giovedì 18 ottobre 2012

NURAGHE NON CENSITO ?


Quanti erano i nuraghi? 

Molti si scervellano al riguardo, come se la Sardegna
dovesse iscriversi nel libro dei primati (nel senso di
"records", non nel senso di scimmie antropomorfe, 
anche se ti sembrerà strano, Pasuco!). Come se 
l'importanza della Civiltà Nuragica dovesse 
misurarsi quantitativamente e non 
qualitativamente...

Cioé: tanti più erano i nuraghi e tanto più grande 
dovette essere la Civiltà Nuragica!

E così c'è la caccia ai siti ed ai nuraghi ancora non
censiti, spesso con il pensiero sottinteso ed errato
che la densità dei nuraghi fosse uniforme in tutta
l'isola. 
Questo principio, antropologicamente ed 
orograficamente sbagliatissimo, porterebbe ad una
densità certamente elevatissima e assolutamente non
corrispondente a realtà. Già con un solo nuraghe per
chilometro quadrato si avrebbero 24.000 nuraghi!

Comunque, ecco il mio umile contributo...

Siamo all’ombra di un bosco di querce da sughero. Un posto interessante, sito al centro geometrico della Sardegna, presso Sorgono. Fa molto caldo: si sta appena bene all’ombra e se non ci fosse questo grande bosco ombroso, si soffrirebbe assai.
Il posto è accatastato come "Sa Tanca ‘e Don Luisu" ed oggi è noto perché vi sorge un buon Agriturismo, "Su Pranu", presso la stazione del trenino verde.
Battista, il proprietario, mi racconta di alcuni resti nuragici: non ho il tempo di vederli tutti, (sono sparsi su molti ettari) ma uno è proprio lì vicino. 
C’è una collinetta di aspetto "chiacchierato", che mi insospettisce subito: ci andiamo. 
Al culmine, troviamo 5-6 anelli di una costruzione che potrebbe sembrare anche soltanto una capanna nuragica, se non fosse per il fatto che tutta la collinetta possiede un’aria non del tutto naturale… 
 

E’ come se esistessero diversi piani, artificiali, costituenti una primitiva costruzione – ora crollata – che nel tempo si è ricoperta di foglie e di erba…

Si nota anche dalla foto sopra, quanto sia alta la collina, che almeno in parte sarà stata naturale…. 

Tutt’intorno, affiorano strutture di pietre allineate secono uno schema curvilineo, formanti cerchi che non sembrano affatto naturali.
 
  
Ci sono cresciuti sopra degli arbusti, cespugli e persino alberi, ma il disegno di base resta ben riconoscibile…


L’inclinazione del terreno guida lo sguardo sempre verso il punto più alto, che è la collinetta iniziale, messa in posizione dominante rispetto a tutto il resto…

 
 Forse, quindi, non si tratta di un piano terra, bensì proprio di un piano sopraelevato:


 

 

 Intorno, guardando bene, esistono molti altri mucchi di pietre che meriterebbeo una seconda occhiata, perché non sembrano esattamente casuali.

 
  Il bosco intorno è comunque un posto magico e suggestivo, che non è difficile immaginare abbia potuto colpire anche l’immaginazione degli adoratori di legni e di pietre, anche prima che queste querce fossero nate…


 

 

 

Tornerò, Battista: con un mio amico archeologo, per capire di più su che cosa sia stato il vero passato nuragico e prenuragico di Sa Tanca e Don Luisu…
Ma tornerò anche per assaggiare la capra in umido, la seada col miele di corbezzolo e quel moscato dolcissimo, che non avevo mai assaggiato prima… 
Con la consapevolezza che la grandezza del passato preistorico della Sardegna non si compra un tanto al chilo.