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venerdì 7 novembre 2014

Cavallo di Troia!

Lo confesso: sono cinico e non mi fido.
Ormai scottato da troppi pesci d'aprile fuori stagione, da troppe cialtronate truffaldine, da troppe trappole gaglioffe per turisti: questa notizia sembra proprio appartenere a questa categoria...
Sarebbe stata trovata nientepopò di meno che (resti del)la statua del cavallo di Troia!
Resti lignei di fasciame di nave ed una placca bronzea danneggiata con la scritta:"Per il loro ritorno a casa i Greci dedicano quest'offerta ad Athena" il tutto dentro al perimetro dell'antica e studiatissima città.
Se si tratta di un falso - pertanto - è certamente un 'falso erudito', in quanto a questa frase esistono alcuni richiami letterari antichi.
Il radiocarbonio si esprime a favore: la data sarebbe il XII-XIII secolo a.C.
I nomi degli autori sono di tutto rispetto e la loro appartenenza è la Boston University.
Chissà?
Però l'editore ci tiene ad aggiungere una postilla: "questa storia è totalmente non confermata": anche a lui sembra che qualcuno l'abbia sparata grossa...

Pieces of Trojan Horse said to have been discovered 


Turkish archaeologists claim a historical discovery as they believe they have found pieces of the Trojan Horse. 




Turkish archaeologists excavating on the site of the historical city of Troy on the  hills of Hisarlik, have unearthed a large wooden structure which they claim  are of the legendary Trojan Horse [Credit: Greek Reporter] 


According to a report by newsit.gr, Turkish archaeologists excavating on the site of the historical city of Troy on the hills of Hisarlik, have unearthed a large wooden structure. Historians and archaeologists presume that the pieces are remains of the legendary Trojan Horse. 
Excavations brought to light dozens of fir planks and beams up to 15 meters long, assembled in a strange form. 
The wooden assembly was inside the walls of the ancient city of Troy. 
Fir planks were used for building seafaring ships, archaeologists say. 
The Trojan Horse is considered to be a mythical structure. 
Described as a horse in Homer’s Odyssey, historians suggest that the writer was making an analogy for a war machine, or a natural disaster. 
The structure found fits the description by Homer, Virgil, Augustus and Quintus Smyrnaeus. So, archaeologists tend to believe that the finding is indeed the remains of the subterfuge Greeks used to conquer ancient Troy. 
Another discovery that supports the archaeologists’ claims is a damaged bronze plate with the inscription “For their return home, the Greeks dedicate this offering to Athena.” 
Quintus Smyrnaeus refers to the particular plate in his epic poem “Posthomerica” and the plate was also found on the site. 
The two archaeologists leading the excavation, Boston University professors Christine Morris and Chris Wilson, say that they have a “high level of confidence” that the structure is indeed linked to the legendary horse. 
They say that all the tests performed up to now have only confirmed their theory. 
“The carbon dating tests and other analysis have all suggested that the wooden pieces and other artifacts date from the 12th or 11th centuries B.C.,” says Professor Morris. 
“This matches the dates cited for the Trojan War, by many ancient historians like Eratosthenes or Proclus. 
The assembly of the work also matches the description made by many sources. 
I don’t want to sound overconfident, but I’m pretty certain that we found the real thing!”

 Editor's Note: This story is totally unconfirmed! 

Author: Philip Chrysopoulos | 

Source: The Greek Reporter [November 06, 2014]

venerdì 27 giugno 2014

AVVISO AI NAVIGANTI 2

Anche se la maggioranza degli archeologi si tiene prudentemente a debita distanza dai componenti 
dell' #armatabrancaleoneshardariana (e questi ultimi se ne dispiacciono molto, in quanto vorrebbero un "confronto diretto", qualunque cosa ciò voglia dire e forse proprio sottointendendo l'intenzione malvagia e premeditata di ricorrere a vie più spicce, di fatto), alcuni archeologi cionondimeno si divertono goliardicamente (ma quest'avverbio è mio: gli shardanisti ne preferiscono altri molto meno salottieri) a punzecchiarli saltuariamente, specialmente quando (troppo spesso, purtroppo) il livello delle farneticazioni supera il colmo, stravasando liquami anticulturali troppo oltre il bordo della decenza e rappresentando quindi ormai un certo pericolo per la salute della comunità (sarda e non, vero Giggi? tu mi capisci) e per l'ordine pubblico.

- Insomma, si tratta di una (re)azione dovuta, atta ad arginare esuberanze esagerate quanto indesiderate e a trattenere nelle aree golenali l'inondazione di turbolenze nocive. 
Come a dire: "Basta là, ora proprio non se ne può davvero più".

- Questo fa perdere le staffe (stavo per dire 'il lume della ragione', ma sarebbe suonato troppo sarcastico e punitivo per chi ne è già del tutto privo) ai componenti l'armata e soprattutto al suo capintesta, perché essi - tutti, nessuno escluso - si ritengono, inutile dirlo, scienziati di prim'ordine, ottimi studiosi e soprattutto soggetti adamantini ed incorruttibili, di provata onestà intellettuale e d'esempio per tutto il resto del mondo culturale, sardo e non (vero, Giggi? tu mi capisci...).

- Perché - nella profondità non misurabile della propria autostima - essi ritengono di avere completamente ragione in tutte le loro farneticazioni e pertanto reagiscono trasecolati, scandalizzati giustamente di fronte all'arroganza ingiustificata e all'ostilità aggressiva e volgare che loro - tanto compiti e composti - non sospettavano neppure, nei loro insospettabili avversari.

- E così mettono subito in atto la loro campagna abituale, volta a sottominare la credibilità umana e professionale delle persone che li hanno criticati, oppure ridicolizzati, o avversati in altro modo...
- Come? Cancellano i loro interventi, ne parlano male riferendosi alle loro note trascorse nefandezze (senza citarle, perché ovviamente non esistono) compiute come 'tutti sanno' in campo intra ed extra accademico, oltre che umano interpersonale e via così...

- Bene: è giunto il momento di dirlo tutti insieme che davvero - ora - non se ne può più.

- Sono sicuramente molto più numerosi gli onesti studiosi d'archeologia, accademici e no (vero Giggi? tu mi capisci), insieme con quelli di storia, cui si aggiungono i semplici onesti appassionati dei trascorsi della Sardegna, che non condividono neppure un minimo dettaglio dello scenario deformato e falso costruito da Gigi Sanna e creduto vero dal suo gruppo.

- Non c'è motivo di procedere ad alcun "confronto diretto": a meno che non si voglia creare un incidente di tipo calcistico, quale è stato quello che si è recentemente concluso a Roma, con il decesso di un tifoso napoletano.
Ma in questo caso non ci sono due tifoserie sovreccitate che si affrontano con cieca stupidità.
C'è la Scienza da una parte e il Falso dall'altra.
Nessuna possibilità di discussione, ma anche nessun motivo di scambiarsi espressioni poco gentili, offese, o peggio.
E sarebbe finalmente ora che ciascuno dei guerrieri dell'Armata si facesse un bell'esame di coscienza e si rendesse conto che egli non è ridicolizzato dai propri avversari, bensì si ridicolizza e si squalifica da sè, per primo e definitivamente.

E quando "Kilroy was here" (che è un archeologa!) vi lascia insieme ad Anna Ardu (altra archeologa!) un messaggio sacrosanto e pienamente da voi meritato di scherno per la vostra ennesima buffonata, ammettete l'errore, PerDiana!
Invece di inviperirvi confusi ed insolentire tutti, non escluso Mauro Peppino Zedda, che vi aveva solamente avvertito del vostro ignobile, inaccettabile e crasso errore da correggere subito!
Ma voi non ammettete i vostri errori! Voi non commettete errori!
E invece continuate a scrivere che "neppure lui ha capito", come se gli unici capaci di comprendere foste voi, i vostri succubi, i vostri incubi, le groupies e tutta la fanfara che segue melodiando...


Anna Ardu sul pozzo di Mistras, fotografata da Kilroy, nel momento in cui lasciano il comune messaggio burlone per l'Armatabrancaleoneshardariana.

Sul messaggio si poteva leggere: " Sisaia was here (con il famoso simbolo di Kilroy, lasciato dalle forze alleate nella loro avanzata in europa nella II Guerra). Welcome to Ziu Antoniccu's well!
Codesta struttura è stata datata dal proprietario del fondo al XXI secolo dopo Cristo".

Naturalmente, una persona normale avrebbe colto l'occasione per far tesoro della lezione impartitale e tornarsene a casa con la coda tra le gambe, per ritemprare le forze, riordinare le (poche) idee e riprendere in seguito, ancora più motivato, le proprie ricerche (possibilmente, in una direzione giusta!). 
Invece, voi (dando ragione a chi non vi ritiene normali!) avete fatto tutt'altro...
Voi vi siete lanciati con grande fanfara sull'errore (probabilmente dettato dal troppo entusiasmo goliardico e dalla fretta del momento) di quel XXI al posto di XX!
Vi faccio quindi serenamente notare che se di errore si tratta, si tratta di un errore di un secolo (su una nota scherzosa), mentre il vostro errore è di ben 25 secoli, senza contare gli altri errori concettuali e la prosopopea fantarcheologica che lo presenta come documento di scienza e risultato di lunghe ricerche.
Ricomponetevi, quindi!
Non vi siete accorti, nella vostra foga scomposta, che noi tutti vi si vede il culo.