sabato 19 luglio 2014

PALESTINA


Se una guerra non è mai condivisibile, questo conflitto, che parte da molto lontano, lo è ancora meno: ciò che è più insensato è proprio il fatto che uno dei due contendenti non esiste più (se non come nome: ‘palestinesi’), in quanto fu sterminato.  I due contendenti principali d’oggi appartengono infatti al medesimo ceppo genetico. Questo dimostra come la separazione (per qualsiasi motivo, ma per un tempo sufficiente) di gruppi etnici identici, col tempo determini barriere sempre più incolmabili di tipo ideologico, religioso, linguistico, tradizionale. Fino all'apparente totale incompatibilità.

 ‘Palestina’ è la denominazione romana della provincia che risale all'epoca dell'imperatore Adriano, nel 135 d.C. quando il nome ufficiale Syria Palaestina sostituì il precedente Iudaea includendo anche altre entità amministrative: Samaria, Galilaea, Philistaea e Perea.
Il cambio di denominazione del governatorato suggerisce la rottura politica fra l'impero e le autorità locali presso gli Ebrei o Giudei. Il nome Palestina era tuttavia un toponimo già noto, già introdotto sicuramente da Erodoto e utilizzato dai Greci.
Nei più antichi documenti il territorio è noto con nomi diversi. Antichi documenti egiziani si riferiscono alla regione con il nome translitterato rṯnu (pronuncia convenzionale retenu o recenu).  
Nella Bibbia la Palestina è indicata con diversi nomi e risulta una presenza contemporanea di più stati sul suo territorio. Oltre ai termini Eretz Yisrael "Terra di Israele", Eretz Ha-Ivrim "Terra degli ebrei", "Terra in cui scorre latte e miele", Terra promessa, tutto il territorio ad occidente del fiume Giordano in epoca antecedente era chiamato "Terra di Canaan", in quanto precedentemente abitato dai Canaaniti o Cananei. Nella mitologia biblica i cananei sono i discendenti di Canaan figlio di Cam. Secondo la Bibbia questa popolazione sarebbe stata sopraffatta e colonizzata più o meno nello stesso periodo dalla popolazione degli Ebrei nella parte interna-centrale (popolo originario della Mesopotamia meridionale considerati discendenti di Abramo cui Dio avrebbe promesso la terra di Canaan), e da quella dei Filistei, nella parte costiera e sud-occidentale.
Con l'arrivo del popolo ebraico la 'Terra di Canaan' prese il nome di "Terra di Israele". La storia del territorio a questo punto coincide con la storia del popolo d'Israele.
A seguito vi fu una divisione del regno ebraico unito, il Regno di Giuda e Israele, in due regni separati, quello meridionale di Giuda (sottomesso e distrutto per un certo periodo a causa dei Babilonesi), quello settentrionale di Israele o Samaria (conquistato poi dagli Assiri).
La regione costiera invece, colonizzata probabilmente in un'epoca intorno al 1000 a.C. dai Filistei o pheleset (In cui si crede di potere identificare un a popolazione di lingua indoeuropea, forse di lingua greca) comprendeva almeno cinque città: Gaza, Ashdod, Ekron, Gath e Ashkelon. Di questa popolazione sono gli Egiziani antichi a dare per primi notizia come P-r/l-s-t (convenzionalmente Peleshet), uno dei cosiddetti (ma storicamente inesistenti, come gruppo) Popoli del Mare che invasero l'Egitto durante il regno di Ramsete III.
"Filistea" (italianizzazione del termine biblico "Peleshet", ebraico פלשת Pəléšeth, P(e) léshet) è il toponimo da cui è derivato il latino "Palaestina", dunque "Palestina" è un nome ispirato al gruppo etnico dei Filistei. In epoca biblica i Filistei si scontrarono con gli Israeliti per un lungo periodo, subirono sconfitte ma vinsero alcune battaglie ai tempi del profeta Amos, vennero infine sottomessi da re Davide e forse definitivamente sterminati, scomparvero definitivamente come nazione e non sono più citati dai tempi delle invasioni degli Assiri.
La terra di Israele in seguito venne sottoposta ai Persiani, al dominio ellenistico, ai Romani. Uno dei regni ebraici il Regno di Giuda, o Giudea continuò ad esistere, anche su territori dell'intera terra, come stato formalmente indipendente per almeno due secoli. I Romani intorno al 130 a.C. intervennero proprio su richiesta di uno dei due regni da parte della tribù regnante dei Maccabei, e lo stesso patriarca Giuda Maccabeo ottenne la cittadinanza onoraria di Roma e un seggio nel Senato Romano.
Con il tempo il regno divenne de facto uno stato vassallo e diversi territori della Palestina furono frazionati e passarono sotto diretta amministrazione romana. La complessa organizzazione amministrativa della provincia riflette una certa turbolenza politica, in gran parte dovuta a motivi religiosi di conflitto tra Ebrei e Romani. La popolazione israelita tentò di ribellarsi a più riprese al potere romano, ad esempio con Giuda Galileo nel 6 d.C. La Prima Guerra Giudaica, iniziata nel 70 d.C. portò alla distruzione del Tempio. Il famoso episodio della presa della fortezza di Masada risale a questo conflitto. La Terza Guerra Giudaica (132-134 d.C.) fu causata in parte anche dalla decisione di Adriano Imperatore di cambiare il nome della capitale in Aelia Capitolina e di inquadrare completamente la provincia tra le istituzioni dell'Impero. La guerra terminò con la vittoria dell'Esercito Romano contro Simon Bar Kokheba, ma a costo di pesanti perdite.
La guerra provocò la morte di una parte consistente della popolazione ebraica del territorio. Adriano decise, nel 135 al termine del conflitto, per stornare il pericolo di future rivolte, di emettere la disposizione drastica che proibiva agli Ebrei di risiedere nella città sacra di Gerusalemme, il centro religioso del Giudaismo, pur continuando a risiedere nel territorio circostante la capitale (le comunità ebraiche che vivono lontane dalla Terra di Israele sono note come Diaspora ed erano già molto consistenti in epoca romana). Adriano cambiò anche il nome della provincia che da ‘Provincia Judaea’ divenne ‘Provincia Syria Palaestina’ (più tardi abbreviato in ‘Palaestina’). Il nome Syria Palaestina era quello greco utilizzato da Erodoto per indicare il territorio meridionale da distinguere della semplice Syria, che si limita alla parte settentrionale. Nell'utilizzare il toponimo non ebraico, Adriano intendeva senz'altro umiliare ulteriormente gli ebrei anche per il fatto di ribattezzare la loro terra con il nome di loro antichi nemici, i Filistei appunto.
La cosa, in seguito, è purtroppo continuata in tempi più recenti.