giovedì 15 maggio 2014

GUERRIERI, da Monti Prama








Ricevo dal prof. Pittau la lettera che volentieri riporto immediatamente di seguito: si tratta di sue osservazioni stimolate dalla Cronaca giornalistica sarda, troppo spesso colpevole

a) di non essere sempre irreprensibile nel livello d'informazione storico- archeologica e

b) di rincorrere costantemente argomenti chimerici e toni enfatici settari, che permettano comunque di vendere, malgrado la scarsa scientificità dei contenuti.

Che il prof. Pittau sia un intellettuale sardo di fama e possieda un invidiabile curriculum Universitario accademico sono ambedue fatti che lo rendono ancora meglio accetto e credibile, quando parla da isolano verace di temi nei quali è evidentemente riconosciuto grande esperto.

Certamente va poi detto che, se da una parte nessuno sotto il sole può dirsi esente da errore ed infallibile, dall'altra il professore non può in alcun modo essere accusato di scrivere 'contro' i Sardi, come potrebbe verosimilmente anche accadere ad altri opinionisti non isolani. 
La sua giusta indignazione merita di essere ponderata con attenzione: specialmente in tempi come quelli presenti, nei quali l'Incultura imperante prende coraggio, alza la voce e - troppo spesso - trova un facile uditorio... 

La Stampa sarda (La Nuova Sardegna e L'Unione Sarda, esplicito io le testate che il professore non cita per nome; Ho aggiunto un'immagine da Videolina, ndr.) pertanto faccia tesoro del rimprovero (meritato!), almeno per il futuro: s'informi, si aggiorni e soprattutto si affidi soltanto a fonti sicure.

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Articolo di M. PITTAU


I GUERRIERI DI MONTI PRAMA

nuova scoperta che però non lo è del tutto



Nei due quotidiani della Sardegna, il 14 maggio, è stata pubblicata la notizia di una nuova scoperta a Monti Prama di Cabras: il ritrovamento di due blocchi scolpiti di arenaria, i quali escludono che le statue dei Guerrieri fossero in un cimitero. Io, in un libretto del 2009, avevo già scritto e dimostrato che nel sito c'era un tempio, quello del Sardus Pater, già segnalato dal geografo greco-alessandrino Claudio Tolomeo e del quale ho perfino presentato una ricostruzione verosimile. Quel mio libretto andò esaurito in soli 6 mesi, tanto che che subito dopo la Editrice Democratica di Sassari (EDES) pubblicò una seconda edizione ampliata e migliorata. In questa II edizione, a pag. 53, ho perfino pubblicato l'ombra satellitare di una probabile grande tomba di gigante esistente nel sito.
Rispetto a quanto ho scritto in quel mio libretto intendo fare oggi queste precisazioni:
  1. La pianta ricostruita del tempio arieggia chiaramente il “tempio etrusco” (si veda quello ricostruito a Villa Giulia di Roma).

  2. La interpretazione delle statue come quelle di altrettanti “guerrieri-pugilatori” è una “baggianata” che offende l'intelligenza di noi Sardi, dato che in nessun luogo e in nessun tempo i guerrieri hanno fatto la guerra coi “guantoni da pugili”. Il bronzetto di Dorgali che aveva dato lo spunto a questa baggianata non è quello di un “guerriero-pugilatore”, bensì è quello di un “cuoiaio” che muove sul capo un cuoio che ha lavorato, come giustamente aveva scritto l'acuto e autorevole archeologo Doro Levi.

  3. La ricostruzione che è stata fatta di recente di un “guerriero-pugilatore”, che avrebbe sul capo lo scudo per parare i pugni dell'avversario - ricostruzione che fa bella mostra di sé nel Museo e in tutte le raffigurazioni pubblicitarie - è un'altra “baggianata”, questa costruttiva: lo scudo posto sopra il capo, come una specie di “parapioggia”, risulta adesso fatto col cemento armato, fornito della relativa “struttura metallica”: ma – obietto io - non sono tutte le statue dei guerrieri di Monti Prama fatte esclusivamente di pietra arenaria, la quale mai avrebbe consentito quella specie di parapioggia?

Massimo Pittau: www.pittau.it