venerdì 15 agosto 2014

Mesopotamico in Carestia

Mio caro amico Uviguta Olf,
o Pasuco, se preferisci:

inizio stamane il mio V giorno di dieta Plank, il che significa che sono già quasi alla metà, trattandosi di due settimane con le domeniche 'libere'.

Credevo che si trattasse di una dieta studiata dall'Istituto per l'Alimentazione Max Planck, ma ho scoperto che non è affatto così e che non se ne conosce l'autore (vedi: http://www.benessere360.com/dieta-plank.html). Si potrebbe anche chiamare dieta Pincopallino. Forse chi l'ha ideata si chiamava davvero così; o forse ha voluto usare un nome simile a quello di Max Planck, per avere maggior successo. Perché si credesse di più alle sue strabilianti promesse: perdita di 9 chili in 14 giorni!
Ciarlatani?
Io sono un medico (urologo e chirurgo) e seppure non sia un dietologo avrei dovuto saperlo, credo. Ma in ogni modo so come ci si deve comportare, per sommi capi...

- So che ogni volta che si perde peso con una dieta si deve bere moltissimo, perché inevitabilmente con l'aumento del catabolismo, si alzano i livelli di azotemia e di creatininemia, che devono a loro volta essere eliminati dal rene. Non ci si deve fare del male: si deve lasciare lavorare bene l'emuntorio renale...

- E conosco un fatto della massima importanza: con la restrizione del cibo si perde indubbiamente peso, ma quel peso è rappresentato sia da lipidi di deposito (il cosiddetto 'grasso'), sia da proteine (prevalentemente muscolari). Da questo fatto ne dipende un altro: dopo la dieta, se si ha il cattivo gusto di ri-ingrassare (tornando al medesimo peso precedente, oppure restando un po' più leggeri), si deve essere consapevoli di avere dapprima perso anche preziosa massa muscolare con il dimagrimento e di avere in seguito acquistato solamente grasso con la colpevole riacquisizione di peso.
Che cosa determina questo semplice fatto? Che le ossa hanno riacquistato il precedente 'carico' (o poco meno, dipende), ma non ricevono più il medesimo sostegno per la stazione eretta e per il moto. L'organismo è quindi meno valido e più debole e la dieta è stata dannosa.  Si può limitare questo fenomeno effettuando una discreta attività muscolare: jogging, belle camminate vigorose, nuoto, qualche esercizio a corpo libero non violento, cose così... non posteggiare l'auto troppo vicina, salire e scendere le scale a piedi...

Che cosa è questa dieta, allora (come molte altre, del resto)?

Si tratta di una dieta un po' nazista: restrittiva, ipocalorica, dissociata. 
Chiunque abbia scelto gli ingredienti di questa dieta è davvero folle da psicanalizzare, ne convengo appieno. Se poi sei allergico alle uova, non puoi proprio seguirla (proprio come non puoi farti vaccinare, visto che tutti i vaccini sono coltivati nell'embrione di pollo).

Ma c'è modo e modo di guardare ad una dieta... Ti faccio un esempio:

Equivale ad un periodo di Carestia dei tempi Biblici.

Immagina di essere un abitante della Antica Mesopotamia: è stata un'annata scarsamente piovosa; strane nubi hanno coperto il sole, che non ha fatto crescere le tue piante di orzo e di grano. Molte delle bestie sono morte. La 'Maledizione di Akkad' ti ha colpito, insieme a tutto il tuo popolo: se conosci i segni, puoi anche scriverlo sulle tavolette d'argilla. Tra 3.000 anni molti discuteranno su quello che hai scritto: risponde al vero, oppure è solo un romanzo?

Ma tu - nel tempo presente - sopravviverai.
- Sai che puoi interrompere la dieta quando vuoi, ma lo spirito è più forte della carne e non entrerai in un bar o in una pizzeria, anche se ce n'è uno/a ogni 30 metri.
- Sai come gestire questa carestia affinché non ti faccia male...
- Imparerai che il primo ed il secondo giorno sono i più brutti, perché il tuo organismo è abituato a spizzicare, a masticare chewing-gum, a bere caffé con lo zucchero, ad associare pane e patate alle carni e così via...

-Ma tu sei un Mesopotamico saggio: conosci il sottile sentiero verso la salvezza e lo percorrerai, sostenuto dalla Fede. Durante il Percorso ti rafforzerai, invece di perderti di coraggio... Il buono della Carestia è proprio questo: insegna al tuo stomaco (e alla tua testa) che le quantità di cibo non devono essere troppo grandi, anzi, meglio che siano piuttosto ridotte...
- E tu - da medico, pardon, da guaritore mesopotamico - sai bene che d'estate, con il caldo, l'apporto calorico può essere estremamente ridotto, perché non c'è alcun bisogno di mantenere la temperatura corporea in opposizione al freddo ambientale: semmai, il problema è il contrario, disperdere...

Il primo giorno, il tuo stomaco ti domanderà con insistenza, dopo che hai consumato i tuoi pasti: "Si, vabbé: ma quando s'inizia a mangiare?" (il tuo stomaco non va troppo per il sottile e salta le convenzioni e le belle maniere: qualche volta ricorre persino al turpiloquio). Però: salirai già meglio su per le scale e non avrai quel fastidioso senso di gonfiore addominale. Fin dal primo giorno: miracolo!

Il secondo giorno avrai solamente uno o due momenti di debolezza e quello che ti mancherà sarà lo spizzico. Ma se saprai resiste e andrai avanti sarai a buon punto per potere raggiungere la vittoria finale (molti lasciano proprio al secondo giorno).
Dal terzo giorno in poi sarai o completamente rassegnato (atteggiamento passivo verso la dieta) o completamente immerso nel tuo ruolo attivo, positivo, di mesopotamico in carestia...

Domanderai, Pasuco impaziente: "Ma questa dieta funziona?"

Se questa è l'unica cosa che t'importa in una dieta, se non t'importa l'insegnamento etico morale della stessa e se non ti piacciono le mie elucubrazioni collaterali, ti rispondo (con un certo fastidio, però, devo ammetterlo):
- "Sì, funziona".
- Ma anche: "No, non funziona".
- E Pure: "Sì, però funziona solo in parte".

Mi spiego meglio, non perdere la calma: dipende anche da come uno si comporta, perché come ho detto naturalmente sono consigliabili (anzi, ineludibili) l'attività fisica e l'assunzione di acqua: solo allora s'otterrà il ri-modellamento plastico che ridona un aspetto positivamente corrispondente allo stato reale di salute. Dipende anche dalle condizioni metaboliche di base, dalla presenza o assenza e dalla gravità di eventuali patologie, che in genere la sconsigliano.

Nei maschi di qualunque età funziona in genere piuttosto bene. Certo, non ti lamentare troppo se invece dei 9 chili ne perdi sette o sei. La perdita di peso è anche dipendenza del tuo livello di obesità: se hai un sovrappeso di 30 chili è più facile che tu ne perda otto-nove.
Nelle femmine - specialmente si in fase di climaterio - funziona molto meno, dal punto di vista della perdita di peso. Ma il benessere da meno meteorismo e da modifica dell'atteggiamento alimentare c'è ed è positivo.
Ma non è mia intenzione annoiarti oltre, amico mio.
Buon ferragosto!