lunedì 9 febbraio 2015

Recentissima: Ola!

Esiste un nuraghe, nell'agro di Oniferi, che da tempo immemore ha un ciuffo sbarazzino di grossi arbusti vari sulla cima, già decapitata. Tutti gli archeologi sanno bene e predicano sempre che le radici delle piante (specialmente bagolari ed ulivi) sono deleterie per TUTTI questi monumenti: si infiltrano profondamente tra le pietre, le spostano, vi raccolgono e fanno infiltrare più acqua e prima o poi, crescendo, ne determinano ineluttabilmente sempre il crollo.

La rimozione degli arbusti non ha un costo elevato: di solito si trova facilmente chi - essendone capacissmo ed avendo bisogno di soldi - è disposto ad un accurato lavoro di pulizia per per 50, magari 100 euro...


Ed ecco i fatti...




1) Il Nuraghe Ola (Oniferi) subisce un crollo parziale, alcuni giorni fa... Perfettamente in linea con l'esiziale domanda espressa in endecasillabi 'danteschi': "Perché quando piove l'Italia frana?"


2) Un Blog scandalistico (l'Untore) accusa il Comune di avere precedentemente fatto una donazione di 500 Euro alla Fondazione Nurnet, per la 'Valorizzazione' di detto nuraghe (acclude gli atti ufficiali, vedi sotto, come prova, che sembrerebbe autentica e non contraffatta)




4) Il blog di Nurnet chiude "per protesta", invocando l'intervento di persone oneste contro accuse infamanti.


4) Il comune di Oniferi - nelle parole del Vice- Sindaco gent. sig.ra Daniela Daga - nega ogni responsabilità, col dire che spetta alla Soprintendenza la salvaguardia del Nuraghe e che già altre volte aveva denunciato il grave stato d'abbandono del nuraghe stesso e chiesto finanziamenti (che non sono arrivati). Pertanto sarebbe infamante dire che "il nuraghe l'ha fatto crollare il Comune di Oniferi" (cosa che - peraltro - mai nessuno ha sostenuto).

Ecco il video di Videolina

in cui il giornalista - Graziano Canu - appare pienamente confortato dalle espressioni "messa in sicurezza" e "attendiamo i finanziamenti" ... e non pone domande sull'apparente apatia immobile, né su possibili sprechi (tanto documentati quanto dannosissimi) da parte dell'Amministrazione. Non si pone il dubbio che l'anonimo Untore possa avere ragione. Non si producono prove contrarie alla sua tesi.

Commento.

Ora: è vero che 500 euro sono una cifra ridicolmente bassa, per 'mettere in sicurezza' un nuraghe pericolante, cosa che richiederebbe parecchie migliaia di euro (che, è vero, non ci sono).
Ma è anche vero - come si è detto all'inizio - che il Comune non ha fatto neppure quel poco che i 500 Euro permettevano, a favore del nuraghe Ola.
Ah, no! Una cosa l'ha fatta: ha atteso il finanziamento.

Ma si domanda:
-  Perché dare 500 Euro a Nurnet, se i soldi scarseggiano tanto? (Sarà vero che li ha dati?)

-  Che cosa ne ha fatto Nurnet? Che cosa ha 'valorizzato'? Che interventi ha messo in atto (a parte chiudere per protesta il proprio blog, invocando l'intervento di 'persone oneste')? 65 persone appartenenti a Nurnet dichiarano di avere prontamente sporto denuncia contro l'Untore, per diffamazione: ma non ci dicono altrettanto prontamente a quale buon fine essi destinano i soldi che ricevono...

- Perché il Comune di Oniferi sente il bisogno di cambiare le carte in tavola e A) riferire di accuse inesistenti e poi B) dare la colpa alla Soprintendenza (la prima salvaguardia delle emergenze archeologiche è responsabilità dei comuni)? Viene il dubbio che le accuse mosse dall'Untore non siano inventate.

- Perché anche i giornalisti di Videolina NON fanno parola dei 500 Euro che sono stati del tutto inutilmente sottratti alla cosa pubblica di un paesino già povero e letteralmente stornati altrove a privati? Perché non fanno parola del basso costo che un minimo di facile manutenzione di base avrebbe comportato? Si sono posti le canoniche domande di rito che ogni buon giornalista deve porsi prima di ogni intervista (chi? come? dove? quando? perché?)?

I risultati:

A Oniferi c'è adesso un nuraghe non più visitabile per un crollo che - con un minimo di attenzione responsabile nel corso del tempo poteva essere evitato.

C'è un contadino (o due) che non ha potuto rendersi utile alla società tagliando alcuni arbusti e nel contempo portando alla famiglia un po' di soldi.

C'è una comunità più povera (e - sembra - non informata) che resta inerte e non reagisce più ai soprusi né alle prese in giro.

C'è un gran daffare per nascondere l'immondizia puzzolente sotto un tappeto di colpevole trascuratezza.

C'è un rigoglioso cespuglio di piante dannose, ma innocenti di per sé, seminato da uccelli irrispettosi e inconsapevoli, sulla cima svettata di un povero resto archeologico di nuraghe in rovina...