lunedì 5 agosto 2013

Paradisola

Caro Pasuco, sono tornato*!

* Non ne sono troppo contento, come potrai immaginare: ho abbandonato infatti con rammarico l'ultimo paradiso italiano.

Che - per inciso - sarà presto del tutto rovinato dagli uomini e che - per ulteriore inciso - gli abitanti stessi non considerano neppure far parte dell'Italia (salvo averlo rovinato ben bene anche loro per primi, quotidianamente, per moltissimi anni).

Resta il fatto che, fatta eccezione forse per la Dorsale Appenninica (se dobbiamo credere alle asserzioni di Reinhold Messner, il quale c'è stato e peraltro - anche lui! - non si considera un italiano, salvo quando fa un'interessata pubblicità dell'acqua minerale italiana con la sua rugosa pronunzia tedesca di Brixen, Sud Tirolo, che in Italiano sarebbe Bressanone), l'unica zona italiana in cui si trova ancora un po' di "wilderness" è ancora e solo lei: la Sardegna.

- Bellissima, la Sardegna, Pasuco, ti dicevo! Quando ci verrai, un giorno - se non sarà troppo tardi - ti farò io da guida volentieri, perché ormai la conosco molto meglio di molti sardi... 

- Profumatissima di cisto, ginepro, lentisco, santolina sarda, elicriso... 
Questo è il motivo per cui le fotografie - per quanto belle siano - non le possono rendere il merito che essa, giustamente, esige.

- Certamente, certi posti molto "turistici" sono - in questa stagione - più profumati di lozioni abbronzanti, di latti 'doposole', di galeotti profumi di balera, di spray antizanzare e di birra tedesca, come in un insensato 'Octoberfest' fuori posto. 

- Ed il mare, quel mare che sa assumere tutte le sfumature esistenti dal color turchese al verde marino, al blu, all'impossibile ed indescrivibile, qualche volta appare striato di quelle creme che si lavano via dai corpi dei bagnanti, a creare una patina oleosa ed offensiva, che uccide la vita marina ...

- Tutte le pinete costiere sono in pericolo ed ormai agonizzanti, come mi ha spiegato un esponente direttivo dell'Ente forestale°.

° per l'insostenibile pressione antropica dei turisti dissennati ed ignari, che non sono né informati né tanto meno tenuti a bada dai Comuni, interessati e miopi ed ignorantissimi essi stessi. A nessuno importa: l'unica pineta che ancora si salva da questa orribile devastazione è la pineta dietro a 'BiddeRosa' (Orosei), ancora ben custodita dalla Forestale e sottoposta ad ingressi giornalieri limitati.

Caro Pasuco, sono tornato, infine: e - ti giuro - non sono per niente contento - anzi: sono tristissimo - per tanti motivi che non ti posso neppure elencare tutti insieme. 
E che si possono riassumere in un fatto ineludibile: l'ecosistema di un'isola, per quanto grande essa sia, è sempre molto fragile: ma questo vale per l'Australia, figurarsi quante volte di più vale per la Sardegna...

Ora capisci, amico mio, perché il fatto che debba riprendere il lavoro sia davvero l'ultimo dei miei crucci. 

Ma la Sardegna, malgrado la trascuratezza delle autorità, al di sopra ed oltre l'insensibilità degli abitanti, nonostante l'insulsaggine distruttiva dei turisti cavallette e l'atteggiamento di rapina dei briganti traghettatori, resta ancora, per quanti anni ancora non so, pienamente degna della brillante definizione di 


Paradisola...