Ti dico subito che Cappero Canadese è la traduzione sbagliata di Canadian Caper, che invece significa Trucco Canadese. Ma i distributori cinematografici italiani devono avere creduto che i capperi canadesi - sicuramente privi di sapore - non importassero al pubblico italiano, abituato ai saporiti 'cinepanettoni' nostrani, con dispendio di crudità linguistiche e nudità non necessarie.
Argo è invece un bellissimo film diretto, prodotto (insieme a G. Clooney) ed interpretato da Ben Affleck. Del quale si può dire che sia forse un po' inespressivo (o forse attua molto bene la cosiddetta 'sottorecitazione' anglosassone), ma non che abbia scelto male testo e sceneggiatura o che non sappia che cos'è un'ottima regia...
Il film è infatti tratto dall'omonimo libro di Tony Mendez e Matt Baglio e narra fatti
realmente accaduti a Teheran
dopo la rivoluzione
iraniana del 1979.
La pellicola si concentra - come già detto - sul cosiddetto Canadian Caper, ossia l'operazione segreta
congiunta tra Stati Uniti
e Canada messa in piedi
dallo stesso Mendez per risolvere la crisi degli
ostaggi americani, conclusasi il 28 gennaio
1980.
La storia, in breve:
Nel corso della rivoluzione
islamica di Teheran,
il 4 novembre 1979 alcuni militanti fanno irruzione all'ambasciata americana
prendendo in ostaggio 52 persone del corpo diplomatico;
riescono a sfuggire alla cattura solo 6 funzionari, che si rifugiano presso la
residenza dell'ambasciatore
del Canada Ken Taylor.
Conscio del fatto che i rivoluzionari iraniani
ben presto potrebbero rintracciare ed uccidere i fuggitivi, il governo
statunitense – in collaborazione con le autorità canadesi – incarica
l'agente della CIA Tony Mendez, esperto di
operazioni sotto copertura, di organizzare un piano di liberazione. Per
riportare negli Stati Uniti i connazionali, Mendez mette in piedi un ardito e
difficile stratagemma, facendo passare il gruppo per membri di una troupe
cinematografica canadese, in Iran in cerca di paesaggi da utilizzare
come set
per un fittizio film di
fantascienza intitolato Argo.
Il film è interessante, equidistante (l'inizio è un atto d'accusa all'ingordigia cieca dei paesi occidentali), cinico e divertente ed inoltre pieno di ritmo e di suspence. Non lesina critiche al mondo occidentale di ieri e di oggi, al mondo dei divi di Hollywood di sempre, come anche all'Islam. E' una buona rappresentazione dell'eterna lotta tra Est ed Ovest. Non mancano commoventi episodi di redenzione di sé e di coraggio da parte di personaggi d'ogni tipo (l'inserviente iraniana dell'ambasciata canadese, il dipendente americano che inizialmente non era d'accordo con il piano, lo stesso Tony Mendez, definito un 'exfiltratore', che alla fine si ravvede e torna dalla moglie).
Del cast fanno parte attori ben noti, quali John Goodman ed Alan Arkin, oltre ad un discreto numero di ottimi attori di minor fama, i cui volti sono però notissimi in Italia, per via delle serie televisive in cui sono comparsi come protagonisti.
La Distribuzione Italiana ha certamente perso un'ottima occasione, relegando questo film in secondo piano, a poche e sparute sale cinematografiche: si vede che è diretta - nelle sue scelte - da facili previsioni d'incasso, basate sulle presunte, ma erronee, scelte del solito 'Popolo Bue'. Complimenti, anche per l'offesa agli spettatori.