venerdì 16 gennaio 2015

Sherden


Una lettera da Anna Ardu:


"Gli Shardana o preferibilmente Sherden, in base a studi recentissimi, da studiosa, mi allontanano sempre di più dal credere che questa etnia avesse stretti legami con la Sardegna e con la Civiltà nuragica.
- Nel 1872 François Chabas in seguito ad una fitta corrispondenza con il Canonico Spano, afferma per la prima volta che gli “Shardanas”, erano sardi e provenivano dalla nostra Isola, l’incontro tra questi due studiosi crea le basi per l’identificazione tra i due popoli, che si basa a parere loro su due prove fondamentali: l’assonanza del nome Sardegna con l’etnonimo Shardana e la somiglianza fra bronzetti e navicelle con le raffigurazioni presenti in Egitto.
- La sequenza di consonanti SHRDN, appare per la prima volta nella terza riga della stele di Nora, scritta con caratteri fenici, che fu rinvenuta nel 1773 in un muretto a secco vicino alla chiesa di Sant’Efiso a Pula, fuori contesto, in un periodo in cui era di moda falsificare i reperti archeologici. Ad oggi ancora gli studiosi non sono riusciti, malgrado tantissimi tentativi a dare una traduzione coerente alla stele, non sto affermando che si tratti di un falso, ma SRDN è strettamente legato a Sardus, un contraffattore con una buona conoscenza delle fonti antiche ne avrebbe potuto approfittare.
In particolare Pausania vissuto nel II sec. d.C, nel suo X libro chiama la Sardegna Ichnussa, e parla di Sardo figlio di Maceride (l’Eracle-Melqart del mondo fenicio, che giunge dalla Libia, si mescola alle popolazioni locali e diventa un ecista).
Tutto ciò supportato dalla mia bassa considerazione nei miei studi riguardante le fonti greche e romane come probanti, non mi offre nessuna garanzia sul fatto che gli Sherden fossero Sardi.
- Per quanto riguarda la seconda prova gli oggetti egiziani o egittizzanti rinvenuti in Sardegna provengono generalmente da contesti fenici e punici, inoltre osservando le raffigurazioni di Medinet Habu i prigionieri sono rappresentati in due modi differenti, alcuni hanno un casco con corna e disco centrale, portano gli orecchini, sono barbuti, altri hanno teste rasate, sono sbarbati e armati di spade triangolari, lance e portano uno scudo rotondo. Ragionando, come afferma anche Alfonso Stiglitz, si è forse mai visto un bronzetto con gli orecchini, con un elmo dove appare il disco centrale e armato di lancia? Io non ho mai visto niente di simile, ma posso asserire che l’elmo cornuto e lo scudo rotondo erano ampiamente usati dai Micenei, Ciprioti, Cananei e Assiri.
- Il gruppo degli Sherden è noto per il fatto di essere menzionati in diverse e attendibili fonti contemporanee alla loro esistenza (sono citati per la prima volta dalle fonti egizie nelle lettere di Amarna (1350 a.C. circa) durante il regno di Akhenaton. Compaiono poi durante il regno di Ramses II, Merenptah e Ramses III), parteciparono alle incursioni dei “Popoli del Mare” in Egitto alla fine del XIII e gli inizi del XII sec. a. C.
Ultimamente si sono fatti dei tentativi per affrontare questo problema, Jonathan Tubb, li collocava nella valle del Giordano, in seguito ad una ricerca basata su una tipologia di sepolture con doppio pithos, e per una forte attività metallurgica nel sito.
- Lo studio più noto è quello di Adam Zertal a El Awat, un sito che si trova in Israele, dove secondo lo studioso esiste una struttura confrontabile con un proto nuraghe o nuraghe a corridoio, ampiamente diffusi nell’Isola nel XVI sec. a. C., la costruzione è di piccole dimensioni e di pessima fattura, secondo l’archeologo israeliano, è stata costruita nel 1230 a.C. in un periodo in cui in Sardegna l’architettura nuragica era ben evoluta e nel massimo splendore. Fu lo stesso studioso a teorizzare che si trattasse della biblica Haroshet Haggoyim, roccaforte del re Cananeo Jabin, che aveva un condottiero Sherden chiamato Sisara (come Zertal sia arrivato a queste conclusioni per me è un mistero).
- A questo punto mi sento di citare i recentissimi lavori (2012-2013) dell’archeologo Jeffrey P. Emanuel dell’Università di Harward, che smentisce il lavoro di Zertal e in base ad indagini al radiocarbonio stabilisce che la fortezza è stata abitata dal 1057 al 952 a.C, inoltre per la prima volta in maniera estremamente credibile ci racconta cosa è accaduto al popolo Sherden. Secondo lo studioso non esiste alcuna traccia di cultura materiale accertata riferibile a queste genti al di fuori dell' Egitto, l’unica prova sicura attualmente valida è il fatto che dal 12 sec. a.C., queste genti non abitassero in terra di Canaan o nel Mediterraneo centrale, ma in Egitto, e nelle fonti sono chiamati “Shardana delle roccaforti”, combatterono per il Faraone e appaiono in rappresentazioni della battaglia di Qadesh e probabilmente parteciparono alla presa di Dapour. L’epiteto “Shardana del mare” viene utilizzato esclusivamente per riferirsi a parte di questa etnia che sfuggì al controllo egiziano, in una raffigurazione di Medinet Habu appare l’immagine di un prigioniero, un personaggio importante che fu catturato durante un combattimento contro Ramesse II e Merenptah nel XIII sec. a. C.
- Il Papiro Harris I e il Papyrus Wilbour, compilati un secolo dopo raccontano di mogli, bambini e dell’assegnazione di terre, di Shardana nella regione del Fayum nel Medio Egitto e di successioni ereditarie di questi terreni “coltivati dal mano dei loro figli”. Questo dimostra la residenza multigenerazionale e stanizale, la terra è stata fornita in cambio dei servizi militari. Nel Primo Millennio a. C. gli Sherden continuano ad essere menzionati, ai tempi di Ramesse XI, quando questo popolo si assimila e integra con la società egiziana. Entro la fine del periodo ramesside, gli Sherden possono possedere proprie terre, diventare testimoni nei procedimenti giudiziari, e si rappresentano non più come stranieri, ma come componenti integrati nella società Egiziana. Quindi l’ipotesi che gli Sherden fossero sardi, si allontana sempre di più dagli studi ufficiali, nuove sorprese sono attese dagli scavi ad Akko, la città fenicia che si trova più vicina alla Palestina, dove si sta ipotizzando la presenza stabile di genti di etnia Sherden".