Disambiguazione - Se cercavi: "CULTURA del Cappero", sei una persona polemica, ma che inoltre non ha il coraggio di esprimere pienamente in modo chiaro il proprio disaccordo con il pensiero dominante di questa nazione. Devi quindi andare altrove: qui si parla veramente del cappero e della sua coltivazione. Esso è un piccolo arbusto o suffrutice ramificato a portamento prostrato-ricadente. Della pianta
si consumano i boccioli, detti capperi, e più raramente i frutti, noti
come cucunci. Entrambi si conservano sott'olio, sotto aceto o sotto
sale.
Disclaimer: Qualsiasi apparente riferimento alla situazione politica attuale della Penisola è del tutto casuale e botanico. L'autore declina con veemenza e proprietà di linguaggio qualsiasi responsabilità per l'eventuale attribuzione del soprannome 'Cucuncio' a qualunque membro del governo italiano, in seguito alla pubbliczione di questo post.
Vedi anche: "Cappero Canadese" (Canadian Caper), tanto per comprendere che - se qui in Italia si mangia bene - all'estero con i capperi sanno farci ben altro...
COLTURA DEL CAPPERO IN ITALIA
Consigli per la buona riuscita del
Cappero (anche in zone fredde).
Tutti
conoscono il cappero come una specie mediterranea, nota per la produzione
alimentare (i ‘capperi’ che mangiamo sono in realtà i boccioli dei fiori),
conservati variamente e utilizzati per la preparazione di numerosi piatti della
cucina Italiana.
Il frutto, simile ad un piccolo cetriolo e localmente
denominato "cucuncio", è consumato sotto aceto, da alcuni anni è popolare come stuzzichino ed antipasto.
Sempre più
persone conoscono la spettacolare ed effimera bellezza dei suoi
particolarissimi fiori. Sapere quanto sopra però, non fa luce su alcune delle
domande che maggiormente ricorrono:
- Come
coltivarlo?
- Può adattarsi
a vivere all'esterno anche al Nord?
- Sopporta le
temperature basse?
- Deve vivere
per forza sui muri?
Esistono due
forme diverse di Cappariis
- la specie Capparis spinosa, presente per
lo più a sud e sulle isole e
- la specie Capparis inermis.
La prima si
trova spesso vegetante a terra
(Sicilia, Calabria, Puglia,Lazio, Toscana, Liguria) e presenta sui rami delle
spine in prossimità dell'inserzione della foglia.
La seconda,
priva di spine, si trova in tutte le Regioni d'Italia, ma quasi sempre
insediata su scarpate rocciose, vecchi muri e rocche.
In linea
generale, le due specie, hanno bisogno delle medesime condizioni di vita.
CONDIZIONI
ESSENZIALI PER LA VITA DEL CAPPERO:
1) Il Cappero
non sopporta ristagni idrici prolungati;
2) Per
svilupparsi bene ed in fretta ha bisogno di molta acqua;
3) Ha bisogno
di buon apporto di nutrimento;
4) È molto
sensibile all'attacco di lumache;
5) Muore se in
inverno, quando gela, la terra in cui radica è intrisa d'acqua e le radici sono
esposte al ghiaccio.
IL CAPPERO IN
VASO
Materiali ed
impianto:
1) Vaso di
terracotta possibilmente lungo e stretto, ma all'occorrenza qualsiasi vaso e di
qualsiasi materiale
2) Materiale
drenante (sassi, argilla espansa, cocci) da porre sul fondo del vaso, in almeno
tre strati, e anche in mezzo alla terra.
3) Terriccio
universale un terzo, terra di campo e sabbia un terzo, materiale drenante un
terzo.
Modus operandi:
1) Porre sul
fondo del vaso il materiale drenante.
2) Mischiare
bene i vari componenti del terreno di coltura e riempire il vaso per tre quarti.
3) Svasare la
piantina di cappero mantenendo la zolletta di terra quanto più integra
possibile.
4) Appoggiare
la piantina sulla terra del vaso e aggiungere altro terreno sino a ricoprire
tutta la zolla della piantina, praticando una decisa pressione sul terreno
immesso, soprattutto verso le pareti del vaso. Lasciare il colletto del cappero
scoperto dal terreno, all'aria.
5) Annaffiare
abbondantemente ma lentamente, a più riprese.
6) Concimare
con pochi(10-15) pellets o granuli di concime (N, K, P) solido o con pochi cl
di soluzione liquida appositamente preparata.
Consigli di
coltivazione:
1) Esporre il
vaso così preparato in zona assolata o semi assolata, per tutta la buona
stagione;
2) Annaffiare
secondo necessità, mantenendo la terra umida ma non fradicia. Se la terra si
secca completamente il cappero non trova più acqua e muore in pochi giorni.
3) Potare il
cappero in inverno appena perde tutte le foglie, accorciando i rametti (4-5 cm)
fin quasi alla base del fusto e ritirarlo in area protetta dall'acqua piovana e
dal gelo ma non riscaldata (vano scale, garage, tettoia, serra fredda).
4) Annaffiare
ogni tanto e all'occorrenza, per impedire il completo disseccamento della
terra.
IL CAPPERO IN GIARDINO:
Si può fare
direttamente in terra o in un muretto. Far attecchire una piantina di cappero
con una sua zolla di terriccio in un muro vero e proprio non è cosa ardua come
sembrerebbe, ma non è facilissimo: un muro troppo asciutto (per esempio, un
muro a secco) non va bene.
E' possibile però anche coltivare il nostro amico
direttamente in terra.
L'ideale sono
le scarpate assolate, ma anche in piano si può ottenere un buon risultato. È molto
utile creare un substrato molto ricco di ciottoli e ben drenante, magari
rialzato dal piano del terreno, a formare una mini collinetta. Alla sommità
della montagnola starà la piantina che durante la fase vegetativa, dovrà essere
annaffiata e concimata abbondantemente il primo anno.
Alla caduta
delle foglie, la potatura.