sabato 31 ottobre 2015

Gliel'abbiamo dato noi, l'Aulin...


 
La festa di tutti i Santi, il 1 novembre si diffuse nell'Europa latina nei secoli VIII-IX. Si iniziò a celebrare la festa di tutti i santi anche a Roma, fin dal sec. IX.
Un'unica festa per tutti i Santi, ossia per la Chiesa gloriosa, intimamente unita alla Chiesa ancora pellegrinante e sofferente. Oggi è una festa di speranza: “l'assemblea festosa dei nostri fratelli” rappresenta la parte eletta e sicuramente riuscita del popolo di Dio; ci richiama al nostro fine e alla nostra vocazione vera: la santità, cui tutti siamo chiamati non attraverso opere straordinarie, ma con il compimento fedele della grazia del battesimo.

In Italia
è una festa religiosa, popolarmente: Ognissanti.
Probabilmente essa trae le sue origini culturali dalla devozione dei Latini per i Lari ed i Penati e dalle cerimonie relative a quei culti.
La festa di Tutti i Santi, pur essendo relativa ai defunti, per la Religione Cattolica è una giornata di gioia, di spe­ranza, di fede. Una delle giornate più intelligenti, più raf­finate che la liturgia ci propone; è la festa di tutta l'umanità, del­l'umanità che ha sperato, che ha sofferto, che ha cercato la giusti­zia, dell'umanità che sembrava perdente e invece è vittoriosa. E' la festa di Tutti i Santi, non solo di quelli segnati sul calen­dario e che veneriamo sugli alta­ri, ma anche di quelli che sono passati sulla terra in punta di pie­di, senza che nessuno si accor­gesse di loro, ma che nel silenzio del loro cuore hanno dato una bella testimonianza di amore a Dio e ai fratelli, forse parenti no­stri, amici, forse nostro padre, nostra madre, umili creature, che ci hanno fatto del bene senza che noi neppure ci accorgessimo. Nella festa di Tutti i Santi, la Chiesa ci dice che i santi sono uomini e donne comuni, una mol­titudine composta di discepoli di ogni tempo che hanno cercato di ascoltare il Vangelo e di metter­lo in pratica. Sono questi i santi che salva­no la terra. C'è sempre bisogno di loro. È in virtù dei santi che so­no sulla terra, che noi continuia­mo a vivere, che la terra continua a non essere distrutta, nonostan­te il tanto male che c'è nel mon­do. Ed è in virtù dei santi di ieri, dei santi che sono già salvati e che intercedono per noi: « una molti­tudine immensa che nessuno può contare, di ogni nazione, popolo e lingua ». 
Nella festa di Tutti i Santi, noi celebriamo la gioia di essere an­che noi eventualmente chiamati alla santità, per­ché ci è stato detto che abbiamo un cuore che batte come figli di Dio.

In Inghilterra ed in Nord America
All Hallows Eve... Halloween.
Nei paesi anglosassoni in questa data, la cultura celtica individuava il passaggio dalla stagione calda a quella fredda, ma anche un'occasione di riposo e ringraziamento degli dei dopo che le scorte e provviste per l'inverno erano state completate.
L'evangelizzazione delle isole britanniche portò alla cristianizzazione di questa ricorrenza che, tuttavia, non perse del tutto alcune delle sue caratteristiche originali conservando alcune influenze pagane. Ed oggi ha anzi acquisito una potente componente commerciale e coreografica, che conserva ormai ben poco della spiritualità sia cattolica, sia pagana.

Oggi festeggiamo qualche cosa che non sappiamo pronunciare, che non sappiamo che cos'è, né da che cosa derivi, e che non ci induce alcun pensiero più profondo di un "dolcetto o scherzetto" /"Trick or Treat"...
Buon Aulin a tutti, allora!