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giovedì 6 marzo 2014

A HOME IN THE MEADOW




My Lady Greensleaves, di Dante Gabriel Rossetti - 1864
La leggenda narra che a comporre il brano sia stato Enrico VIII d'Inghilterra (1491-1547) per la sua futura consorte Anna Bolena
 Pare infatti che quest'ultima avesse una malformazione ad una mano e ciò la costringesse a coprirla con delle lunghe maniche (di qui potrebbe derivare il titolo Greensleeves, "maniche verdi"; ma potrebbe anche essere una modifica di un precedente Greenleaves, cioè "foglie verdi").

In realtà, è più probabile che l'anonimo autore, forse un amante tradito da una donna di facili costumi, abbia scritto questa canzone verso la fine del XVI secolo, successivamente quindi alla morte di Enrico stesso.

Su questo tema di Greensleeves sono state fatte variazioni, la più famosa è stata quella di Ralph Vaughan Williams che è entrata nella top 200 delle più belle musiche classiche

La canzone, come del resto tutti i canti di tradizione popolare, fu per molto tempo tramandata unicamente per via orale o sotto forma di manoscritto. La prima versione registrata ufficialmente risale al 1580, con il titolo di "A New Northern Ditty of the Lady Greene Sleeves", ma non esiste oggi alcuna copia di questo documento. 
Se ne trova traccia in A Handful of Pleasant Delights (1584) come "A New Courtly Sonnet of the Lady Green Sleeves. To the new tune of Green sleeves". Tale titolo sembra dunque suggerire che il brano fosse antecedente.

Ne "
Le allegre comari di Windsor" di Shakespeare (1602) un personaggio (Alice Ford) cita ben due volte il brano "Green Sleeves".


Molti testi furono scritti ed elaborati nel tempo per questa canzone, quello riportato è forse la versione più famosa.
(EN)
« Alas my love you do me wrong
To cast me off discourteously,
And I have loved you oh so long
Delighting in your company.

Rit.:
Greensleeves was all my joy
Greensleeves was my delight,
Greensleeves was my heart of joy
Greensleeves was my heart of gold
And who but my lady Greensleeves.

... »
(IT)
« Ahimè amore mio voi mi ferite
Rifiutandomi scortesemente
Mentre io vi ho amato così a lungo
Godendo della vostra compagnia

Rit.:
Greensleeves era tutta la mia gioia
Greensleeves era la mia felicità
Greensleeves era il cuore della mia gioia
Greensleeves era il mio cuore d'oro
E chi altri se non la mia Signora Greensleeves.








Il brano è stato eseguito da numerosissimi artisti, ed è stato

usato spesso come base per la creazione di nuove canzoni.

- Il tema è stato usato nel film La conquista del West (1962)

con il titolo Home in the Meadow, con le parole di Sammy

Cahn, e la voce di Debbie Reynolds.

Eccone il testo, in Inglese (e - se ci riesco - la musica).


Away, away, come away with me


Where the grass grows wild and the winds blow free


Away, away, come away with me


And I'll build you a home in the meadow



Come, come, there's a wondrous land


For the hopeful heart and the willing hand


Come, come, there's a wondrous land


Where I'll build you a home in the meadow



The stars, the stars, oh how bright they'll shine


On a world the lord himself designed


The stars, the stars, oh how bright they'll shine


On the home we will build in the meadow



Come, come, there's a wondrous land


For the hopeful heart and the willing hand


Come, come, there's a wondrous land


Where I'll build you a home in the meadow


mercoledì 18 luglio 2012



Singin’ in the rain / Cantando sotto la pioggia.

Fu pubblicata nel lontano 1929 e composta, forse qualche anno prima, da Arthur Freed e Nacio Herb Brown. Fu cantata da molti cantanti, tra cui Jimmy Durante, Judy Garland, Doris Eaton Travis e Cliff Edwards. Fu anche colonna sonora di un altro film (“The Divorcee”, con Norma Shearer).
I'm Singing In The Rain

Divenne famosa come pezzo principale del film musicale del 1952 “Singin’ in the rain”, in cui Gene Kelly danzava memorabilmente con un ombrello, tra le pozzanghere di una strada e sotto la pioggia battente, suscitando i sospetti di un agente di polizia, che lo convince a porre termine alla scena.

 
Locandina originale del film


Il film è la storia delle peripezie di alcuni attori del cinema muto (Gene Kelly, Donald O’Connor, Debbie Reynolds), durante la transizione dal muto al sonoro.

Il film ebbe solo un modesto successo di critica, all’inizio: O’Connor vinse solo un Golden Globe come attore principale e gli autori vinsero il premio del Writers Guild of America. Ma conquistò il pubblico: guadagnò 3 milioni di dollari ai botteghini americani, classificandosi decimo incasso di ogni tempo. 

Oggi la critica contemporanea che lo cita spesso come il migliore film musicale mai prodotto.

Gene Kelly non era la prima scelta, per il ruolo nel quale è ormai famosissimo: il primo casting prevedeva Howard Keel, che fu sostituito perché gli autori modificarono il personaggio (da attore a ballerino e cantante vaudeville).

Il ruolo di Donald O’Connor era stato inizialmente inteso per Oscar Levant.

Il ruolo di Debbie Reynolds era stato pensato per una tra: Judy Garland, Kathryn Grayson, Jane Powell, Lesile Caron e June Allison.

Il numero musicale della canzone cantata sotto la pioggia doveva essere inizialmente cantato dal trio Kelly, O’Connor, Reynolds.

Insomma: il film avrebbe potuto essere molto, molto diverso da quello che si è caro ed è diventato famoso…

Alcune curiosità:

Kelly aveva 39°C di febbre, quando girò la famosa scena della pioggia.
La pioggia era stata realizzata con una mistura di latte ed acqua (per renderla più visibile alla cinepresa) e fece infeltrire il costume di scena di Kelly, che dovette cambiarlo.
Esiste la leggenda secondo cui Kelly era così ispirato che registrò la scena tutta in una volta, in una ripresa sola: non è vero. Ci vollero due-tre giorni di riprese.

Debbie Reynolds non era una ballerina, all’epoca: aveva un curriculum di ginnasta. Kelly la trattò malissimo. Pare che Fred Astaire la scoprì, subito dopo, mentre piangeva nascosta sotto un pianoforte. Quindi si offrì di darle aiuto con lezioni di ballo. Kelly ammise il fatto e si dichiarò sorpreso del fatto che la Reynolds non si rifiutasse anche solo di parlargli, dopo quell’episodio.
Dopo avere filmato la sequenza della canzone “Good Morning”, i piedi della Reynols sangunavano. Anni dopo lei stessa ammise: “Le due cose più difficili che ho fatto nella vita sono state partorire e girare Singin’ in the rain”.

Pare che David O’Connor fumasse fino a 4 pacchetti di sigarette, durante le riprese: al termine gli fu necessario un ricovero in ospedale.

La canzone è stata riutilizzata molte volte da molti altri autori, attori e film. Citando solamente i più famosi: Follow a star (1959), Arancia Meccanica (1971), Robots (2005).