giovedì 15 novembre 2012

Una rasoiata improvvisa, a caso.


 

"A parità di fattori, la spiegazione più semplice tende ad essere quella esatta".

Questo metodo di principio fu enunciato già nel XIV secolo, da un frate francescano e filosofo inglese, certo William Ockam (tradotto in Guglielmo da Occam).

Questo principio è noto come
"RASOIO DI OCCAM"

E’ un principio base del pensiero scientifico moderno (necessario, ma assolutamente non sufficiente, vista l'evoluzione sorprendente di quest'ultimo!), che si può anche enunciare come:
  "Non moltiplicare gli elementi più del necessario"
 oppure: 
  "E’ inutile fare con più quello che si può fare con meno"
 oppure ancora: 
  "E’ inutile complicare ciò che è semplice".

In altre parole, la ricerca della semplicità e della sintesi devono essere alla base di ogni percorso logico che tenti di portare una soluzione plausibile di un fenomeno. Nel campo della Filosofia e della Scienza in generale, ma anche nella vita di ogni giorno.

Questo va detto con buona pace dei nostri astrusi "dietrologisti", che vedono e spiegano complicati complotti in ogni dettaglio delle azioni degli avversari (politici o sportivi o altro), mettendoci in guardia da doppiezze che – spesso – sono al di sopra delle stesse capacità cerebrali dell’avversario.

Ciò introduce il concetto – meno scientifico, ma più sarcastico – del "RASOIO DI HANLON", che recita pressappoco così:

"Mai supporre la malvagità là dove la stupidità è sufficiente".

 

Questo adagio umoristico (di cui molti rivendicano la paternità) è applicabile a quasi tutte la attività umane, in cui troppo spesso si attribuiscono perfidi complotti di grande respiro intellettuale ad azioni che hanno talvolta prodotto seri danni, ma che – in realtà – sono unicamente il prodotto della più cristallina imbecillità. 

Esso è in qualche rapporto con la frase (erroneamente attribuita ad A. Einstein, che non la pronunciò mai): "Due cose sono infinite, l’universo e la stupidità umana; ma per l’universo ho ancora dei dubbi". 

 

Applica questo scritto a quello che vuoi tu, tanto calzerà perfettamente a molti casi noti, caro Pasuco. 

Io, da parte mia, la applicherei ad un fatto del 2009, che passò sotto silenzio:

(ANSA) – ROMA, 30 GEN 2009 -

"Abbiamo evidenze di traffici di organi di 
minori che sono presenti e sono stati 
rintracciati in Italia", afferma il ministro 
dell’Interno Maroni.



"Per contrastare il fenomeno", spiega Roberto Maroni intervenendo all’assemblea annuale dell’Unicef, "anche in Italia ci sara’ la banca dati del Dna prevista da un accordo internazionale".

"Ma la rete dei trapianti", assicura il direttore del centro Nanni Costa, "e’ sicura, estranea al fenomeno, ma e’ stata allertata".

Questa era la notizia.

Non è scientificamente credibile.

Vorrei che fossero chaire alcune cose:

1) Un organo di un bimbo è troppo piccolo ed insufficiente per un adulto e – una volta che fosse trapiantato nel corpo dell’adulto – smetterebbe subito di crescere (perché l'adulto non produce più ormone della crescita).

Perché trapiantarlo, allora? (Infatti, non si fa, perché non serve a nessuno).

2) Per operare un trapianto, non basta quel poco che si vede nei film di fantascienza. 

Serve una complicata ed efficiente rete computerizzata di comunicazione internazionale, sempre all'opera e sempre "all'erta" (fa ridere che sia stata pensata l'allerta di Maroni).

Serve un Centro Trapianti valido e munito di bravi professionisti (i trapianti sono interventi difficili), tra cui anestesisti (almeno un paio), infermieri (fuori sala due, in sala due) portantini (vogliamo dire un paio?) e non una, ma almeno due intere equipes chirurgiche (una che prelevi ed una che trapianti l’organo, otto persone in tutto, più almeno un paio di tecnici per "preparare" l’organo al trapianto con infusioni nutritive sterili che lavino via il sangue, in modo che non coaguli nell'organo rendendolo inutile) e due sale operatorie
ben attrezzate, con strumentari diagnostici e tecnici al completo, letti di sala, respiratori, scialitiche, medicinali e via dicendo, fino ai semplici strumenti chirurgici sterili.
Qualche volta servono anche macchine per la Circolazione Extracorporea del sangue, con altri tecnici ed altri infermieri. 

3) Serve un Reparto di Rianimazione, per ogni evenienza: ed è bene che anche quello sia munito di medici, infermieri e macchinari, che mi esimo dal descrivere. 

4) Serve un Centro di Tipizzazione, con altri medici, tecnici specializzati, strumenti e materiali, perché l’organo deve essere immunologicamente  "compatibile" con il "ricevente", altrimenti l’organo muore sicuramente per  la reazione di rigetto ed il paziente, spesso, pure. 

5) se si tratta di un organo doppio (come il rene), può trattarsi di un donatore vivente.

Allora sono necessarie autorizzazioni, consensi informati firmati in doppio da donatore e testimone e certificazioni legali multiple.

Ma in caso d’organo singolo (polmone, cuore, fegato) il donatore è un paziente in coma irreversibile accertato (da un'altra equipe medica completa e responsabile), con morte cerebrale strumentalmente documentata.

Procurarla artificialmente, oppure effettuare un trapianto d’organo singolo da donatore vivente è – tra le molte cose  - un assassinio.
Neanche la Cina lo permette più (fino a qualche settimana fa era possibile trapiantare gli organi di un condannato a morte: molte condanne erano sospette, perché - specialmente in soggetti giovani, erano eseguite d'urgenza, a volte in meno di una settimana da che era stata formulata una delle 67 imputazioni che conducono alla pena di morte). 


Come si vede (secondo l'ipotesi di Maroni), dovrebbe esistere almeno una struttura, del costo di svariati milioni di euro, dedicata soltanto ad attività illegali, per effettuare  questi trapianti "clandestini".

A meno che non si ipotizzi che quest’attività illegale si svolga negli Ospedali Civili ed Universitari!

Senza contare che i circa 30 – 40 buoni professionisti non mettono certo a repentaglio la loro fama, la loro carriera e l’unica loro possibilità di guadagno nella vita (c’è la radiazione dall’albo! Per non contare le conseguenze civili e penali!!) per fare una difficile attività clandestina e rischiare anche la galera per omicidio. 
Cattivi professionisti non sarebbero all’altezza dell’opera, in ogni caso.

E tutto questo, senza ovviamente contare l’attività segreta di reperimento e trasporto dei presunti piccoli pazienti, che probabilmente sarebbe svolta da criminali veri di strada: è questa l’opinione che abbiamo dei nostri Centri medici, signor Maroni?

Tutto questo rende assolutamente impossibile il trapianto clandestino.

Questa teoria è di fatto ignobile ed offensiva, ovviamente viene da chi non è medico e non conosce di Medicina e Chirurgia.

Questa notizia è semplicemente

un genere letterario scervellato,

da rivista per parrucchieri. 

Vorrei poter dire:

- che il Ministro della Sanità aprì un’inchiesta e diffidò chiunque dal diffondere falsità. Non accadde.

- che l’Ordine dei Medici si fece sentire in difesa dei medici, che pagano profumatamente l’iscrizione ad un Ordine troppo spesso latitante. Non accadde.

- che fossero state offerte le scuse e le smentite formali, attraverso tutti i mezzi di comunicazione. Non accadde.

Che cosa accadde, allora? Che moltissimi imbecilli Italiani da allora rinforzarono le proprie fantascientifiche credulonerie circa i trapianti clandestini di organi rubati dai corpi di bimbi rapiti alle proprie madri.

Ma credo che Maroni non lo abbia fatto per malvagità (perché non è cattivo, in fondo), secondo la chiara regola del rasoio di Hanlon...