SIGNIFICATO
E ORIGINE
DEL NOME DI
BELLUNO
dedicato
all'amico Giovanni Rapelli
acuto
studioso di toponomastica alpina
articolo di Massimo Pittau
Il compianto linguista Giambattista Pellegrini è
l'autore del più impegnato e consistente studio sulla etimologia del nome della
sua città natale, Belluno. Egli ha prospettato che il toponimo sia derivato da
una forma supposta *Belo-dunum, composta dal gallico dunum «oppidum, fortezza,
rocca» e *bel-, *bhel- «splendente», attraverso una forma *Beldunum.
Nonostante l'altissima stima che io avevo di questo
illustre collega e caro amico, io non accetto questa sua proposta, e ciò a
motivo di quattro suoi consistenti difetti:
I)
L'etimologia proposta dal Pellegrini è fondata su una
base *Belo-dunum supposta ma non attestata e tutti i linguisti sanno
che in una simile condizione qualsiasi etimologia si presenta già come
sostanzialmente infirmata e debole.
II)
In tutte le lingue che conosco il nesso consonantico liquida
l/r + consonante, come sarebbe stato quello *-ld- di *Beldunum,
è
molto forte o solido, per cui non se ne comprenderebbe affatto la scomparsa. III) Inoltre
non si comprenderebbe perché di questo nesso consonantico molto solido non sia
rimasta nessuna traccia nelle abbastanza numerose attestazioni che si sono
conservate del nostro toponimo, ad iniziare dall'epoca del primo Impero romano.
IV) Io ritengo di poter presentare una spiegazione etimologica che è molto meno
costosa di quella del Pellegrini e quindi è molto più plausibile, anche per il
motivo che non fa alcun riferimento ad una base supposta ma non attestata.
Le antiche e numerose attestazioni del nostro toponimo
sono le seguenti: Beloűnon, con l'etnico Belounõn in Tolomeo
(III, 1.26, 28), Belunum, Velunum in Plinio (Nat. Hist. III, 130), Beluno in CIL VI, 2612, de
Belluno in Paulo Diacono (Hist. Rom. VI, 26) con l'etnico Bellunensis (Hist. Lang. III, 26),
altra forma di etnico in Gregorio Magno (Ep. 1, 16a) ecclesiae
Bellunatae.
Ciò detto io prospetto che Belluno sia da
riportare al none della latina dea della guerra Bellona ed interpeto
che in origine Bellunum significasse “oppidum dedicato alla
dea della guerra”.
Si sa che l'appellativo lat. bellum «guerra» e la
corrispondente dea Bellona sono di origine ignota (DELI); ebbene io li
riporto all'antroponimo etrusco Velu. Questo certamente
aveva la finale vocale -u nasalizzata, come mostrano chiaramente molti altri
vocaboli etruschi: Aplu/Apulu/Aplun «Apollo»; Xaru/Xarun «Caronte»; fulu/fuluni «follone,
lavandaio, tintore»; leu «leone», dal greco léōn; Scurfiu, cognomen, da confrontare
con quello lat. Scorpio,-onis, nonché col
lat. scorpio, scorofio,-onis «scorpione»;
suplu, śuplu, da cui è derivato il lat. subulo,-onis «flautista» (LEGL
§ 11; LLE, Norme 7). E ne consegue che l'etr. Velu richiami gli
altri gentilizi etr. Velni, Velnei, Velu[x]nei, Vel[xx]nei, e tutti
rimandino ai gentilizi lat. Velonius, Vellonius, Bellonius (RNG).
È importante osservare che la mancata attestazione del
nostro toponimo Belluno nella forma di *Bellono costituisce una
prova quasi sicura del fatto che il toponimo è uno di quelli che hanno lasciato
gli Etruschi della Val Padana, nella loro rifugiarsi fra le montagne delle Alpi
Rezie di fronte all'incalzare degli invasori Galli (Tito Livio, V 33). In altre parole: Belluno deriva da una
forma etr. *Velluna, non dalla forma latina Bellona.
È noto che gli Etruschi non indicavano nella loro
scrittura le consonanti lunghe o forti, ma di certo le pronunziavano come tali:
è sufficiente considerare che l'etr. Apulu corrisponde al greco Apóllōn, all'etr. cela corrisponde il
lat. cella, al gentilizio etr. Rapale corrisponde
l'odierno toponimo ligure Rapallo.
Inoltre si sa che i lat. bellum e Bellona erano le forme
recenti, mentre quelle più antiche erano duellum e Duel(l)una).
Anche
per queste forme A. Ernout e A. Meillet, nel loro Dictionnaire
Étymologique de la Langue Latine (DELL) (IV édit., IV tirage, Paris
1985), dopo aver respinto come una «etimologia popolare» o paretimologia la
spiegazione, indicata da Paolo-Festo (58, 20), di duellum bellum videlicet
quod de duabus partibus de victoria contendentibus dimicatur, concludono lapidariamente: Origine inconnue.
Ebbene, anche
di questa forma arcaica dell'appellativo io ritendo di aver trovato il
corrispettivo nel lessico della lingua etrusca conservatoci, sia pure nella
forma di anroponimo: Thvethlie(-s) «(di) Duellio», gentilizio masch. in genitivo (femm. Thvethli), da confrontare con quelli lat. Duellius, Duelius,
Duillius, Duilius (RNG 70). È abbastanza noto che la dentale spirante etrusca [th] spesso veniva
resa in latino come dentale sonora [d].
Esistono
anche gli odierni toponimi Montebelluna (Treviso) e Val Belluna (= Valle del
Piave), ma sembra che siano da riportare alla città di Belluno, come suo
possedimento e come suo confine originari (DTI s. v.).
Infine esiste
anche un altro toponimo odierno, che si potrebbe riportare al nome della dea
romana della guerra, Bellona, in
provincia di Caserta.
Massimo Pittau
www.pittau.it