SUDDIVISIONE DEL GIORNO E DELLA
NOTTE.
1.
CREPUSCOLO,
brevissimo periodo di luce incerta, che non permette di distinguere i colori
(dal latino creper, incerto).
2.
ALBA, (dal
latino hora alba, ora bianca) è il momento del passaggio da notte a giorno.
3.
AURORA, (ora
dorata) si ha qualche minuto dopo l’alba e coincide con il sorgere del sole.
1. 2. e 3. Costituiscono insieme il MATTINO.
4.
il DI’ (latino
dies, sost.femm.) o GIORNO
(agg. latino diurnum), è il periodo d’illuminazione solare; comprende la
>MATTINA, o mattinata, tempo compreso tra il
sorgere del sole e l’ora meridiana (lat.: matutina hora); da non confondersi mattina o mattinata
con >Mattino (agg. lat.: matutinus tempus), il
periodo che va dall’alba al sorgere del sole.
>Il MEZZOGIORNO (mezzodì), che è dato dal momento in cui il sole
si trova nel punto più alto nel cielo e che divide il giorno in due parti
uguali;
>Il POMERIGGIO (postmeridiem), che va dal mezzogiorno al
calare della sera;
>Il Vespro, tardo pomeriggio, distinzione influenzata
dalla pratica religiosa del vespro.
5.
TRAMONTO, coincide esattamente con il calare del sole sotto la linea
dell’orizzonte: e’ l’inizio della notte.
6.
CREPUSCOLO, un breve periodo di luce incerta dopo il tramonto, in cui i colori
diventano indistinguibili (esattamente come al punto 1).
7.
Sera (da sera dies), l’ultima parte del giorno, che precede il tramonto e
quindi la notte: è un periodo relativamente indeterminato*, che possiede un
inizio variabile (dipendente dal terminare dell’attivita’ specifica di
ciascuno) ed una fine precisa - il tramonto - che sconfina nella notte vera e
propria.
8.
NOTTE, tempo compreso tra il tramonto ed il sorgere del sole del nuovo giorno:
dalla fine del crepuscolo ai primi albori.
* Dal che si deduce, per esempio, che non può in alcun modo esistere un avvenimento (ad esempio: un telegiornale) 'di mezza sera', come fino a qualche tempo fa un giornalista annunciava.
Il mio personale sogno di una notte di mezza estate è che tutti inizino ad usare i termini corretti.
Ho citato Shakespeare perché la sua opera racconta più un incubo che un sogno, e non avviene nella mezza estate (più probabilmente a maggio dicono i critici). Forse neanche la notte è veramente notte. L'Italiano usato dagli italiani presenta certamente molto più numerose ambiguità dell'opera del Bardo ed è certamente più oscura.
Il mio personale sogno di una notte di mezza estate è che tutti inizino ad usare i termini corretti.
Ho citato Shakespeare perché la sua opera racconta più un incubo che un sogno, e non avviene nella mezza estate (più probabilmente a maggio dicono i critici). Forse neanche la notte è veramente notte. L'Italiano usato dagli italiani presenta certamente molto più numerose ambiguità dell'opera del Bardo ed è certamente più oscura.