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giovedì 3 ottobre 2013

Anonimamente, tua WIKI.




ASINO CHI LEGGE, SI'...

MA...  CHI SCRIVE? 


Ad ulteriore riprova (se ce ne fosse ancora bisogno, di un'ulteriore prova!) del fatto che la Rete dell' Internet (ed in special modo questo vale per la versione Italiana della Rete) è un campo incolto (°), incustodito ed infestato d'erbacce, s'è già detto che basta confrontare Wikipedia nelle sue diverse versioni (in differenti lingue). 
Questo richiede - va da sé - la conoscenza di alcune lingue straniere: ma già si potrà notare come il medesimo tema risulti trattato in modi completamente differenti: lunghezza, iconografia, impostazione e contenuti potranno differire così tanto da dare l'impressione che si sia cambiato del tutto l'argomento...

Ora, c'è da dire che WIKIPEDIA solitamente non è affatto una fonte affidabile: essa è, anzi, discretamente inaffidabile e spesso molto discutibile. 
Perché?
Perché in genere chi ne cura in qualche modo la redazione e l'aggiornamento non può essere - per propria ammissione - un tuttologo esperto in ogni campo dello scibile. Per tale motivo, ci si fida usualmente di coloro che offrono i loro contributi senza compenso. 

C'è da chiedersi - a questo punto - se davvero valga la pena di raccogliere le disperate richieste per salvarla, Wiki: naturalmente è possibile considerare la cosa solo una questione di opinioni. Io, personalmente, non credo sia opinabile. 
Mi spiego meglio.
Se esistono alcuni figuri che non fanno altro da mane a sera che cercare una propria affermazione personale, attraverso lo spamming delle proprie tesi lunatiche ed infondate, perché mai permetterglielo in una sede che ambirebbe essere una fonte di prima e facile consultazione? (in realtà, non lo si dovrebbe permettere in qualsiasi altra sede, ma questo è un altro e più vasto problema)
Si dirà, beata ingenuità: ma spesso Wiki richiede almeno richiami ad una bibliografia, ad un dato provato. 
Vero! Ma avete visto e valutato appieno il contenuto di alcuni dei libri che certe case editrici pubblicano? Avete considerato che - dietro a certi nomi - non ci sono affatto case editrici, bensì scrittori autodidatti che pubblicano a proprie spese?

E infatti - guarda caso - alcuni argomenti servono esclusivamente per pubblicare spam (*) la propria personale bibliografia. Il che, a pensarci bene, fa cadere di schianto quel 'contributo senza compenso' riportato qualche riga sopra. Il losco figuro si è fatta una pubblicità gratuita in Rete e si è quindi assicurato che varie migliaia di persone leggano il suo nome ed il titolo del suo libro.
Il fatto che molti ancora siano del tutto ignari di questa autoreferenzialità di Wikipedia gli garantisce infine di aumentare le vendite.
Come rimediare?
Non conosco tutti i rimedi, né mi interessa farne una disamina completa.

Uno dei metodi migliori e più diretti, credo, sarebbe quello di eliminare l'uso dell'anonimato in tutta la Rete...

A parte gli altri vantaggi (non ultimo, per esempio, la drastica riduzione dell'aggressività verbale che l'anonimato invece permette), il volenteroso fornitore, ora anonimo, di un contributo per Wiki sarebbe in quel caso facilmente scoperto nella sua autoreferenzialità. E anche il  più ingenuo dei lettori sarebbe autorizzato ad avere finalmente qualche dubbio.
In più, avverrebbe che migliaia di persone - ogni giorno - potrebbero confrontare il suo nome vero con le idiozie che egli scrive abitualmente ed imparerebbero, pertanto, ad evitarlo.

Il che rispetterebbe contemporaneamente il diritto di qualsiasi essere umano (perfino un perfetto imbecille) ad accedere alla Rete e scriverci, ma rispetterebbe anche il diritto di qualsiasi lettore (anche un altro perfetto imbecille) a conoscere l'autore di chi ha scritto quello che sta leggendo.

Siamo in una democrazia, perbacco. Dobbiamo poterci difendere dagli imbecilli anonimi. Perché abbiamo tutti diritto ad essere imbecilli con il nostro nome vero. Perché gli imbecilli anonimi tendono ad essere invadenti, autoreferenziali, diffondere notizie incontrollate ed infondate e spesso puzzare di indottrinamento strumentale ideologico.
ringrazio gli amici di G+ che mi hanno fornito questa splendida vignetta e mi hanno dato lo spunto al post.

Ecco perché sono favorevole all'eliminazione di una Wikipedia anonima. 
Ecco perché propongo l'eliminazione dei Nicknames e desidero che si usino i nomi veri.

Di tutti, intendo: imbecilli e no.



(°) Nel senso figurativo agricolo e nel senso da esso derivato di conoscenza, produzione intellettuale.
(*) http://pasuco.blogspot.it/2013/10/spam.html
ecco qui un'altra forma di spamming autoreferenziale!

#SPAM




 

Spam è il titolo di un popolare SKETCH del gruppo comico inglese dei Monty Python, apparso nel finale del dodicesimo episodio della seconda stagione di “MONTY PYTHON FLYING CIRCUS”, intitolato appunto Spam; prende il nome da una marca di carne in scatola chiamata SPAM, mentre lo sketch darà a sua volta il nome al fenomeno della pubblicità indesiderata ricevuta tramite posta elettronica.

Lo sketch:
 
Una coppia di coniugi (il marito interpretato da Eric Idle e la moglie da Graham Chapman) entra in un bar (in realtà sono calati dall’alto nella scena) e chiede alla cameriera (Terry Jones) il menu, nel quale l’elenco delle pietanze presenta continuamente la carne in scatola "spam":
Uomo: Siedi qui, cara.
Moglie: Va bene.
Uomo: Buongiorno!
Cameriera: Buongiorno!
Uomo: Bene, cosa avete?
Cameriera: Beh, abbiamo uova e pancetta; uova salsiccia e pancetta; uova e spam; uova pancetta e spam; uova pancetta salsiccia e spam; spam pancetta salsiccia e spam; spam uova spam spam pancetta e spam; spam salsiccia spam spam pancetta spam pomodoro e spam;
Vichinghi (indossano quegli elmi cornuti che nella fantasia – ma non nella realtà storica – i Vichinghi sono soliti indossare: iniziano a cantare): Spam spam spam spam…
Cameriera: …spam spam spam uova e spam; spam spam spam spam spam spam fagioli abbrustoliti spam spam spam…
Vichinghi (cantando sempre più in coro): Spam! Stupendo spam! Bellissimo spam!
Cameriera: …o Aragosta Termidoro alla Crevette con salsa servita alla Provenzale con scalogno e melanzane guarnite con pate’ di tartufo, brandy e con uova fritte e spam.
Moglie: Avete nulla senza spam?
Cameriera: Beh, abbiamo spam uova salsiccia e spam, dove non c’e’ molto spam.
Moglie: Non voglio AFFATTO lo spam!
Uomo: Perche’ non prendi uova pancetta spam e salsiccia?
Moglie: Perche’ dentro C’E’ LO SPAM!
Uomo: Non c’e’ molto spam come in spam uova salsiccia e spam, vero?
Vichinghi (cantando): Spam spam spam spam… (aumenta il tono della canzone…)
Moglie: Potreste fare uova pancetta spam e salsiccia senza metterci lo spam?
Cameriera: Urgghh!
Moglie: Che significa ‘Urgghh’? Non mi piace lo spam!
Vichinghi (cantando sempre piu’ forte, mentre al loro canto si sovrappone l’immagine in bianco e nero di un “Drakkar” in piena navigazione): Stupendo spam! Bellissimo spam!
Cameriera: Silenzio!
Vichinghi: Stupendo spam! Meraviglioso spam!
Cameriera: SILENZIO! (I vighinghi smettono) Vichinghi del cavolo… Non potete avere uova pancetta spam e salsiccia senza spam.
Moglie: NON MI PIACE LO SPAM!
Uomo: Sshh, cara, non fare trambusto. Mangerò io il tuo spam. Lo adoro! Io prendo spam spam spam spam spam spam spam fagioli abbrustoliti spam spam spam e spam!
Vichinghi (ricominciano a cantare…): Spam spam spam spam. Stupendo spam! Bellissimo spam!
Cameriera: Silenzio!! I fagioli abbrustoliti sono finiti.
Uomo: Beh, potrei avere dello spam al posto dei fagioli abbrustoliti?
Cameriera: Intende dire spam spam spam spam spam spam… (i vichinghi ormai sovrastano le altre voci con la loro canzone)
Vichinghi: (cantando in modo sempre più elaborato…) Spam spam spam spam. Stupendo spam! Magnifico spam! Spam spa-a-a-a-a-am spam spa-a-a-a-a-am spam. Stupendo spam! Stupendo spam! Stupendo spam! Stupendo spam! Stupendo spam! Spam spam spam spam!
Durante i titoli di coda, il tormentone prosegue: i nomi di attori e autori sono intramezzati con la parola "spam" o di altre cibarie del menu: Spam Terry Jones, Michael Spam Palin, John Spam John Spam John Spam Cleese, Graham Spam Spam Spam Chapman, Eric Spam Egg e Chips Idle, Terry Spam Sausage Spam Egg Spam Gilliam, etc.).

I Monty Python prendono in giro la carne in scatola Spam per l’assidua pubblicità che la marca era solita condurre: in un certo periodo la Spam era ovunque, da qui lo sketch dei Monty’s e successivamente l’adattamento informatico del vocabolo alla pubblicità non desiderata e alla “posta spazzatura”.

 

Si ritiene che il primo spam via email della storia sia stato inviato il 1 maggio 1978 dalla DEC per pubblicizzare un nuovo prodotto, e inviato a tutti i destinatari ARPAnet della costa ovest degli Stati Uniti.
Il principale scopo dello spamming è la pubblicità, il cui oggetto può andare dalle più comuni offerte commerciali a proposte di vendita di materiale pornografico o illegale, come software pirata e farmaci senza prescrizione medica, da discutibili progetti finanziari a veri e propri tentativi di truffa. Uno spammer, cioè l’individuo autore dei messaggi spam, invia messaggi identici (o con qualche personalizzazione) a migliaia di indirizzi e-mail. Questi indirizzi sono spesso raccolti in maniera automatica dalla rete (articoli di Usenet, pagine web) mediante spambot ed appositi programmi, ottenuti da database o semplicemente indovinati usando liste di nomi comuni.

Per definizione lo spam viene inviato senza il permesso del destinatario ed è un comportamento ampiamente considerato inaccettabile dagli Internet Service Provider (ISP) e dalla maggior parte degli utenti di Internet. Mentre questi ultimi trovano lo spam fastidioso e con contenuti spesso offensivi, gli ISP vi si oppongono anche per i costi del traffico generato dall’invio indiscriminato.

Sondaggi hanno indicato che al giorno d’oggi lo spam è considerato uno dei maggiori fastidi di Internet; l’invio di questi messaggi costituisce una violazione del contratto "Acceptable Use Policy" (condotta d’uso accettabile) di molti ISP e pertanto può portare all’interruzione dell’abbonamento (account) del mittente. Un gran numero di spammer utilizza intenzionalmente la frode per inviare i messaggi, come l’uso di informazioni personali false (come nomi, indirizzi, numeri di telefono) per stabilire account disponibili presso vari ISP. Per fare questo vengono usate informazioni anagrafiche false o rubate, in modo da ridurre ulteriormente i loro costi. Questo permette di muoversi velocemente da un account a un altro appena questo viene scoperto e disattivato dall’ISP. Gli spammer usano software creato per osservare connessioni Internet con scarsa sicurezza, che possono essere facilmente dirottate in modo da immettere i messaggi di spam direttamente nella connessione dell’obiettivo con il proprio ISP. Questo rende più difficile identificare la posizione dello spammer e l’ISP della vittima è spesso soggetto di aspre reazioni e rappresaglie da parte di attivisti che tentano di fermare lo spammer. Entrambe queste forme di spamming "nascosto" sono illegali, tuttavia sono raramente perseguiti per l’impiego di queste tattiche.

I mittenti di e-mail pubblicitarie affermano che ciò che fanno non è spamming. Quale tipo di attività costituisca spamming è materia di dibattiti, e le definizioni divergono in base allo scopo per il quale è definito, oltre che dalle diverse legislazioni. Lo spamming è considerato un reato in vari paesi (USA ed Australia) e in Italia l’invio di messaggi non sollecitati è soggetto a sanzioni.

Nella terminologia informatica le spam possono essere designate anche con il sintagma di junk-mail, che letteralmente significa posta-spazzatura, a rimarcare la sgradevolezza prodotta da tale molestia digitale.
Siccome lo spam è economico da inviare, un ristretto numero di spammer può saturare Internet con la loro spazzatura.
È presente un certo numero di servizi e software, spesso chiamati antispam che i server e-mail e gli utenti possono utilizzare per ridurre il carico di spam sui loro sistemi e caselle di posta. Alcuni di questi contano sul rifiuto dei messaggi provenienti dai server conosciuti come spammer. Altri analizzano in modo automatico il contenuto dei messaggi e-mail ed eliminano o spostano in una cartella speciale quelli che somigliano a spam. Questi due approcci al problema sono talvolta definiti come bloccaggio e filtraggio. Ognuna delle tecniche ha i suoi difensori e vantaggi; mentre entrambe riducono l’ammontare di spam inviata alle caselle postali degli utenti, il bloccaggio permette di ridurre la banda sprecata, rifiutando i messaggi prima che siano trasmessi al server dell’utente. Il filtraggio tende ad essere una soluzione più accurata, poiché può esaminare tutti i dettagli del messaggio. Molti sistemi di filtraggio si avvantaggiano delle tecniche d’apprendimento del software, che permette di aumentare la propria accuratezza rispetto al sistema manuale. Alcuni trovano questa tecnica troppo invadente nei riguardi della privacy, e molti amministratori preferiscono bloccare i messaggi che provengono dai server tolleranti nei confronti degli spammer. 

Lo sketch – di umorismo tutto britannico – riflette le politiche di razionamento militare della seconda guerra mondiale, quando lo Spam era uno dei pochi cibi sempre disponibili.