Il lato peggiore del manufatto: una creatura mostruosa (metà 'cavallo' e metà pesce o serpente di mare), cavalcata da un personaggio minuscolo indecifrabile e condotta da un 'auriga' chinato sul suo dorso, tutti trainano un carro alato che accoglie un personaggio di aspetto regale, probabilmente una divinità. |
È stato rinvenuto, in una regione non meglio specificata
della Sardegna centrale, un manufatto d’argento plumbeo raffigurante una
divinità su un carro alato in corsa. Il fatto è avvenuto per caso – dopo un
abbondante acquazzone di una settimana fa – in un campo presso una zona
archeologica non transennata.
So che la galena era ed è tuttora presente in discreta
quantità in Sardegna.
Un mio conoscente mi ha mostrato frettolosamente varie
fotografie del reperto, che – mi assicura – non è in mano sua, bensì custodito
dalla persona che lo avrebbe scavato nottetempo e con grande rischio personale “in
una zona archeologica sicuramente nuragica” ben nota da anni anche agli
archeologi, che però non avrebbero completato i propri scavi ufficiali, né i
lavori di consolidamento del nuraghe del sito.
Al mio conoscente – iniziali V. C., persona non colta, ma di vivace
curiosità – è noto solamente il soprannome di questo personaggio – che non esito a definire ‘tombarolo’ – che si
farebbe chiamare ‘Murena’ da alcuni, ma che sarebbe noto anche con molti altri
soprannomi , sempre pronti all’occorrenza.
Gli ho chiesto di lasciarmi pubblicare tutte le fotografie
che mi aveva mostrato (circa 20), ma si è subito molto inquietato ed infine, solo
dopo molte mie insistenze e preghiere, si è deciso a lasciarmene pubblicare solamente
una: quella senza riferimenti centimetrici e senza sfondi, o altri elementi utili
(le mani di chi tiene l’oggetto, per esempio) dai quali si possa risalire in
qualche modo allo scavatore, o alla zona.
L’oggetto – di circa 7- 8 cm di lunghezza – rappresenta un
personaggio di rango, incoronato, che siede al centro di un cocchio alato,
rappresentato in modo molto sintetico. Davanti a lui sono un cavallo mostruoso con
coda di pesce che traina il cocchio fatato, il cocchiere , in posa contratta come
un fantino ed un più piccolo personaggio seduto sulla groppa del ‘cavallo’.
Ora, è noto che sono state riprodotte varie rappresentazioni
di Yahweh (transillterato come Giove), per esempio su monete orientali.
Esistono varie dracme d’argento yhd , probabilmente come
quella che mostro in figura: una moneta d’argento coniata dalla amministrazione Persiana (risalente al IV secolo a.C.) in una zona
Giudaica. Tali raffigurazioni – seppure tardive – rappresentano per l’appunto
questo medesimo personaggio divino, su cocchio alato. Per tale motivo trovo molto
curioso e suggestivo che una rappresentazione del tutto sovrapponibile sia
stata trovata da un ‘Murena’ qualunque – descrittomi come mai uscito
fisicamente dalla Sardegna e del tutto illetterato – in una zona della Sardegna
centrale.
La moneta mostra una divinità seduta su di un carro alato
con ruote, qualche volta interpretato come Yahweh (Yahu).
Il rendimento fonetico poteva essere tanto “YHD” (Giudea)
quanto “YHW” (Yahu).
La fotografia che mi è stato permesso pubblicare, purtroppo,
è quella meno significativa di tutte. Infatti, sul lato che la ‘mia’ foto non
permette di vedere, c’è anche quella che sembrerebbe proprio essere una
scritta.
Questa 'manina' è sita sotto alla scritta: "Benedetto da Yahweh e dalla sua asherah” e si trova sulla parete di una tomba dell'età del ferro presso Hebron (Khirbet el-Kohm). |
Ho cercato affannosamente nell’iconografia in mio possesso
ed in quella reperibile in Rete, ma la cosa più simile che ho trovato è quella
che posto (non è quella del manufatto, sia ben chiaro, ma le assomiglia molto:
una specie di ‘manina’ incassata nel metallo, schematica e rigida, con cinque
dita).
Non so azzardare ipotesi né riferire di altri eventuali
segni, perché la cosa si è svolta tutta nell’arco di solo 7-10 minuti
disordinati e confusi e non ho avuto il tempo di riordinare le mie poche idee.
Temo, però, che il
pezzo andrà smarrito nei meandri nascosti e complicati del mercato clandestino
di reperti. Il mio conoscente, per la
verità, non ha affatto parlato di prezzi.
Alla fine di tutto, mi sono anche domandato perché mai mi
abbia messo a parte della faccenda. Credo che potrebbe essere un meccanismo per
‘farsi pubblicità’ in qualche modo, in modo da creare attesa tra i possibili
compratori.