sabato 22 marzo 2014

Il nuraghe vista mare

articolo di Giovanni Bua - La Nuova Sardegna -


- Ci sono gli emiri che vogliono trasformare in hotel a 5 stelle gli stazzi galluresi, 
- I magnati russi che non si preoccupano troppo di riempire le loro super dimore di palme e piante tropicali, 
- Un italiano parecchio famoso (oggi potremmo aggiungere famigerato e pregiudicato, ndr.) che nella sua di villona ci ha messo addirittura un vulcano. 
- Ci sono i piccoli abusivi che si sono fatti la casetta fronte mare e ora tremano per il rumore delle ruspe. 
- E quelli che, abusivi, hanno costruito i quartieri o i villaggi interi. 
- C'è chi ha fatto tutto alla luce del sole, 
- chi ha condonato, 
- e chi pensava di mimetizzarsi, di passarla liscia.

Se ne sono viste e se ne vedono di tutti i colori nelle nostre terre, nelle nostre coste. 

Ma quello che trovarono le forze dell’ordine a pochi passi dalla splendida spiaggia di Osalla, 5 chilometri di sabbia dorata incorniciata da scure scogliere con alle spalle lo stagno del Cedrino, ha veramente pochi pari

Era il gennaio del 1986. 
E le ruspe di un’impresa oristanese arrivarono per buttare giù una piccola lottizzazione spuntata come un fungo a pochi chilometri dal mare, in una zona sottoposta ad assoluto vincolo di inedificabilità.
Si trattava di veri e propri nuraghi, che con grande cura e orrido stile imitavano le storiche costruzioni di cui sono piene le nostre campagne.


Peccato che invece che resti del nostro glorioso passato i semi-coni di pietra custodissero perfette casette intonacate, accoglienti e dotate di tutti i comfort. 

Tre villette di sessanta metri quadri ognuna sorte pietra dopo pietra nel giro di due anni nonostante sigilli, verbali, ordinanze di vigili urbani, Comune di Dorgali, soprintendenza e Regione. 

 E, con grande gioia di tutti, buttate giù da una ruspa in un’ora di lavoro.
Non ci furono drammi quella mattina. 

Un'immagine - a prima vista - terrificante! (poi, a guardar bene, si riconosce una metodica costruttiva che nulla ha a che vedere con un nuraghe...


 La proprietaria di tutto risultava infatti una casalinga del luogo. 
Che disse di aver venduto il terreno con “una stretta di mano” a chi poi fece, a sua insaputa, gli abusi. 
 Compratori misteriosi e dal dubbio gusto architettonico che, fortunatamente (soprattutto per loro), si guardarono bene dal protestare.

Nuraghe in scatola di montaggio, proposto da un blog isolano
assolutamente oltraggioso, ma divertente.