giovedì 23 aprile 2015

ERA TUTTO UNO SCHERZO!


Sì: ci sono cascato anche io!. 
A piè pari e dentro fino alle orecchie. 

Con un misto di sensazioni, devo ammettere: 

- un po' mi dispiaceva e un po' no.
Mi spiego meglio: mi dispiaceva che fosse zittita una voce che ci ha efficacemente (e talvolta rudemente, ma sempre con grande chiarezza) insegnato a riconoscere certi Gatti e certe Volpi della Favola. 
E - certamente - mi seccava l'immediato fastidioso ronzio di mosche (citazione, dal mio "Sinhue, l'egiziano" di Mika Waltari) che subito si era levato in volo dalla materia organica in celere disfacimento.  

- Ma stranamente ero anche un po' sollevato, al pensiero che presto i "liberi pensatori" ed il variopinto seguito di baccanti scomposti, coreunti raglianti, succubi passivi ed incubi seminascosti non avrebbe più avuto gran che di cui scrivere e parlare. 

Certamente, temevo ci sarebbe stato - per un certo periodo - il laido gusto della Baia Cattiva, della Berlina ostentata ed insistita, dell'esposizione volgare e compiaciuta al pubblico ludibrio (che d'altronde già i 'liberi pensatori' dichiaravano ingenuamente di pregustare, fin dai primi commenti). 
Alcuni dei commenti, poi, erano francamente sbracati ed eccessivi, nel più classico stile che è proprio di alcuni tra i 'pensatori autodidatti', che farneticando espongono i propri pensieri bradi sempre aggressivi e non si curano mai di abbassare responsabilmente l'asticella della violenza verbale. 

Un atteggiamento scriteriato, davvero.

Io - sinceramente - credo che dovremmo tutti essere più calmi e più prudenti. 

- Dove c'è differenza di vedute tra questioni realmente opinabili, si dovrebbe potere almeno argomentare con un certame unicamente intellettuale.

- Laddove c'è altro (frode, ciarlataneria, interesse economico, promozione personale, politica e altri maneggi vari) è evidente che non siamo più in una questione 'intellettuale' di carattere storico, archeologico o culturale in qualche modo. 


Dovremmo tutti sapere distinguere abbastanza chiaramente tra i vari argomenti, invece di scriverne e discuterne con furia cieca mescolando tutto in un calderone confuso, creando un indigesto piatto fumante e puzzolente. 

Questo è l'unico intervento d'ordine che riesco a formulare al momento. 

Ci sono cascato anche io, lo ammetto senz'altro... 

- Quel Paquino Sardo (sarà poi sardo?) dell'UNTORE mi ha completamente depistato: ma credo che sbagli di grosso chi lo descrive come bestia, assassino dietro al muretto a secco, diffamatore, mostro criminale e così via.
E,' questa, la mia libera opinione e ammetto che qualcuno (anche molti) la possa considerare errata, ma reclamo il mio diritto ad esprimerla. Non credo di meritare offese per la mia opinione e non reco offese a chi esprime in modo così verbalmente violento l'opinione di cui sopra, che a mia volta considero sbagliata sia per forma sia per sostanza. 

Personalmente credo che all' attività dell' UNTORE si addica di più la frase descrittiva: "castigat ridendo mores".

Solamente, gli vorrei un vocabolario più neutro e meno offensivo. Ma indubbiamente capisco che - se fosse troppo distaccato ed asettico - risulterebbe meno comprensibile ai più e certamente meno incisivo.