MALEDETTI VOI SIATE ...
QUESTE NON SONO NUVOLE, NO !
NON VENGONO DAL CIELO, MA DAL NERO PROFONDO DELL’INFERNO E SI PORTANO VIA CON SE’
PER OGNI SINGOLA VITA UMANA, ANIMALE O VEGETALE
CHE AVETE PRESO
CON IL VOSTRO MALVAGIO ABOMINIO,
VI SIANO 100 ANNI D’INFERNO,
SOMMINISTRATI A VOI
E A SETTE GENERAZIONI DEI VOSTRI IGNOBILI ED IMMONDI DISCENDENTI.
E CHE DIO,
NELLA SUA GIUSTIZIA FINALE,
SI ABBIA PER VOI LA CURA SPECIALE DEL SUO PEGGIOR DIMONIO,
PER OGNUNO DI VOI
E PER SEMPRE.
In Italia possediamo ormai poche zone in cui la Natura conservi ancora una parvenza di dignità.
La Sardegna è una di queste.
E’ dovere di tutti noi dare una mano, pensare a consigli sulla prevenzione, partecipare attivamente e personalmente ad essa.
L’incendio spontaneo virtualmente non esiste: esso è un’evenienza estremamente rara in Natura. Per avvenire richiede grandi quantità di acqua, perché è causato dalla fermentazione di sostanza organica, che è del tutto impossibile, in assenza d’acqua.
Invece, proprio in assenza di acqua, ed anzi col gran secco di questi giorni, è più facile per alcuni soggetti (che in genere non sono malati, ma esecutori spietati e pagati da mandanti, che sono ancora più colpevoli dei loro servi prezzolati), accendere con rudimentali aggeggi i primi fuochi di un incendio.
Perché?
Per deprezzare alcune proprietà, e comprarle più facilmente, per minacciare alcuni singoli o gruppi,
per demotivare il turismo,
per procurarsi una maggiore superficie di pascolo,
per vedersi rinnovato un contratto da pompiere precario.
Non importa, il perché!
Si devono identificare i responsabili.
Le pene devono essere di gravità deterrente.
Non possiamo continuare così.
foto ANSA
16/07/2012 - 11:50 - Gravi
danni e devastazioni in Sardegna, nella zona della Gallura, dove un
grande incendio ha colpito un'ampia area di bosco, arrivando a
minacciare la costa. Cinque ustionati e 800 sfollati sono il bilancio
provvisorio delle fiamme che stanno mettendo a dura prova l'apparato
regionale antincendio. Centinaia di ettari di macchia mediterranea sono
andati in fumo nei dintorni di San Teodoro. Oggi vertice in Comune per
affrontare l'emergenza.
I disagi stanno
dunque colpendo pesantemente anche il turismo, con molte evacuazioni
sulla costa. Durante la notte sono stati trasferiti a Sassari, al
Centro Grandi ustioni, un operaio di Budoni e un volontario della
Protezione civile di Olbia, rimasti feriti nell'esplosione di un
container a Badualga, mentre rimane ancora in Rianimazione, in prognosi
riservata, il responsabile della Protezione Civile di Olbia, Giuseppe
Budroni.
Il racconto del sindaco di San Teodoro
"Domenica sera intorno alle 20 è successo l'imprevedibile - ha raccontato il sindaco di San Teodoro, Tonino Meloni -. Una squadra di operai di una società partecipata dell'amministrazione si trovava con una squadra della Protezione civile. Da un container, con piccoli mezzi all'interno, decespugliatori e altro, usciva del fumo, così la squadra ha deciso di metterlo in sicurezza, però probabilmente come il container è stato aperto, con l'ossigeno, si è scatenata una reazione che ha portato all'esplosione nella quale sono rimasti ustionati tre volontari della Protezione civile e due operai".
Vigili del fuoco e Canadair in azione
Gli sfollati sono delle zone di Badualga, La Runcina, Lu Stazzu di Mezzo e Terra Padedda; numerose le case, i villaggi e gli alberghi evacuati dalle forze dell'ordine che hanno messo in sicurezza tutte le aree lambite dalle fiamme. I Vigili del fuoco nella notte non si sono fermati un momento e hanno continuato a bonificare le aree, mentre il vento ha alimentato altri focolai a Cannigione, nel comune di Arzachena, alle Saline, nel comune di Olbia.
All'alba due Canadair e due elicotteri hanno ripreso le operazioni di bonifica sul territorio di San Teodoro. In Comune è stato convocato un vertice tra forze dell'ordine, apparato antincendio e amministrazione comunale, per fare una prima stima dei danni e decidere come affrontare l'emergenza fuoco.
Il racconto del sindaco di San Teodoro
"Domenica sera intorno alle 20 è successo l'imprevedibile - ha raccontato il sindaco di San Teodoro, Tonino Meloni -. Una squadra di operai di una società partecipata dell'amministrazione si trovava con una squadra della Protezione civile. Da un container, con piccoli mezzi all'interno, decespugliatori e altro, usciva del fumo, così la squadra ha deciso di metterlo in sicurezza, però probabilmente come il container è stato aperto, con l'ossigeno, si è scatenata una reazione che ha portato all'esplosione nella quale sono rimasti ustionati tre volontari della Protezione civile e due operai".
Vigili del fuoco e Canadair in azione
Gli sfollati sono delle zone di Badualga, La Runcina, Lu Stazzu di Mezzo e Terra Padedda; numerose le case, i villaggi e gli alberghi evacuati dalle forze dell'ordine che hanno messo in sicurezza tutte le aree lambite dalle fiamme. I Vigili del fuoco nella notte non si sono fermati un momento e hanno continuato a bonificare le aree, mentre il vento ha alimentato altri focolai a Cannigione, nel comune di Arzachena, alle Saline, nel comune di Olbia.
All'alba due Canadair e due elicotteri hanno ripreso le operazioni di bonifica sul territorio di San Teodoro. In Comune è stato convocato un vertice tra forze dell'ordine, apparato antincendio e amministrazione comunale, per fare una prima stima dei danni e decidere come affrontare l'emergenza fuoco.