venerdì 21 novembre 2014

KERUB

Ri-posto questo incipit per un'amica...
r u B

- Voce cavernosa (critica, ma dubbiosa): “C’è poca logica in questo scritto. E il titolo non mi piace, anche se vi comprendo la sottile perfidia della trappola nascosta: ‘Kerub’ è un termine ambiguo”.

- Voce flautata (suadente): “Logica, via! – voglia il Lucente Figlio del Mattino scusarmi – perché mai dovrebbe essercene, poi? Chi cerca più la Logica, oggi, in fondo?”

Voce cavernosa (contrariata): “Chi legge libri la desidera, la cerca probabilmente: paga e quindi esige qualche cosa in cambio”.

- Voce flautata (quasi irridente, ma in evidente disagio): “Faccio osservare con sommo rispetto, Figlio dell’Aurora, che qualche cosa si ottiene, eccome, anche in cambio di questo scritto. Che poi non sia esattamente ciò che si cercava è l’alea di tutti i libri! Ma devo insistere: proprio nessuno cerca più la Logica, Vostro Eterno Malessere. O il Buonsenso. O altre vecchie cose, non più in voga…”.

- V.c. (intransigente e decisa, ora): “Andiamo! Si deve avvertire preventivamente il lettore, per chiarezza, fin dalla prima pagina: egli deve sapere che cosa sta scegliendo”.

- V.f. (più conciliante, ma apprensiva): “ Chiedo scusa, Sua Orrida Eccellenza. Si potrebbe forse subito iniziare con: ‘Che cosa desiderate ottenere, Voi, da uno scritto? Ebbene, qualunque cosa sia, Vi dico subito che non l’avrete certamente da questa lettura… Quindi deponete il libro – finché siete in tempo – ed anzi uscite addirittura da questo negozio. Perché? Si tratta di un racconto senza né capo, né coda… O meglio: possiede un capo cornuto ed una coda a punta di freccia. E puzza. Almeno è così nelle rappresentazioni più classiche, dal Medioevo in poi… Ma sappiamo bene quanto poco valgano le interpretazioni di quell’epoca e quanto fossero oleografiche ed anti scientifiche’. Crede che andrebbe bene così?”.

- V.c. (spazientita): “Non basta. Si deve aggiungere esplicitamente: ‘Contiene descrizioni che offenderanno la Vostra sensibilità. Contiene situazioni nelle quali Vi dispiacerà riconoscervi: è uno specchio riflettente della vostra individuale ed inaccettabile realtà personale e dei Vostri sogni più inconfessabili’. Sono stanco di ricevere continuamente complicazioni e rigetti dall’ufficio legale per l’invalidità di patti sottoscritti troppo frettolosamente e fraudolentemente. In più, i ricorsi per inadeguata informazione preventiva rendono molto più guardinghi i candidati, in seguito. E questo non va: si perdono per sempre!”.

V.f. (rassegnata, con una nota di tensione): “Se questi sono gli ordini precisi di Sua Profonda Malevolenza, ci atterremo alla Sua volontà e faremo esattamente così”.

V.c. (più serena): “Aggiungi anche, in tono scherzoso: ‘Se Vi avverto prima, porcellini, poi non potrete più venire a lamentarVi per la vostra finalmente ottenuta totale corruzione, adducendo come causa proprio questo racconto, invece del Vostro personale e spontaneo esercizio del Libero Arbitrio’. È un’espressione che catturerà i migliori candidati, operando nel contempo una garbata persuasione occulta sugli altri…chissà che non tiriamo su le reti piene, per una volta (segue occhiataccia verso il succubo)?”

- V.f. (collaborante, ma distaccata e delusa): “Benissimo, mio Perfido e Luminosissimo. Poi posso cominciare con il racconto, con Sua infamissima licenza?”

- V.c. (conclusiva, riconsiderando il Tutto): “Senz’altro indugio. Ma ripeto: manca di qualsivoglia logica… A me piace la Logica. Se potessi amare, l’amerei. Non potendo farlo, mi limito a farmela piacere…”.

- V.f. (si schiarisce la gola).


(Dall'Incipit del romanzo "KERUB")...