Si tratta, qui, delle piccole sequenze che codificano le proteine.
Ma - si badi bene - questa parte codificante rappresenta solamente l'1,2% del genoma totale. Ciò - per differenza - significa che la quasi totalità, il 98,8% del DNA, è quella parte nota come "non codificante".
Proprio quello che fu tacciato d'essere 'spazzatura', sospettato immediatamente di essere almeno un residuo inutile di precedenti versioni superate di DNA non più aggiornato, né necessario.
Oggi si va facendo sempre più spazio la teoria per la quale questo DNA 'non codificante' non sarebbe propriamente spazzatura: se da una parte è ancora piuttosto lontana la sua riabilitazione completa, tuttavia si comincia a pensare che almeno una parte di esso faccia qualche cosa di non solo utile, ma anche - e più correttamente - indispensabile per la sopravvivenza.
Si comincia a fare strada l'idea secondo cui alcune porzioni dell' EX DNA spazzatura assolvano compiti indispensabili al normale sviluppo fisico dell'essere vivente cui appartiene, dai primi stadi di uovo e poi d'embrione, fino a quello adulto. Il cattivo funzionamento di queste porzioni 'apparentemente silenti' (un termine molto più diplomatico, nevvero?) di DNA avrebbe effetti deleteri sull'individuo, determinando in ultima analisi deformità,, malfunzionamenti, cancro ed altro.
Ufficialmente, il termine 'DNA spazzatura' è caduto in disuso, come negli ultimi mesi hanno dichiarato apertamente anche i rappresentanti (Francis Collins) dell'Istituto Nazionale per la Sanità Statunitense.
Questa posizione implica anche di conseguenza - anche se nessuno lo dichiara onestamente in termini così chiari - che noi non abbiamo ancora capito completamente come funzioni il nostro DNA.
Facendo il paragone con un alfabeto non conosciuto, siamo al punto in cui crediamo di averne decifrato l'alfabeto forse per intero e magari anche qualche parola.
Ci si rende conto, così, che da questo stadio a quello di potere scrivere frasi di senso compiuto dovrà scorrere ancora un bel po' di acqua sotto i ponti. Nessuno si azzardi - quindi - a parlare di poesia o di letteratura!
Al momento, la situazione è la seguente:
1) Come non eravamo in grado di dire che il DNA non codificante non fosse funzionale, per cui non potevamo chiamarlo "spazzatura" (Junk DNA),
2) Esattamente nel medesimo modo non sappiamo bene ancora quale funzione/i esso possa avere.
3) Di conseguenza, sarà meglio non abbracciare alcuna teoria con troppo entusiasmo, per non produrre quella che poi - con dispiaciuta riluttanza - si dovrà eventualmente definire "cattiva scienza".
Sappiamo che errori del genere sono stati già commessi in passato: dovremmo imparare da essi e non ricaderci.
Un esempio è dato dalla sostituzione del finalismo religioso con la selezione naturale: per troppo entusiasmo, per un certo periodo si incorse in una ipercorrezione che attribuiva tutto alla Selezione Naturale, persino contro il parere più convinto dei migliori biologi, che in alcuni dettagli non ammettevano un meccanismo adattivo (di adattamento all'ambiente).
L'opinione di questi biologi - in parole povere - è che un genoma pienamente efficiente (senza DNA silente) non sarebbe affatto coerente con il fatto che ciascuna Specie ebbe ad evolversi attraverso ere di casualità e di false partenze.