domenica 29 marzo 2015

Rimini

un articolo di Massimo Pittau. 

Rimini (Romagna) deriva dal Lat Ariminum, che è da connettere coi cognomina lat. Ariminus, Ariminensis (RNG) e probabilmente da confrontare conl gentilizio etr. Armne, Armni, Armnia.

Fra le glosse greco-etrusche c’è anche quella ricordata da Strabone (XIII 4, 6) e da Esichio (pg. 244): etr. árhimos «scimmia» (ThLE¹ 415, 417). È pertanto verosimile che il gentilizio etr. Armne/i/ia in origine fosse un cognomen, cioè un soprannome che significava appunto «scimmia». Di certo gli Etruschi conoscevano le scimmie non soltanto per i loro noti rapporti coi Cartaginesi, ma anche perché le vedevano nelle isole Pitecuse (dal greco píthekos «scimmia») del golfo di Napoli, proprio di fronte alla città etrusca di Capua. Del resto questa conoscenza è dimostrata anche dalla «Tomba della Scimmia» di Chiusi. Si deve però precisare bene che non era propriamente il toponimo Ariminum ad implicare il riferimento alla scimmia, ma lo era soltanto il gentilizio etr. Armne/i = lat. Ariminus, quello che diede nome allo stanziamento umano nel sito, all’inizio probabilmente una «fattoria o tenuta» oppure un «predio o possedimento» appartenente a un certo individuo chiamato appunto Armne/i.
Gli antroponimi, in tutti i domini linguistici, finiscono sempre col diventare opachi, ossia del tutto privi di significato per la coscienza dei comuni parlanti.
Infine la presenza, anzi il dominio degli Etruschi nelle terre dell’odierna Romagna è una cosa del tutto certa e nota sul piano storico; basti citare le due città etrusche di Adria e di Spina (vedi), vicine proprio a Rimini.
Inoltre è certo che la forma odierna del toponimo nella sua terminazione conserva un regolare locativo latino (Arimini)mentre la caduta della vocale iniziale può essere stata l’effetto di una errata interpretazione, pur’essa locativa, a Rimini; esattamente come è avvenuto per Brindisi, derivato dal lat. Brundisium e soprattutto per Girgenti, che era la forma popolare e diretta di Agrigento, precedente al recupero della forma classica avvenuto in epoca fascista, forma popolare che presuppone appunto un locativo Agrigenti (TIOE 65-66;DICLE 37).