mercoledì 5 novembre 2014

Una parola al giorno: "Pareidolia"

   Se nella Luna Piena vedi un volto umano, non ti devi preoccupare: è una cosa fisiologica e normale. Si tratta di un fenomeno definito "pareidolia", che ci ha permesso di giocare tutti - da bambini - con la forma delle nuvole e che permette agli psichiatri di sottoporre le 'macchie di Rorschach' ai propri pazienti.
In sostanza è un fenomeno che ci illude di riconoscere oggetti familiari in forme di rocce, tronchi, profili di monti e che ci fa 'vedere' le espressioni facciali aggressive delle auto sportive...
Sembra che - nel nostro lontano passato - questa capacità ideativa/cognitiva dell'uomo lo abbia potuto spesso salvare per tempo dagli animali feroci mimetizzati in agguato, permettendogli una salutare fuga precoce.

   Se - invece - nella luna  riconosci una forma di formaggio pecorino shardana, allora no: questo non è normale e dovresti preoccuparti. Hai di fronte a te varie possibilità: 

1) Ne parli con intellettuali accomodanti, permissivi e comprensivi, i quali tenteranno di comporre serenamente  la disputa intellettuale tra 'sostenitori di tesi difformi, ma dotate di comparabile dignità'.

2) Decidi di dirimere ogni possibile dubbio, approfondendo le tua conoscenze leggendo tutti i testi qualificati disponibili sull'argomento. 

3) Litighi furiosamente con alcune persone, perché ti dichiarano in faccia che stai esponendo tesi farneticanti e non fondate scientificamente.

La scelta (1) è certamente gentile e civile. Essa dovrebbe, almeno in teoria, permettere di scongiurare gli attriti violenti. Purtroppo essa è anche terribilmente inefficace, in quanto profondamente ipocrita. E' ovvio che la Luna sia un corpo celeste (Verità scientifica) e non possa essere fatta di formaggio (fandonia fantasiosa assolutamente infondata), né tantometo di pecorino fatto dai shardana (fandonia di carattere etnico-politico-identitario, altrettanto infondata, ma utile specchietto per attirare certe allodole).Quindi, anche ammesso che tutti restino apparentemente calmi e formalmente educati, si sprecheranno le frecciatine velenose, i commenti sussurrati dietro le spalle, perché sostanzialmente nessuno dei contendenti cambierà mai opinione...

La scelta (2) sarebbe la migliore in assoluto: è l'unica, infatti, che può produrre più cultura consapevole e ridurre l'ignoranza arrogante e politicizzata. Purtroppo, essa è anche la più improbabile in assoluto: studiare costa molto tempo e fatica e la rinuncia almeno parziale al tempo libero. E' infinitamente più facile scrivere e parlare (male) di coloro che ci hanno criticato perché sosteniamo la tesi del pecorino shardana. 

Ed eccoci giunti alla scelta numero (3): dato che non disponi di argomenti scientifici e logici validi per avere ragione della controparte, cerchi di spaventarla, demotivarla, offenderla ed intimidirla in tutti i modi. Dove la ragion non vale (perché non ne hai) cerchi lo scontro fisico, trasformando uno scontro di idee in uno scontro di persone, all'ultimo sangue.
E' paradossale che questo avvenga: litigare come rozzi primitivi incolti per una questione che dovrebbe essere (ma lo è solo apparentemente!) di Cultura. 
No, non è paradossale: perché delle due parti opposte, solamente una rappresenta la Cultura. L'altra rappresenta molte altre cose: interessi vari e diversi, dei quali una buona volta un magistrato attento dovrebbe davvero iniziare ad interessarsi con cura...