lunedì 12 maggio 2014

Senza Trucco

Tom Neuwirth, senza trucco di scena.


ERODOTO - STORIE, I, 175

"A Nord di Alicarnasso, verso l'interno, erano situati i Pedasi: quando a essi o ai loro vicini sta per accadere qualche cosa di dannoso, la Sacerdotessa di Atena si vede crescere una folta barba: ciò capitò loro ben tre volte".

A noi Italiani, invece, basta questa volta soltanto, quella della finale dell'Eurovision Song Contest.

La barba (finta, ma 'possibile') c'era. 
Il qualche cosa di dannoso che stava per succedere, c'era pure quello: c'è solo l'imbarazzo di scegliere.

- Vogliamo considerare la figura escremenziale di un'Emma Marrone (Firenze, 25 Maggio '84) sguaiatamente (s)vestita da Dea Classica che si agita  scompostamente fino a mostrare le poco divine mutandine?

- Che dire dell'estrema povertà creativa di una bandiera nazionale fatta con mozzarella, basilico e pomodoro?

- Abbiamo perso il confronto persino con la Spagna, che non ha certo perso l'occasione di mostrare le proprie grazie mediterranee, ma era realmente in lungo, come l'emblema della Columbia e (pur essendo meno dotata della nostra Emma) ha fatto la sua bella figura.

- Abbiamo perso il confronto della spettacolarità di un Festival canoro (pensate soltanto al nostro Sanremo!): questo era divertente, privo di tempi morti, animata da vera volontà (nazionalista e per nulla nascosta) di competere, tra 37 nazioni (non partecipanti di una sola nazione!).

- Abbiamo anche perso nelle pastette delle alleanze: le nazioni nordiche si sono gentilmente scambiate gli aiuti reciproci (producendo anche votatissime ma mediocri repliche di rock anni '60) e le ex-vassalle della Grande Madre Russia hanno dato il loro omaggio solidale all'antica sovrana. 

- Infine, 'Conchita Wurst' (falso anche il nome: in realtà è Tom Neuwirth): una bella voce, ma ce n'erano di migliori.

Avrei accettato volentieri la vittoria per meriti canori di alcuni: c'erano vocalisti molto singolari e bravi. Avrei visto volentieri vincitore un soggetto composto, con una buona canzone cantata con un'ottima voce.

Ma - così come sono andate le cose - mi tengo stretto il 'flashing' delle mutandine di Emma, le sue belle tettone tosco- emiliane e la sua sguaiata contentezza di vivere, espressa con la sua voce vera e sincera...

I Wursteln se li godano pure gli austriaci che li producono.