martedì 31 luglio 2012


Alle prese con una verde milonga



Paolo Conte
(1981)
TESTO:
Alle prese con una verde milonga
il musicista si diverte e si estenua...

E mi avrai, verde milonga, che sei stata scritta per me,

per la mia sensibilità, per le mie scarpe lucidate,

per il mio tempo, per il mio gusto,

per tutta la mia stanchezza e la mia guittezza.

Mi avrai, verde milonga inquieta,
che mi strappi un sorriso
di tregua ad ogni accordo,
mentre fai dannare le mie dita... 

Io sono qui:
sono venuto a suonare,
sono venuto ad amare

e di nascosto a danzare... 

E ammesso che la milonga fosse una canzone,

ebbene io, io l'ho svegliata
e l'ho guidata a un ritmo più lento

così la milonga rivelava di sé molto,

molto più di quanto apparisse: la sua origine d'Africa,

la sua eleganza di zebra,
il suo essere di frontiera,
una verde frontiera ...

una verde frontiera tra il suonare e l'amare,

verde spettacolo in corsa, da inseguire...

da inseguire sempre, da inseguire ancora,

fino ai laghi bianchi del silenzio…
finché Athaualpa,
o qualche altro Dio,
non ti dica: “descansate niño,
che continuo io”...
ah ...io sono qui,
sono venuto a suonare,
sono venuto ad amare,
e di nascosto a danzare ...

Milonga, secondo alcuni, è una parola d’origine Africana e significherebbe – appunto – “parola”. In Sud America è sinonimo di confusione, o anche litigio. Essa possiede origini forse africane, con influenze creole ed anche europee, importate attraverso Perù, Brasile, Cuba, forse fino dalla Spagna.
I testi della Milonga sono sempre stati picareschi: popolani, furbi, imbroglioni e privi di scrupoli. 
I milongueros ballano in tondo (al limite tra la pista ed i tavoli), procedendo in senso antiorario.
I milongueros hanno un loro codice gergale particolare, per invitare e farsi invitare a ballare, così anche come un codice di comportamento caratteristico nel ballo.
Ma la Milonga è anche un genere musicale, folkloristico, tipico della regione del Rio della Plata, (Argentina, Uruguay) Essa è imparentata con il Tango e la Habanera e veniva ballata in ambienti più poveri ed umili. 

Deriverebbe forse dalla Habanera, in cui il ritmo di 6/8 è stato sostituito con un 2/4, molto più adatto ad una sala da ballo: ma per la loro somiglianza i due sono sempre stati confusi tra di loro. Quando il Tango è diventato prepotentemente più famoso, la milonga è diventata una specie di tango più veloce e dal ritmo più marcato. 
La Milonga nacque all’inizio del XIX secolo, nelle case di gente povera, comunque non benestante.
Milonga si riferisce anche al locale da ballo dove si balla la milonga.
Milonga – e forse è qui, il significato più recondito della canzone di Conte – si riferiva anche alle donne che lavoravano in queste case da ballo 
dei meno abbienti.

Athaualpa fu il tredicesimo ed ultimo regnante dell’Impero Inca, anche se non ebbe mai l’investitura e regnò solamente un anno, prima di essere mandato a morte da Pizarro (che però aveva incassato il ricchissimo riscatto in oro ed argento). Atahualpa sarebbe stato, per parte di madre, il legittimo erede dei territori del Nord dell'impero. Questa versione è oltremodo apprezzata dai moderni storici ecuadoriani che hanno fatto di Atahualpa un eroe nazionale, ma non trova altrettanti consensi tra i più accreditati studiosi di storia incaica.

Conte ne fa addirittura un dio, che raccoglie la sfida del musicista e lo spiazza dal suo posto, rapito dalla magia della Milonga, donna o musica che sia….



lunedì 30 luglio 2012

Conosco un cow-boy...

La musica può riportarci magicamente in posti lontani, rinverdire ricordi sopiti, ravvivare momenti e situazioni ormai sbiadite dal tempo, talvolta dandoci l'illusione che gli odori, i sapori e sle ensazioni di quel fatto ormai remoto siano ancora qui, con noi... insieme alle persone che erano con noi, insieme a noi bambini, immersi nella musica di allora.





    Caro Pasuco: non t'importerà niente, di questo post, ma ce lo metto lo stesso, perché riguarda una canzone, saldamente infissa nella mia memoria di bambino rotondetto e molto ingenuo, a Bologna, in una casa con giardino al piano terra, di via Toscana (se ricordo bene) nel sobborgo di San Ruffillo. Si era nel millenovecentocinquanta e qualche cosa...

    Mia madre un giorno tornò a casa, chissà perché, con un minuscolo cappello da cow boy di bachelite rossa e due stivali della stessa piccola taglia e dello stesso colore.

    Era di moda questa canzone, che - per coloro ai quali non risveglia ricordi - è probabilmente molto stupida, vecchia e dichiaratamente italiana (infatti, solo in Italia si chiama "Far West" ciò che in tutto il resto del mondo inglese parlante si definisce invece "Wild West", oppure "Fronteer").

    S'infilò nel pollice, nell'indice e nel medio della mano sinistra questi tre piccoli oggetti e cominciò a cantare proprio questa canzone, mentre il piccolo immaginario cow-boy di tre spanne danzava sulla tavola di cucina: una magia, per il bimbo che ero allora.

    La canzone era del famosissimo ed amatissimo Quartetto Cetra.

Ma ti giuro, Pasuco: mi piaceva di più come la cantava mia madre, anche se lei conosceva solo il ritornello...


Sicuramente, Pasuco, avrai sentito parlare della petizione:

 «Riduzione degli stipendi ai parlamentari»
 «Riduzione degli stipendi ai parlamentari»
 «Riduzione degli stipendi ai parlamentari»
 «Riduzione degli stipendi ai parlamentari»
 «Riduzione degli stipendi ai parlamentari»
 «Riduzione degli stipendi ai parlamentari»
 «Riduzione degli stipendi ai parlamentari»
 «Riduzione degli stipendi ai parlamentari»

Andando in Comune (qualunque Comune) ti faranno mille e mille difficoltà nel "reperire le carte", nel reperire gli impiegati addetti, nel reperire il tempo per stare ad ascoltarti.
L'ordine di scuderia, evidentemente, è questo.
Ora invece la petizione è "on line".
Con l' intenzione - mi auguro condivisa - di girarla a quante più persone possibile.

clicca il link e firma:
http://www.petizionepubblica.it/?pi=P2011N6236

Se anche voi intendete divulgare il link, sarebbe grandioso: mancano poche ore (il termine è domani, ultimo giorno di luglio)
e pochissimi sanno che il tutto è reperibile anche online

domenica 29 luglio 2012

Entriamo, allora, nel complicato rapporto dell’uomo col tempo misurabile: a scandire il trascorrere del suo tempo biologico, della durata delle sue fatiche e dei suoi svaghi, paventando l'approssimarsi della morte ("tutte le ore feriscono, l'ultima uccide", sta scritto su molte meridiane, anche se i più preferiscono frasi disinvolte ed allegre quali: "Conto solamente le ore serene" - perché le meridiane hanno bisogno del sole, perché l'ombra dello gnomone sia leggibile).
 


2700 - 2300 a.C.
Compaiono le prime clessidre, nella civiltà idraulica dei Sumeri
Sono ad acqua. 
Poi diventeranno a sabbia, quando saranno adottate da civiltà 
che fioriscono in località semidesertiche. 
Resterà il nome greco a testimoniarlo: Clepsydra.

 

2500 - 1300 a.C. 
Gli Assiro Babilonesi dividono il tempo 
in ore, minuti e secondi secondo il sistema sessagesimale, 
che adottiamo ancora oggi. 
Il sistema fu probabilmente adottato anche 
per via dei vantaggi pratici 
che comportava. 
Di fatto, il numero 60 possiede un’enorme quantità 
di sottomultipli: 12, 10, 6, 5, 4, 3, 2. 
Ciò rende molto più facile e veloce 
l’utilizzazione quotidiana e commerciale del sistema. 

1850 a.C.  
Gli Egizi usano clessidre per calcolare le pulsazioni umane.
 
400 - 800 a.C. 
Tra i Greci si usano candele graduate 
per calcolare il trascorrere del tempo.

 
350 a.C.
Probabilmente,
 il colosso di Rodi era, oltre che un faro 
ed un simbolo di potenza e benessere,
anche un immenso orologio, 
che sfruttava il movimento di marea. 

 

220 a.C.
Si pensa che Archimede, avendo inventato 
la “vite senza fine” e la ruota dentata, 
abbia anche inventato strumenti per la misurazione del tempo.
 


10 a.C. 
Romani costruirono enormi orologi solari, 
che erano più precisi. 
Uno di questi è ancora in funzione, 
a Roma nella Basilica di S. Maria degli Angeli.
Il più grande, sembra, fu realizzato ai tempi di Augusto.  
 


802 d.C. 
Tra i doni che lo sceicco Harun Al Rashid 
invia a Carlo Magno, c’è un orologio ad acqua, 
che suona le ore.
 


1000 d.C. 
Benedettini, per regolare la loro vita nei Monasteri,
 inventano e costruiscono orologi con sveglie 
sonore, realizzate per mezzo di piccole campane. 
Li ringraziamo ancora, ogni mattina. 
 


1330 
Giacomo Dondi progetta e costruisce un “Astrario”, 
un sofisticato orologio che è mosso da un solo
meccanismo a gravità e che mostra, su otto quadranti,
 il movimento dei pianeti. 
Il difficile, ma dettagliato progetto (Tractatus Astrarii)
 è stato nuovamente realizzato postumo,
ai giorni nostri. 
 


1540 
Il fisico ed astronomo olandese Reyner G. Frisius 
suggerisce per primo che, 
per calcolare la longitudine in mare 
è necessario un cronometro, 
cioè un orologio 
estremamente preciso. 
 


1620 
Galileo Galilei scopre le leggi del pendolo. 
Disegna un orologio a pendolo e ne inizia la costruzione, 
ma muore prima di portarlo a termine. 
Il primo orologio a pendolo funzionante sarà costruito 
dall’astronomo olandese Christian Huygens,
nel 1670.
 


1700 
Si risolve il problema dell’attrito dei perni nelle proprie sedi, 
con l’invenzione delle pietre preziose 
sintetiche forate, da parte di Nicolas Fatuo
Ancora oggi, si utilizzano i rubini sintetici. 
 


1750 
John Harrison costruisce i primi robusti e precisi cronometri 
da marina. 
La possibilità di determinare correttamente la longitudine 
rivoluziona la navigazione, 
come già avevano fatto la vela prima e la bussola poi.
 


1790 
A. L. Perrelet inventa e realizza un sistema 
di ricarica automatica degli orologi.



1801 
Abraham Luis Breguet, genio dell’orologeria, 
rivoluziona il campo con 
lo scappamento a tourbillon, 
i meccanismi antiurto, 
la spirale Breguet. 
Ancora ci domandiamo tutti cosa accidenti siano. 

 


1870 
Adrienne Philippe inventa il sistema di ricarica a corona, 
una delle modifiche che permette all’orologio 
di diventare “da polso”. 
La necessità d’utilizzare una chiavetta, 
prima d’allora, lo impediva.  
 
      

1975 
Nasce l’orologio al quarzo, che è circa 
100 volte più preciso dei precedenti modelli.

 

L’uomo tenta di sminuire le dimensioni del tempo 
misurandolo riduttivamente con gli orologi, 
forse esorcizzandone così la sua qualità più corrosiva, 
che è la sua ineluttabile inarrestabilità irreversibile.
Ma il Tempo non si lascia rinchiudere in quelle scatolette, 
per quanto preziose,
 eleganti, costose esse siano: 
il tempo le avvolge insieme ai suoi costruttori e le divora 
senza alcuno sforzo, 
senza che nulla, alla fine rimanga, di tutte le cose 
che hanno frequentato il mondo.
Neanche la definizione stessa di che cosa mai sia, 
o sia mai stato, 
il tempo. 

venerdì 27 luglio 2012

 
NUOVA DIAGNOSTICA: LA DIVINAZIONE
 
 
Vista la situazione di gravissima crisi economica, ecco
un consiglio a tutti i nostri politici, per l’adozione di nuovi strumenti, che aiutino la sinistra a non perdere più le elezioni e la destra non farsi più sbertucciare per gli abituali atteggiamenti da vitelloni, il Governo Monti a non spremerci più come stracci sporchi.

 


Aeromanzia o Aerimanzia (divinazione delle condizioni atmosferiche)
Ailuromanzia (divinazione del comportamento dei gatti)
Alectromanzia (divinazione dei galli)
Aleuromanzia (divinazione della farina, comprende i biscotti della fortuna): (Nota: La divinazione dei biscotti della fortuna è anche una forma di sticomanzia)
Alfitomanzia (divinazione dell’orzo)
Alomanzia (divinazione del sale)
Anemoscopia (divinazione del vento)
Antropomanzia (divinazione dei sacrifici umani)
Apantomanzia (divinazione dell’avvistamento di animali)
Aritmomanzia o Aritmanzia (divinazione attraverso numeri e lettere)
Aruspicina, Estispicio, Extispicio, Ieromanzia, Ieroscopia o Geromanzia (divinazione delle interiora di animali sacrificati)
Assinomanzia (divinazione delle asce)
Astragalomanzia (divinazione dei dadi)
Astrologia (divinazione dei corpi celesti)
Austromanzia (divinazione di vento e nubi)
Belomanzia (divinazione delle frecce)
Bibliomanzia o Sticomanzia (divinazione dei libri, in particolare la Bibbia)
Bioritmi (divinazione dei bioritmi)
Botanomanzia (divinazione delle piante bruciate)
Brontoscopia (divinazione dei tuoni)
Caffeomanzia (divinazione dei fondi di caffè; si veda anche Tasseografia: Divinazione delle foglie del tè)
Caomanzia (divinazione delle visioni aeree)
Capnomanzia (divinazione del fumo)
Cartomanzia (divinazione delle carte)
Catottromanzia o Catoptromanzia (divinazione degli specchi o di altri oggetti riflettenti)
Causimomanzia (divinazione delle bruciature)
Cefalomanzia (divinazione delle teste)
Ceraunoscopia o Ceraunomanzia (divinazione dei fulmini)
Ceromanzia (Ceroscopia; divinazione della cera fusa versata in acqua fredda)
Chiromanzia, Chirognomia, Chirologia o Chiroscopia (divinazione dei palmi delle mani)
Ciclomanzia (divinazione delle ruote)
Cleidomanzia (divinazione delle chiavi)
Cleromanzia (divinazione delle estrazioni a sorte)
Cometomanzia (divinazione delle code delle comete)
Coscinomanzia (divinazione dei setacci pendenti)
Cristallomanzia (divinazione dei cristalli)
Critomanzia (divinazione delle torte all’orzo)
Crommiomanzia (divinazione dei germogli di cipolla)
Cybermanzia (divinazione con oracoli elettronici)
Dafnomanzia (divinazione di corone di alloro bruciate)
Demonomanzia (divinazione dei demoni)
Domino (divinazione con le tessere del domino)
Empiromanzia (divinazione della fiamma sacrificale)
Epatoscopia (divinazione del fegato di animali)
Fisiomanzia o Fisionomanzia (divinazione della fisionomia di una persona)
Geloscopia (divinazione delle risa)
Geomanzia (divinazione della Terra), comprende il Feng shui
Geranomanzia (divinazione del volo delle gru)
Giromanzia (divinazione delle vertigini)
Grafomanzia o Chirogrammatomanzia (divinazione della calligrafia)
I Ching (divinazione per mezzo dell’omonimo libro sacro taoista)
Idromanzia (divinazione dell’acqua)
Incubazione, Oneiromanzia o Oniromanzia (divinazione dei sogni)
Ippomanzia (divinazione dei cavalli)
Ittiomanzia (divinazione dei pesci)
Lampadomanzia (divinazione della luce)
Libanomanzia o Lebanomanzia (divinazione dell’incenso)
Lecanomanzia (divinazione dei bacini d’acqua)
Litomanzia (divinazione delle pietre preziose)
Mah Jongg (divinazione con le tessere del Mah Jongg)
Margaritomanzia (divinazione dei rimbalzi delle perle)
Meteoromanzia (divinazione delle meteore)
Metoposcopia (divinazione della fronte)
Miomanzia (divinazione dei topi)
Mirmomanzia (divinazione delle formiche)
Moleosofia (divinazione delle imperfezioni)
Myomanzia (divinazione dei roditori)
Necromanzia, Negromanzia, Nigromanzia, Psicomanzia o Sciamanzia (divinazione attraverso l’invocazione dei morti)
Nefomanzia (divinazione delle nuvole)
Numerologia (divinazione dei numeri)
Oculomanzia (divinazione degli occhi)
Ofiomanzia (divinazione dei serpenti)
Oinomanzia (divinazione del vino)
Omfalomanzia (divinazione del cordone ombelicale)
Onomanzia o Onomatomanzia (divinazione dei nomi)
Onicomanzia (divinazione delle unghie)
Ornitoscopia o Ornitomanzia (divinazione del volo degli uccelli)
Ouija (divinazione usando le tavole Ouija)
Ovomanzia (o Ovoscopia, divinazione delle uova)
Pegomanzia (divinazione delle acque di sorgente)
Piromanzia o Piroscopia (divinazione del fuoco)
Plastromanzia (divinazione delle crepe provocate dal calore sul guscio delle tartarughe)
Podomanzia (divinazione dei piedi)
Rabdomanzia (divinazione dei bastoni)
Radioestesia o Radiomanzia (divinazione col pendolino o altri strumenti)
Rapsodomanzia (divinazione della poesia)
Scapulomanzia (divinazione delle scapole di bovini e caprini)
Scatomanzia (divinazione delle feci,solitamente animali)
Sciomanzia (divinazione degli spiriti)
Sideromanzia (divinazione della paglia bruciata)
Spodomanzia o Tefromanzia (divinazione delle ceneri)
Stolisomanzia (divinazione dei vestiti)
Taromanzia (divinazione di carte speciali, i Tarocchi; si veda anche Cartomanzia)
Tasseomanzia o Tasseografia (divinazione delle foglie del tè)
Tiromanzia (divinazione del formaggio)
Uromanzia (divinazione dell’urina a scopo diagnostico)
Xilomanzia (divinazione del legno bruciato)
  
Convinto di avere offerto un utile servizio sociale, saluto con calore tutti i nostri cari politici, meno uno, al quale consiglio più direttamente l’uromanzia… 
 
MALEDETTI   VOI   SIATE ...
 
 QUESTE NON SONO NUVOLE,  NO !

NON VENGONO DAL CIELO, MA DAL NERO PROFONDO DELL’INFERNO E SI PORTANO VIA CON SE’


L’UNICITA’ IRRIPETIBILE DI MILLE E MILLE VITE INNOCENTI!


PER OGNI SINGOLA VITA UMANA, ANIMALE O VEGETALE
CHE AVETE PRESO
CON IL VOSTRO MALVAGIO ABOMINIO,
VI SIANO 100 ANNI D’INFERNO,
SOMMINISTRATI A VOI
E A SETTE GENERAZIONI DEI VOSTRI IGNOBILI ED IMMONDI DISCENDENTI

E CHE DIO,
NELLA SUA GIUSTIZIA FINALE,
SI ABBIA PER VOI LA CURA SPECIALE DEL SUO PEGGIOR DIMONIO,
PER OGNUNO DI VOI
E PER SEMPRE. 


A parte il fatto che "piromane" è un termine psichiatrico/giornalistico di comodo, ormai troppo abusato e totalmente fuori bersaglio nel descrivere questo miserabile fenomeno sociale egoista e criminale (che spesso si riferisce ad assassini responsabili di stragi di animali, distruzioni estese dell’ambiente e morte di esseri umani del tutto innocenti), credo sinceramente che non si stia facendo abbastanza per combatterlo.
In Italia possediamo ormai poche zone in cui la Natura conservi ancora una parvenza di dignità.
La Sardegna è una di queste.
E’ dovere di tutti noi dare una mano, pensare a consigli sulla prevenzione, partecipare attivamente e personalmente ad essa.

L’incendio spontaneo virtualmente non esiste: esso è un’evenienza estremamente rara in Natura. Per avvenire richiede grandi quantità di acqua, perché è causato dalla fermentazione di sostanza organica, che è del tutto impossibile, in assenza d’acqua. 
Invece, proprio in assenza di acqua, ed anzi col gran secco di questi giorni, è più facile per alcuni soggetti (che in genere non sono malati, ma esecutori spietati e pagati da mandanti, che sono ancora più colpevoli dei loro servi prezzolati), accendere con rudimentali aggeggi i primi fuochi di un incendio. 



Perché?
Per deprezzare alcune proprietà, e comprarle più facilmente, 
per minacciare alcuni singoli o gruppi,
per demotivare il turismo,
per procurarsi una maggiore superficie di pascolo,
per vedersi rinnovato un contratto da pompiere precario. 

Non importa, il perché!

Si devono eliminare le cause.
Si devono identificare i responsabili.
Le pene devono essere di gravità deterrente. 


Non possiamo continuare così. 
foto ANSA





16/07/2012 - 11:50 - Gravi danni e devastazioni in Sardegna, nella zona della Gallura, dove un grande incendio ha colpito un'ampia area di bosco, arrivando a minacciare la costa. Cinque ustionati e 800 sfollati sono il bilancio provvisorio delle fiamme che stanno mettendo a dura prova l'apparato regionale antincendio. Centinaia di ettari di macchia mediterranea sono andati in fumo nei dintorni di San Teodoro. Oggi vertice in Comune per affrontare l'emergenza.
I disagi stanno dunque colpendo pesantemente anche il turismo, con molte evacuazioni sulla costa. Durante la notte sono stati trasferiti a Sassari, al Centro Grandi ustioni, un operaio di Budoni e un volontario della Protezione civile di Olbia, rimasti feriti nell'esplosione di un container a Badualga, mentre rimane ancora in Rianimazione, in prognosi riservata, il responsabile della Protezione Civile di Olbia, Giuseppe Budroni.

Il racconto del sindaco di San Teodoro
"Domenica sera intorno alle 20 è successo l'imprevedibile - ha raccontato il sindaco di San Teodoro, Tonino Meloni -. Una squadra di operai di una società partecipata dell'amministrazione si trovava con una squadra della Protezione civile. Da un container, con piccoli mezzi all'interno, decespugliatori e altro, usciva del fumo, così la squadra ha deciso di metterlo in sicurezza, però probabilmente come il container è stato aperto, con l'ossigeno, si è scatenata una reazione che ha portato all'esplosione nella quale sono rimasti ustionati tre volontari della Protezione civile e due operai".

Vigili del fuoco e Canadair in azione
Gli sfollati sono delle zone di Badualga, La Runcina, Lu Stazzu di Mezzo e Terra Padedda; numerose le case, i villaggi e gli alberghi evacuati dalle forze dell'ordine che hanno messo in sicurezza tutte le aree lambite dalle fiamme. I Vigili del fuoco nella notte non si sono fermati un momento e hanno continuato a bonificare le aree, mentre il vento ha alimentato altri focolai a Cannigione, nel comune di Arzachena, alle Saline, nel comune di Olbia.

All'alba due Canadair e due elicotteri hanno ripreso le operazioni di bonifica sul territorio di San Teodoro. In Comune è stato convocato un vertice tra forze dell'ordine, apparato antincendio e amministrazione comunale, per fare una prima stima dei danni e decidere come affrontare l'emergenza fuoco.