lunedì 9 dicembre 2013

CHE COSA CI SUCCEDE?

Dedicata a Pasqualino Contu: “The Daffodils” di William Wordsworth


800px-Narcissus-closeupChe poi ci sono storie di vite che passano e nessuno se le ricorda più. In Sardegna più di altri luoghi. La vita passata, spezzata, in questione è quella di Pasqualino Contu, padre di due figli, imprenditore di Orosei con l’azienda distrutta dalla recente alluvione; o meglio, dalle ultime alluvioni, perché la furia della natura porta delle conseguenze esattamente come le portano i nostri antichi peccati; quelli di tutti che poi gravano più sentiti solo sulle spalle di alcuni. E alla fine della strada c’è la solitudine. In Sardegna è facile morire o decidere di morire di solitudine, più di altri luoghi.
C’è una straordinaria poesia del grande poeta romantico inglese William Wordsworth che mostra come nessun’altra creazione artistica l’opposizione ossimorica che esiste tra il nostro comprendere il valore della vita (che si manifesta per esempio nell’ammirazione per la bellezza della natura), e il travagliato vivere quotidiano della nostra anima; un’anima che nella sua malinconia e solitudine cosmica non vorrebbe che volare via, in alto, proprio come le nuvole del poeta… galleggianti sopra le valli e le colline.
The daffodils la dedichiamo a Pasqualino Contu nella speranza che non diventi mai un’altra anima dimenticata, obliata, passata troppo leggera sulla nostra terra bellissima e disperata ad un tempo. Senza traduzione naturalmente… come ogni scintillìo di un diamante raro…
Rina Brundu

The   Daffodils

by   William Wordsworth
I wandered lonely as a cloud
That floats on high o’er vales and hills,
When all at once I saw a crowd,
A host, of golden daffodils;
Beside the lake, beneath the trees,
Fluttering and dancing in the breeze.
Continuous as the stars that shine
And twinkle on the milky way,
They stretched in never-ending line
Along the margin of a bay:
Ten thousand saw I at a glance,
Tossing their heads in sprightly dance.
The waves beside them danced; but they
Out-did the sparkling waves in glee:
A poet could not but be gay,
In such a jocund company:
I gazed–and gazed–but little thought
What wealth the show to me had brought:
For oft, when on my couch I lie
In vacant or in pensive mood,
They flash upon that inward eye
Which is the bliss of solitude;
And then my heart with pleasure fills,
And dances with the daffodils.
Featured image, un narciso dorato, fonte Wikipedia.