Il luogo di culto sciita e sunnita simbolo di Mosul è stato raso al suolo. La popolazione costretta ad assistere all'evento dimostrativo insensato ed anticulturale, olte che blasfemo.
Militanti islamici di Isis distruggono la Moschea di Giona: "Era frequentata da cristiani"
- La Moschea di Giona è stata rasa al suolo dall'Isis. Il luogo di culto, sia sunnita sia sciita, era frequentato anche da cristiani. Per le milizie quindi non era "più un luogo di culto, ma era diventato un luogo di apostasia". La Moschea di Giona, simbolo della città irachena, non è stato l'unico monumento non sunnita distrutto dai fondamentalisti, che continueranno con le loro razzie. La popolazione è stata invitata ad assistere alla distruzione.
Il grandioso edificio, in origine di culto cristiano, era posto sulla sommità della collina di Al Tauba (Pentimento), sita nella parte orientale della città irachena ed era dedicato al profeta Giona (Yunis) che si credeva ivi sepolto, tanto da essere luogo di pellegrinaggio sia per i musulmani sia per i cristiani.
L'episodio è l'ultimo di una lunga serie che ha visto i membri dello Stato islamico dell'Iraq e della Siria (Isis: stato islamico di siria ed irak) occupare chiese e moschee sciite e costringere alla fuga le minoranze etniche o religiose perché in opposizione al califfato islamico. Le milizie hanno anche raso al suolo la moschea sciita di Wadi al Akhdar, e si apprestano a distruggere anche quella di Najib Jader, anch'essa importante monumento storico risalente al XII secolo e originariamente dedicata a San Giorgio, sia stato ordinato di evacuare la zona per "non subire danni".
Ultimatum ai curdi: "Lasciate la CITTÀ" - I miliziani dello Stato islamico (Isis) che controllano la città nel nord dell'Iraq hanno dato tempo fino a domani ai cittadini curdi per lasciarla, come avevano fatto una settimana fa con i cristiani. Lo rendono noto fonti locali. Da oltre un mese, da quando cioè l'Isis si è impadronito di Mosul, combattimenti sono in corso a nord della città tra jihadisti di questa organizzazione e forze Peshmerga curde giunte dalla vicina regione autonoma del Kurdistan. Nuovi scontri sono in corso in particolare nell'area di Telkeif, una località una ventina di chilometri a nord-est di Mosul: una zona abitata da maggioranza cristiana.
L'episodio è l'ultimo di una lunga serie che ha visto i membri dello Stato islamico dell'Iraq e della Siria (Isis: stato islamico di siria ed irak) occupare chiese e moschee sciite e costringere alla fuga le minoranze etniche o religiose perché in opposizione al califfato islamico. Le milizie hanno anche raso al suolo la moschea sciita di Wadi al Akhdar, e si apprestano a distruggere anche quella di Najib Jader, anch'essa importante monumento storico risalente al XII secolo e originariamente dedicata a San Giorgio, sia stato ordinato di evacuare la zona per "non subire danni".
Ultimatum ai curdi: "Lasciate la CITTÀ" - I miliziani dello Stato islamico (Isis) che controllano la città nel nord dell'Iraq hanno dato tempo fino a domani ai cittadini curdi per lasciarla, come avevano fatto una settimana fa con i cristiani. Lo rendono noto fonti locali. Da oltre un mese, da quando cioè l'Isis si è impadronito di Mosul, combattimenti sono in corso a nord della città tra jihadisti di questa organizzazione e forze Peshmerga curde giunte dalla vicina regione autonoma del Kurdistan. Nuovi scontri sono in corso in particolare nell'area di Telkeif, una località una ventina di chilometri a nord-est di Mosul: una zona abitata da maggioranza cristiana.