tronco d’albero segato, si può calcolarne l’età: ogni anello, composto da una zona chiara ed una scura, indica un anno.
Se si trova un vecchio pezzo di legno, per esempio in un mobile, con un sufficiente numero di anelli, dovrebbe essere possibile stabilire la sua età con l’approssimazione di un anno grazie all’aiuto di tali tabelle.
Teoricamente la dendrocronologia è il metodo più esatto per la datazione di oggetti in legno. In pratica gli anelli d’annata presentano molte limitazioni. Dato che le distanze sono influenzate esclusivamente dal clima dove cresce l’albero ed il clima varia non soltanto tra Spagna  e Inghilterra,  ma anche tra Inghilterra del nord, del centro e del sud o tra una valle e una collina, si devono elaborare tabelle specifiche per ognuna di queste zone. Bisogna perciò in primo luogo sapere bene dov’è cresciuto l’albero.
 
Una forte limitazione consiste anche nel fatto che soltanto alcuni tipi di alberi, come ad esempio la quercia, sviluppano gli anelli e che per eseguire la conta è necessario un pezzo piuttosto grande di legno.
La dendrocronologia è una scienza esatta per studiare il clima di una data regione e la datazione dei reperti lignei da essa provenienti. E opinione generalmente accettata che questo metodo non è adatto per datare con sicurezza un singolo oggetto in legno dell'antiquariato.
 
 

 
La termoluminescenza
(non eseguibile presso il nostro laboratorio)
metodo per l’accertamento dell’autenticità di oggetti da scavo in ceramica

Il metodo della termoluminescenza viene applicato in tutto il mondo e con successo da alcune decine d’anni. Esiste un’ampia bibliografia sia cartacea che in internet sui vantaggi e i limiti di questo metodo.

Grazie alla termoluminescenza è possibile distinguere con sufficiente precisione oggetti da scavo autentici da falsi di fabbricazione recente.
 

  
Questa caratteristica molto positiva fu tuttavia messa in dubbio sin dalla scoperta del metodo per la seguente ragione:
Alcuni cristalli contenuti nel sottosuolo sono radioattivi e le radiazioni da essi emanate vengono assorbite da specifici cristalli, soprattutto quelli del quarzo, contenuti nella terracotta degli oggetti sotterrati. La quantità delle radiazioni assorbite dipende principalmente dal tempo di giacenza nel sottosuolo e può essere misurata.
I falsari potrebbero irradiare artificialmente oggetti in ceramica nuovi ed ingannare così gli strumenti di misurazione.
Produrre falsi servendosi di metodi scientifici richiede un’alta preparazione sulla materia ed una costosa strumentazione, cosicché fino ad ora è stato possibile individuare con una certa facilità simili irradiazioni artificiali. E’ comunque una questione di tempo, fino a quando cioè il metodo di irradiazione artificiale non sarà maturo per una produzione su larga scala. A partire da quel momento, per ottenere risultati attendibili, sarà necessario affiancare alle misurazioni con la termoluminescenza ulteriori esami.
Questa certezza è offerta dall’esame delle incrostazioni di cui generalmente è coperta la superficie ceramica, un metodo già in uso a livello ottico da quando esiste l’archeologia.
Oggi è possibile eseguire con facilità questo esame per mezzo della spettrografia che è in grado di distinguere con grande sicurezza le incrostazioni prodotte artificialmente con cemento, terra e colla dagli autentici sali minerali che si sono formati durante i secoli di permanenza nel terreno.
    

 

La Riflessografia

I Raggi Infrarossi e la Riflessografia IR

 La luce infrarossa si distingue per la lunghezza delle sue onde, che penetrano profondamente nella materia. Questo fenomeno si verifica per esempio al tramonto, quando le onde luminose rosse, molto lunghe, riescono a trapassare lo spesso strato dell’atmosfera, carica di polvere e fumo, mentre la luce di altri colori a onde più corte viene assorbita. 
In un quadro, per esempio, i raggi infrarossi possono penetrare nello strato di colore e, nel caso esso sia sottile, giungere sino alla base della preparazione bianca.
L’applicazione di questa tecnica è molto importante per la distinzione tra copia ed originale.
Quasi sempre un buon pittore esegue dapprima a matita di carbone o di piombo uno schizzo  dei contorni dell’immagine sulla tela preparata. Se ad esempio un copista ha tracciato un reticolato per riportare le giuste proporzioni del dipinto, le linee nere, captate dal sensore della camera di ripresa, appaiono ben visibili sullo schermo (1)
 
 
Ogni pittore sviluppa uno stile personale. Un buon esperto è in grado di riconoscere la mano di un artista semplicemente osservando uno schizzo o un disegno.
Il riconoscimento del modo di abbozzare di un artista può confermare o smentire l’attribuzione di un’opera.
Con questa tecnica, a volte, si riescono a distinguere alcuni tipi di pigmenti  usati, facilitando così  la datazione di un dipinto.
La penetrazione dei raggi permette inoltre lo studio della craquelure nella profondità dello strato pittorico.

esame in profondità
 

esame in superficie
 

La Luce Ultravioletta (UV) e Infrarossa (IR)
L’occhio umano vede soltanto una parte della vasta paletta dei colori che, fisicamente, sono onde elettromagnetiche che oscillano ad una determinata frequenza.
I colori captati dall’occhio ed interpretati dal cervello umano sono limitati e si trovano al centro del più vasto campo delle frequenze elettromagnetiche.
Nella parte invisibile dello spettro che comprende le onde lunghe si trova anche l’infrarosso (IR) e nella parte delle onde corte la luce ultravioletta. 
Il comportamento della materia nel campo non visibile fornisce elementi preziosi per la ricerca dell’autenticità, in quanto copisti e falsari non sono consapevoli del fatto che il materiale da loro usato possa tradirli usando una luce che non percepiscono.
Con una macchina fotografica dotata di pellicole speciali o utilizzando opportune lampade IR e UV si possono captare tutti gli effetti specifici della materia oltre il nostro campo visivo.
L’esame di un dipinto dovrebbe essere eseguito con tre tipi di luce: IR, UV e Wood, tutti di facile esecuzione.
Con la luce UV si possono individuare i colori industriali con leganti sintetici di un restauro recente. 



Raggi a luce visibile monocromatica
La luce del sole ci appare bianca perché il nostro occhio è abituato a percepire la somma di tutte le frequenze dei colori che il sole emette come bianco.
Illuminando invece un oggetto qualunque con raggi di un solo colore, la bellezza scompare e vengono messi in risalto dettagli che sfuggivano all’osservatore affascinato dallo spettacolo dei colori. La luce monocromatica più usata è quella al vapore di sodio, che è un giallo puro.
 

La luce di Wood
I raggi della luce di Wood si differenziano fondamentalmente dagli altri in quanto eccitano alcuni tipi di molecole creando fluorescenza. Ciò significa che il materiale non solo riflette ma emana una propria luce.
La prova con la luce di Wood non altera soltanto i colori, ma induce la materia stessa a diventare luminosa.
La fluorescenza è un mezzo di ricerca molto importante. Si possono ad esempio distinguere perle vere da perle false, ambra vera da ambra fatta con resine sintetiche, restauri di mobili, pietre e smalti falsi e tante altre applicazioni
  lo strato protettivo dei dipinti osservato con la luce di Wood
 

L’esame attraverso la materia
con i raggi Röntgen (raggi x)
I raggi sono utilizzati in molti campi per vedere dentro o attraverso la materia.
Qualsiasi apparecchio Röntgen usato in radiologia medica, sia esso moderno o di vecchia data, può servire per questo tipo di ricerca.

Si possono scoprire modifiche apportate dal pittore stesso o da un restauratore oltre che informazioni sulla tecnica pittorica attraverso le zone contenenti pigmenti quali il bianco di piombo.

In alcuni casi l’esame permette di individuare un dipinto anteriore sotto a quello visibile.
La radiografia di un singolo quadro, senza la possibilità di effettuare un confronto su vasta scala, è poco indicativa per scoprire la mano di un pittore.

La Pigmentografia
I pigmenti si possono distinguere al microscopio per il loro colore, la loro forma cristallina, la loro opacità e purezza.
Con il metodo spettrografico
si possono definire le varie molecole che compongono i pigmenti. Altri metodi per accertare il tipo di pigmento sono: la spettrometria di assorbimento atomico e l’analisi della fluorescenza di raggi Röntgen (X-Ray Fluorescence), anche abbinata al microscopio elettronico a scansione.
I picchi della suddetta curva segnano la presenza degli elementi
rame nel pigmento blu azzurrite e del piombo contenuto nel pigmento bianco biacca.
 
L’applicazione di questi metodi è valida per la quasi totalità dei materiali che si presentano nell’antiquariato e permettono indagini specifiche ed approfondite.
 
Prendendo atto delle molte difficoltà intrinseche e per aiutare gli amici dell'antiquariato, la Fondazione G. Matthaes lavora da oltre vent'anni alla composizione di un'opera di consultazione che permette di sfruttare le esperienze raccolte nel tempo da più di cinquanta libri scritti da esperti restauratori e antiquari in diverse lingue, integrate da continui aggiornamenti e dai nuovi studi eseguiti nel laboratorio scientifico. 
Il risultato di queste ricerche è il "Manuale Illustrato del Collezionista d'Arte" (540 pagine e oltre 2000 illustrazioni a colori in 3 Volumi e 3 lingue) che mette a disposizione eloquenti e chiare informazioni che permettono al lettore, attraverso poche parole e molte immagini, di riconoscere un oggetto autentico.
www.ArtAndScienceHandbook.com
 
Museo d'Arte e Scienza
(18 sale, oltre 2000 oggetti esposti)
Orari: Lun-Ven. 10-18 
 Ingresso: Euro 8- ridotto 4 
Visite guidate: (min. 10 persone) Euro 10
via Q. Sella,4 -20121 Milano
Per Informazioni: Tel:+390272022488. Fax:+390272023156. 
e-mail: info@museoartescienza.com