venerdì 8 maggio 2015

1 - Dienneà, JAMES Dienneà, per l'esattezza...



Tutti ne parlano.
Proprio tutti lo inseriscono in qualche modo nei loro discorsi.
Se per esempio una volta si diceva: “Non è nel mio carattere fare questa cosa” (i dotti usavano l'espressione: “Non è nelle mie corde”, con voluto riferimento anatomico/poetico alle valvole cardiache), oggi si dice brutalmente: “Non è nel mio DNA”.
E tutti, guarda caso, capiscono!



Così, semplicemente: come se tutti avessero piena dimestichezza quotidiana con ciò che realmente compone il DNA. Come se ognuno sapesse a memoria come esso funzioni. Magari non sanno riconoscere il carburatore della propria auto e non possiedono la minima nozione circa la sua funzione, ma il DNA – perbacco! – quello lo conoscono proprio tutti, andiamo... 
Mi sorprende ancora (ma possiedo un'anima bambina) che tutti parlino sempre di "doppia elica", quando in realtà si tratta con ogni evidenza di una 'doppia spirale'.



È un'espressione detestabile, a mio vedere.
Ma chi la detesta quanto me, può anche #restare sereno, perché tanto il termine non durerà ancora molto.
Resterà di moda per alcuni anni, poi passerà: perché, di fatto, è un'espressione astratta (nessuno di coloro che la usano ha la più pallida idea di che cosa sia davvero il DNA). Più probabilmente, poi, sarà sostituita da un'altra espressione più di moda e – con ogni probabilità – almeno altrettanto odiosa.

In questa società Italiana attuale, d'altronde, non ci si può attendere alcunché di piacevole, bello, accettabile e minimamente ragionato.... In tutti i campi.

Quando ci fu Chernobil, tutti – alle file dell'Ufficio Postale e sull'autobus – parlavano familiarmente di Bequerel e mini-Bequerel con una dimestichezza tale che ne parevano allevatori navigatissimi (sono animali, no?). Oppure esperti coltivatori (forse sono piante). Pare che un Bequerel fosse scappato dal Circo Orfei di visita a Brescia, seminando il panico tra i Bauscia Camuni, che erano ben più avvezzi al "Sarchiapone" di Annichiarica memoria ...

Quando è saltato fuori il “Caso Stamina” tutti s'erano riscoperti grandi conoscitori di cellule staminali. 
Strano che poi proprio nessuno avesse rilevato la stranezza marziana per cui un esperto di Tecniche delle Comunicazionida solo, per di più! – fosse riuscito là dove ancora sono al palo da quasi 20 anni i ricercatori pluri-disciplinari di tutto il mondo.

Non cito- per brevità – le altre decine e decine di casi analoghi da cui avremmo dovuto tutti imparare qualche cosa: non lo abbiamo fatto. E infatti continuiamo a ripetere sempre gli stessi errori.

Da una parte ci sono i ciarlatani, che incantano le bisce, imboniscono il 'popolo bue', monetizzano abilmente la loro fraudolenta fantasia. Dall'altra ci sono creduloni di entità paradossali, disposti a bersi qualsiasi panzana sia puntualmente proposta loro.

Qualche anno fa fu formulata (per ischerzo, io suppongo) la favola metropolitana per cui un CD appeso nel lunotto poteriore confondeva i misuratori di velocità della Polizia. Fu subito smentita come scherzo diagnostico per babbaloni, ma per diversi anni quasi tutte le automobili avevano casualmente un CD appeso nel lunotto posteriore (e la targa posteriore magari spruzzata di lacca per capelli! altra favola metropolitana in voga). Qualcuno asseriva persino che “ci sta bene, fa pure la sua figura”...

Tutt'ora, in varie parti del Paese, molti cultori di svariate discipline esoteriche adorano varie strutture naturali acheropite come preziosi documenti di un illustre passato umano inesistente... I babbaloni sono ovunque, tutto intorno a noi.

Bene. Basta così. 
Era, questa, solamente una introduzione, per chiarire il motivo per cui parlerò di DNA, nei prossimi 'posts'.


JAMES DNA, per la precisione.

L'Aston Martin DB5 - ne furono concessi due modelli dalla Casa per il film "Goldfinger" - con la targa  personalizzata JB Z6 007. Uno fu modificato con i trucchi e gli effetti speciali del film: vinse l'oscar.