Tutti sanno che la più
grande lucertola oggi vivente al mondo è il Varano (o Drago) di Komodo: può
raggiungere i 70 chili per una lunghezza di tre metri. Ne restano poche
migliaia di esemplari nella zona Indonesiana. Si cibano di mammiferi, rettili,
uccelli, ma sono stati segnalati casi d’attacchi ad esseri umani.
La
notizia, recente, è che il Varano di Komodo possiede un
veleno potente, anticoagulante, che manda in shock le sue vittime, secondo i
ricercatori australiani.
Si pensava, fino ad oggi, che
alcuni batteri del cavo orale fossero responsabili delle gravi condizioni delle
vittime di un morso di varano e che le alte temperatura aiutassero la loro
riproduzione nel sangue (e molti documentari ancora ripetono questa fola), creando uno stato infettivo grave ed acuto, che debilitava le vittime. Infatti, dopo avere morso, il varano semplicemente attende la morte della propria vittima, vigilando presso di essa.
Ma uno studio con risonanza
magnetica ha dimostrato che il varano di Comodo possiede ghiandole
velenifere vere e proprie e che iniettano un veleno che abbassa la
pressione arteriosa, riduce il flusso sanguigno ed induce uno stato di
shock.
Inoltre, il capo ricercatore del
team australiano, Bryan Fry, asserisce che ad uno studio computerizzato
tridimensionale, la meccanica del morso del varano può essere paragonato a
quello del coccodrillo marino australiano oppure a quello di uno squalo o
quello di una tigre con i denti a sciabola, per il meccanismo “mordi e
strappa”, che produce profonde e gravi ferite.
E’ inoltre stato studiato
l’effetto biologico del veleno – estratto dalle ghiandole asportate
chirurgicamente da un varano malato terminale dello zoo di Singapore – che
contiene una potente tossina anticoagulante, responsabile nei mammiferi di
crampi addominali violenti, ipotermia e crollo della pressione arteriosa.
Essa debilita grandemente la
vittima, per la perdita di sangue, il dolore ed il grave malessere generale,
rendendola incapace di fuggire.
Il quadro di shock emorragico è più che
compatibile con la “strana quiete” osservata regolarmente negli animali morsi
dal varano di Komòdo ed il rapido insorgere in essi dello shock, mentre non è affatto
compatibile con uno shock infettivo, che è di più lenta insorgenza anche
nei climi caldi.
Si sta più Komodi sul divano, appunto.