mercoledì 24 ottobre 2012

Corrotti nella Savana

In questo Bel Paese tutto diventa credibile: l’inefficienza è così totale (talvolta volutamente), che il nostro tasso di stallo nella crescita eguaglia quello  di molte nazioni africane. L’inefficienza è così grande che diventa persino credibile quello che la Repubblica ha perfidamente adombrato qualche tempo fa: ai tempi del cosiddetto “Scandalo Lockheed” (uno dei tanti, questo risalente agli anni ’70, in cui furono implicati in qualche modo Gui e Tanassi, ma anche Colombo, Rumor e Leone, mentre per altri furono solo ventilati sospetti. Di fatto due ‘mazzette’ su tre furono identificate: quindi non tutti i corrotti, anche se esisteva certamente un Corruttore, che era la Lockheed, nel suo tentativo riuscito di piazzare i suoi aerei C-130. Alla fine persino il Presidente Leone dovette dimettersi, vista l’entità dello scandalo),  sembra credibile che persino il nome in codice del maggiore indiziato (‘Antelope Cobbler’, mai scoperto con certezza) sarebbe stato trascritto in modo errato dagli Italiani.  Antelope Cobbler si dovrebbe pronunciare “àntilop cabbler” ed è sempre stato tradotto come  ”antilope ciabattina” (che è discretamente differente dal più corretto “antilope fabbricante di scarpe” ed in ogni caso non possiede alcun senso). La Repubblica, in un articolo del 18 Luglio 2012, ha insinuato che invece della trascrizione usata comunemente in Italia “Cobbler”, il termine originario dei Servizi Segreti (italiani?) fosse in realtà “Gobbler” (nelle conversazioni riservate dei servizi  segreti americani?). Ora, gobble significa due cose: 1) colui che fa il verso del tacchino ( che la lingua Inglese rende con: “gobble-gobble”, per cui il gobbler è un tacchino, oppure un essere umano nell’atto d’imitare un tacchino); 2) qualcuno che ingoia voracemente (dal verbo ‘to gobble’, ingoiare famelicamente, rapidamente, a grossi bocconi). Maliziosamente – insieme al giornalista della Repubblica –  ci si potrebbe  a questo punto domandare quale sia l’animale che più frequentemente aggredisce le antilopi nel loro habitat naturale: e non si tratta di una lista molto lunga, che non comprende certo il Colombo …
Ma a parte gli aneddoti più o meno credibili circa l’inefficienza: egualmente, il livello della corruzione è pari a quella del Ghana. Talvolta, (meraviglioso!) le grandi imprese sociali sono compiute proprio a mezzo della corruzione, attraverso  vie – quindi – non propriamente legali.  Se per il Ghana possiamo anche chiudere un occhio (la Cultura vi è giunta un po’ tardi e i poveri miserabili devono ancora crescere), altrettanto non si può fare per il nostro Paese, che è stata fonte di Cultura e riconosciuta Culla del Diritto (anche se adesso sembra un po’ più simile ad una Cloaca che ad una Culla). Queste notizie sono - purtroppo -  di dominio pubblico internazionale e certamente non invogliano gli investitori stranieri.
I nostri Amministratori sono profumatamente pagati con emolumenti scandalosamente alti (più alti perfino di quelli dei paesi ricchi, cosa che il nostro paese certamente non è), proprio perché essi non siano costretti ad un basso tenore di vita che li renda vulnerabili alla corruzione. Eppure i nostri amministratori – a tutti i livelli – sono sempre stati tradizionalmente di salute estremamente cagionevole e per nulla resistenti alle lusinghe delle prebende, di qualsiasi tipo esse fossero e da qualunque mano esse fossero profferte.
Entrare nell’amministrazione Pubblica – quindi – oltre al ‘lavoro sicuro’, che è sempre stato l’obiettivo del bancario più quadrato, offre anche qualche cosa di più: la certezza della ricchezza oscena, da satrapo orientale, oltre che il piacere esclusivo – per alcuni superiore persino al sesso – del potere sugli altri e del comando.
Il bel Paese di conseguenza è diventato il Paese della pletora dei governanti: i numeri degli Amministratori sono sempre troppo alti relativamente al fabbisogno (prima si lottizzava, secondo le ‘quote’ dell’elettorato: quattro  bianchi, due verdi, tre rossi, uno misto e finalmente uno bravo che sappia fare e faccia il lavoro). Il risultato è lo stesso di un esercito in cui ci sono più generali che soldati: tutte le guerre si perdono.
In più, il livello di litigiosità (civile e penale) è salito al di sopra d’ogni livello accettabile, rendendo impossibile la vita a molti professionisti e costringendoli a 'misure precauzionali' che fanno salire enormemente le spese di ogni procedimento.
Perché?
Perché l’elettorato Italiano (spesso denominato 'la gente', o 'il popolo bue') è ancora stolidamente convinto che si debbano cambiare gli uomini, per avere risultati differenti da quelli ottenuti finora, per combattere sprechi, inefficienza, corruzione ed altre (numerose) ingiustizie sociali. Non gli è bastata l’esperienza plurigenerazionale di moltissimi anni di governi balneari, di ribaltoni, di avvicendamenti, di promesse mancate, di evidenti tradimenti (oltre a tutte le summenzionate e sottintese malversazioni e corruzioni) etc etc..
Fino dai tempi del Fronte dell’ Uomo Qualunque (Guglielmo Giannini) l’antipartitismo (che oggi chiamiamo “antipolitica”, semplicemente perché nessuno sa più parlare l’italiano) si è dato da fare presentandoci veri demagoghi come altrettanti Uomini Nuovi. E il procedimento seguito è sempre stato il medesimo: prima viene il Movimento, poi, apparentemente malvolentieri, il Partito.
E’ stato così, con i Radicali di Pannella, poi con la Lega di Bossi. Oggi con il Movimento 5 stelle di Grillo.
Senza tenere conto del fatto che Giannini era – con ogni probabilità – infinitamente più colto e preparato di tutti e tre.  Eppure, è fallito anche lui, miseramente, fino a ridurre l’espressione “qualunquista” ad un’offesa.Ci sono stati anche molti altri fenomeni – tutti italianissimi – di atteggiamenti populisti a modo loro, come l’ “Achillelaurismo” partenopeo (con lo scambio voto/spaghetti) e su tutti ha svettato la pretesa superiorità morale della sinistra antipolitica (Berlinguer e la sua “questione morale”).
Mani Pulite è stato uno dei massimi momenti di eccitazione del Popolo Sovrano antipartitocratico, che ha contribuito a decretare il successo della Lega , creduta senza macchia e senza paura e poi dimostratasi macchiatissima (per sé) e paurosissima (per noi).
Tutto questo non ci ha insegnato niente. Che cosa dovremmo apprendere?
Che non dobbiamo sostituire gli UOMINI. Dobbiamo – invece – modificare i METODI, in modo che anche un ladro pigro ed incapace (ammesso che non ce lo leviamo automaticamente di torno prima, CON NUOVE LEGGI APPOSITE), al governo debba comportarsi in modo onesto, efficace e circondarsi di commissioni capaci di agire responsabilmente e rapidamente (a nostro vantaggio).
Il politico al governo è un nostro dipendente: se non ci soddisfa e se è solo un pelandandrone assenteista, deve essere AUTOMATICAMENTE licenziato senza pensione. Nessuno penserebbe mai di farsi raccomandare dalla propria donna di servizio. E se non vuole lavare il lampadario di cristallo (troppa responsabilità, una questione morale: lasciamo la decisione al Referendum!) lo facciamo lavare a SUE SPESE da qualcun altro: scommettiamo che i Referendum scomparirebbero?
Insomma, viva il pensiero antipartitico, ma quello valido ed efficace: dobbiamo fare passare un METODO DI GOVERNO così tanto a prova di fannullone e ladro, che persino il re dei ladri fannulloni, eletto dal popolo bue, non possa allungare le mani sulla marmellata, né esimersi dal lavorare...

Ci riusciremo mai?