Lombard Street, San Francisco, la via più curva del mondo |
Wall Street, la via che seguiva il muro di cinta ligneo di Nuova Holland ora New York |
Il viaggio delle
parole.
Le strade latine si
dividevano in tre tipi:
-le terrenae (fatte di
terra battuta),
-le glareatae (ricoperte
di breccia o ghiaia) e
-le stratae (lasticate).
Quando dici ‘Street’, in
Inglese (pron: striit) o anche ‘Strasse’ in Tedesco, stai usando una parola di
origine latina: ‘strata’. E lo stesso avviene quando usi la parola Francese ed
Inglese ‘Route’ (raut, o anche rut), oppure ‘Road’ (rood) che derivano da
‘rupta’,
un termine che in Italiano è diventato prevalentemente marinaro: ‘rotta’.
Abbey Road, Londra |
un termine che in Italiano è diventato prevalentemente marinaro: ‘rotta’.
Rupta era chiamato il
primo scavo (terra rupta) in un campo vergine, eseguito sulla scorta delle
indicazioni di architecti, mensores,
libratores e gromatici, allo scopo di realizzare una strada quanto più
possibile rettilinea e di livello uniforme, tutte doti che l’avrebbero resa più
facilmente percorribile. Il che non escludeva la necessaria realizzazione di
strade inclinate (via clivosa o clivus).
Tecnica realizzativa delle strade romane
La strada romana era costituita da quattro strati sovrapposti;
dallo strato inferiore allo strato superiore sono:
Statumen:
Lo strato inferiore di circa 30 centimetri costituito da
grosso pietrame legato da malta di calce
Rudus:
Un secondo strato di circa 15 centimetri caratterizzato da
pietrame più fino sempre legato a malta di calce
Nucleus:
Uno strato di circa 10 centimetri di sabbia e ghiaietta,
senza alcun utilizzo di calce.
Summa Crusta:
Blocchi di lava (selce)
o arenaria di forma poligonale dello spessore di circa 35 centimetri che
venivano affondati nella sabbia del nucleus appena steso.
una strada di Ostia Antica. |
Lo spessore complessivo degli strati poteva raggiungere il
metro e la larghezza della carreggiata era di circa 4 metri per le consolari
(14 piedi), misura idonea a consentire il contemporaneo transito dei carri in
entrambe le direzioni, e di 1,50 - 2,40 metri per le altre strade. Ma vi sono
numerose eccezioni.
La carreggiata era limitata su entrambi i lati da una fila
di selci sopraelevati sul piano della strada (umbones) che fungevano da
paracarri ed anche usati per rinserrare i massi del piano stradale; i selci
laterali erano intervallati da un masso più alto ogni ogni 6 metri (gomphi); al
di la' dei paracarri correvano delle strette banchine pedonali. Talvolta, come
nel caso della Via Flaminia presso il Tevere, si rendevano necessarie opere
aggiuntive – a metà fra il marciapiedi e la diga – per evitare o limitare gli
allagamenti in corso di piena. Non sempre riuscivano: per varie settimane
all’anno, la Flaminia non era percorribile e si sfruttava il percorso fluviale.
Pietra miliare |
Le legioni in marcia non avevano bisogno di un punto
di sosta poiché portava con se tutto il necessario in un convoglio di
bagagli chiamato IMPEDIMENTUM, e
costruivano il proprio campo (CASTRUM), ogni sera a bordo della strada; ma per i viaggiatori giornalieri e i
dignitari, non avendo appresso una propria legione, furono create le
MANSIONES, ville
distanziate l’una dall’altra circa 18 miglia, in cui vi era la possibilità
trovare riposo per la notte, consegnando i passaporti, come riconoscimento.
Per i nobili, invece, fu fatto obbligo ai proprietari delle case che si trovavano
lungo il tragitto della legione di mettere a disposizione le proprie
abitazioni, da ciò nacque il termine “TABERNAE”, (che non significava taverna, bensì ostello).
Un
altro tipo di stazione di servizio che funzionava par veicoli ed animali era la
MUTATIONES (stazione di cambio),
ove si potevano comprare i servizi di carrettieri, maniscalchi e veterinari
specializzati per i cavalli, (EQUARII MEDICI).
I ponti erano costruiti in legno o in pietra secondo
la necessità tenendo conto anche delle risorse economiche a loro disposizione;
quelli in legno venivano fissati su piloni infissi nel letto del fiume o usando
dei basamenti in pietra.
Il ponte interamente in pietra richiedeva la
costruzione ad arcate, tecnica che i Romani conoscevano, in quanto ereditata
dagli Etruschi, ed erano così resistenti e ben costruiti che ancora oggi molti
di essi sono percorribili. 'Pons' ha un'etimologia controversa.
In realtà, la derivazione di 'road' citata dall’Enciclopedia Britannica: da rat
o dal Medio Inglese rode e
rade (passeggiata a cavallo) sembrano essere solo
stazioni intermedie – con significati diversi – dell’etimologia della parola,
che originariamente fu Latina.
Anche Via (latino, un percorso aperto, vasto) si trasforma
in Way (inglese), ma sembra
a sua volta derivare dal verbo latino Veho, (vehere), trasportare, convogliare, che a sua
volta deriverebbe dal Sanscrito vah. Ma potrebbero trovare tutte una spiegazione più facile
nell’Accadico biu (via,
passaggio, apertura).
Iter è il percorso, il
cammino, in genere effettuato a piedi. Quando questo si faceva angusto, ed era
percorribile solo ai pedoni e non ai carri, si chiamava semiiter
(semi-passaggio), o semita o semitarius (da cui deriva il nostro ‘sentiero’).
Callis era un sentiero
adatto per le pecore, forse da ‘sentiero nascosto’, in qualche rapporto con la
voce kalu.
Da: Estratto parziale di un articolo sui nomi viari e di comunicazione,
M. Feo.