ALEF - è un nome ricostruito
per indicare la prima lettera dell’alfabeto Cananeo, che però è stato trasmesso
ad alfabeti successivi (Fenicio Alef, Siriano Alaf, Ebraico Alef, ed Arabo
Alif). Esso rappresentava un suono consonantico, ma in Greco divenne Alfa ed in
Latino A, ambedue vocali. Il segno grafico deriva dalla parola
Semito-occidentale per ‘Bue’ e la forma stessa della lettera discende dal Glifo
Proto-Sinaitico basato sul geroglifico che dipinge una testa bovina con le
corna. È anche stata formulata l’ipotesi (A. Gardiner) che il geroglifico
Egizio dell’avvoltoio fosse usato per rappresentare il medesimo suono,
recentemente messa in dubbio.
Possiede un intenso valore
rappresentante l’unicità di Dio.
BET (Beth, Beh, Vet) è la seconda
lettera di molti alfabeti Semiti. Il suo significato è ‘casa’ (geroglifico:) in varie lingue
semitiche (Arabo bayt, Accadico bitu, o betu, Ebraico bayit, Fenicio byt, tutti
derivanti dal Proto-Semitico bayt). Ha originato le lettere greca Beta e latina
B. Il valore numerico è due, in gematria: è il primo segno della Torah, a
significare che ne esistono due parti, quella scritta e quella orale.
GIMEL – è la terza lettera degli alfabeti
Semiti. Si pensa che possa derivare da un precedente segno non attestato Proto
Cananeo per descrivere o il manico di una fionda o un bastone da lancio
(quindi, un’arma). Essa ha dato origine alla Gamma greca ed alla C latina.
Bertrand Russel formulò l’ipotesi che la lettera rappresentasse l’immagine convenzionale di un cammello. Il valore numerico
è tre.
DALED, (Dalet, Daleth, Ashkenazi Dales) è la
quarta lettera degli alfabeti Semiti (Fenicio, Aramaico, Ebraico, Siriano,
Arabo) derivante da un glifo degli alfabeti della media Età del Bronzo che era
il Dalt (‘porta’) e che in seguito divenne il geroglifico rappresentante
appunto una porta. Ha dato origine alla Delta Greca ed alla D latina.
Simboleggia il numero quattro.
Nel Giudaismo è utilizzata per fare
riferimento a Dio, in modo non sacro, mentre He è usato più frequentemente e
possiede un significato più formale. Anche Gimel è usato con questo scopo, ma
molto raramente.
Graficamente, Daled è il disegno
della parte superiore delle porte Egizie che disegnava un triangolo di 3 lati e
comprendendo l’architrave formava un angolo, che nelle costruzioni sacre era di
144 gradi.
Questa lettera proviene dal disegno di un antichissimo attrezzo, la “squadra”.
Questa lettera proviene dal disegno di un antichissimo attrezzo, la “squadra”.
HE – è la quinta lettera di molti
alfabeti Semiti. Ha dato origine all lettera greca Epsilon e alla latina E. Rappresentava inizialmente una
consonante, ma in Latino Greco, Cirillico assunse un suono vocalico. In
Gematria, He assume il valore numerico 5 e quindi, usato all’inizio degli anni
Ebraici il valore di 5.000.
Graficamente, essa è sempre stata
caratterizzata da 3 linee parallele come ad indicare la staccionata di un
recinto
Nel Giudaismo è utilizzata spesso
per indicare il nome di Dio (significa: Hashem = ‘Il Nome’) e costituisce un
espediente per riferirsi a Dio senza pronunciarne il nome.
WAW (Vau, Vav) è la sesta lettera degli alfabeti semiti. Il suo significato letterale è piolo, uncino, lancia. Il suo valore numerico matematico è sei.
WAW (Vau, Vav) è la sesta lettera degli alfabeti semiti. Il suo significato letterale è piolo, uncino, lancia. Il suo valore numerico matematico è sei.
Il geroglifico egizio da cui deriva
rappresenta un uomo in preghiera con le mani alzate. Si è trasformata nel greco F e Y e nel Latino F, V, U, W e
Y.
ZAYIN (Zain, Zayn, Zay) è la settima lettera degli alfabeti semitici. Da esso discendono la Z greca Etrusca e Latina. La lettera fenicia sembra descrivere un’arma, forse una spada. (ne derivano nell’Ebraico biblico il termine spada ed il verbo ferire, mentre nell’Ebreo moderno il termine pene ed un verbo, volgare per rapporto sessuale). Il valore numerico è sette.
HET (Khet, Kheth, Chet, Cheth, Heth) è
il nome ricostruito dell’ottava lettera del Proto-Cananeo, passata poi negli
alfabeti Semiti, incluso il Berbero. In Greco ha dato origine all’Eta, in
Latino all’ H ed è passata graficamente immodificata nell’Etrusco. La forma del segno discende
originariamente da un geroglifico indicante un ‘cortile’ ( ) forse denominato ‘hasir’ negli
alfabeti del Medio Bronzo e risalente a ’Hayt’, nome ricostruito per una lettera
indicante ‘filo, trama’. Il valore simbolico in gematria è quello di otto, che
è anche simile alla sua forma grafica.
TET (Teth) è la nona lettera di molti
alfabeti semiti. Ha dato origine alla lettera greca theta. La lettera Fenicia
significa ‘ruota’, ma è possibile che derivi da un glifo della Media Età del
bronzo (‘tab’) significante ‘buono’ (tav in Aramaico e tov in Ebraico, tayyib
in Arabo moderno), forse tutti derivanti dal geroglifico nfr ‘buono’.
In gematria rappresenta il numero
nove; se seguito da un apostrofo: novemila.
IOD (Yodh, Yud, Jod, Jodh) è la decima
lettera di molti alfabeti Semiti, che ha prodotto lo Iota in greco e la I in
latino. Si pensa abbia avuto origine da un pittogramma di una mano attraverso
una forma Proto-Semitica “yad” che potrebbe essere correlata al geroglifico
Egizio rappresentante un braccio () . In gematria rappresenta il numero dieci. Due
Yod di seguito rappresentano il Dio Adone, ciò che si ottiene egualmente bene
con il Tetragramma (‘le quattro lettere’). Dato che è proibito agli israeliti
pronunciare o scrivere per intero per intero il Tetragbramma, il termine è in
genere sostituito da ‘Adone’. Yod è la lettera più piccola e compare in molti
modi ed esempi nella Gabbala anche il suo significato numerico, importante nel
Giudaismo, contribuisce a questo.
KAF (Kaph) è l’undicesima lettera degli
alfabeti Semiti e ha dato origine a K greco e latino. Deriva più probabilmente da un pittogramma indicante il palmo della mano (sia in Ebraico sia in Arabo moderno la parola kaph significa
‘palmo’, ‘presa’ con la mano). In gematria, il significato è 20. Raramente
anche 500.
LAMED (Lamedh) è la dodicesima lettera
deglo alfabeti Semitici (Lam in Arabo). La lettera Fenicia ha dato origine al
greco Lambda ed al latino L. In gematria, simboleggia il numero trenta. Insieme
alla lettera Vav sta per i 36 giusti che salvano il mondo dalla distruzione.
MEM (Meem, Mim) è la tredicesima
lettera degli alfabeti Semitici. Ha dato origine al Greco M (mu) ed al latino
M. Si pensa derivi dal segno geroglifico Egizio per acqua ( ), semplificandolo e dandogli il suono del vocabolo
Fenicio per ‘acqua’ (mem), che a sua volta derivava dal Proto Semitico. In
gematria mem simboleggia il numero quaranta. Il vocabolo assume anche molti
altri significati, in epoche, contesti e luoghi differenti.
NUN (pronunciato talvolta ‘nunu’) è la quattordicesima lettera
dell’alfabeto semitico. Ne derivano il greco N (nu) e la N latina. Si pensa che
il segno derivi dal pittogramma di un serpente (la parola Ebraica per serpente
‘nachash’ inizia con un Nun, in Aramaico ‘nun’ significa proprio serpente)
oppure un’anguilla. Alcuni hanno ipotizzato la presenza di una forma
geroglifico per ‘pesce’, dato che in Arabo ‘nun’ significa pesce o balena. La
lettera Fenicia, quindi, fu chiamata ‘Nun’, pesce, ma il glifo si è sempre
ipotizzato discendere da un’ipotetico termine Proto-cananeo nahs, ‘serpente’,
basandosi sull’Etipoe e su un geroglifico di serpente. In Arabo moderno, nahs
significa ‘ cattiva fortuna’. Il suo valore in gematria è di cinquanta.
SAMEKH E’ la quindicesima lettera di molti
alfabeti Semiti: ha dato origine alla lettera greca Xi ma non esiste un
equivalente Latino. Le sue origini non sono chiare. La lettera Fenicia potrebbe
infatti essere la continuazione di un glifo degli alfabeti del Bronzo Medio,
oppure essere basato su di un geroglifico Egizio rappresentante il piolo di una
tenda, o qualche altro tipo di supporto. Il suo valore in Gematria è sessanta.
Samekh e Mem formano l’abbreviazione
per l’Angelo della Morte, il cui nome in Ebraico è Samaele.
Nel capitolo 32 dell’Esodo si legge
che le tavole della Legge erano scolpite ‘su ambo le facce’: questo fatto viene
in genere interpretato dal Talmud di Gerusalemme come una iscrizione
trapassante la pietra e quindi come un miracolo, in quanto la parte interna del
Samekh (che realizza un cerchio, in Ebraico) sarebbe dovuto cadere dalle tavole. Il Talmud
di Babilonia lo spiega invece con la differente grafia dell’alfabeto
Paleo-Ebraico.
AYIN (‘Ayin) è la sedicesima lettera di
molti alfabeti Semiti. Il nome della lettera deriva dal Proto-Semitico ‘Ayn’,
Occhio : anche la lettera Fenicia aveva una forma di occhio, derivando dal
geroglifico i’r che possiede esattamente la medesima forma ( ). Dalla lettera
Fenicia derivarono il greco Omicron ed il latino O, che rappresentano vocali.
In gematria, il simbolo è 70.
PE è la diciassettesima lettera di
molti alfabeti Semiti, che ha dato origine al greco Pi ed al latino P. Sembra
essere originata dal pittogramma di una bocca (in Ebraico: pe, in Arabo: fam).
In gematria, il valore simbolico è ottanta.
SADE (Tsade, Saddi, Sad, Tzadi, Sadhe,
Tzaddik) è la diciottesima lettera di molti alfabeti Semiti. Se ne presentano numerose varianti. Ha
dato origine a segni di lettere Greche (San e forse Sampi) ed Etrusche, ma non
Latine. L’origine del segno non è chiaro: possibilmente deriva da un glifo del
Medio bronzo rappresentante una pianta, forse di papiro. Il suo valore numerico matematico è
90.
QOF (Qoph, Qop, Kof, Qaf) è la
diciannovesima lettera di molti alfabeti Semiti. Si attribuisce ad essa il
valore di Q, oppure K ed il suo valore in gematria è 100. Si pensa che il segno
nasca inizialmente da quello di un ago per cucire, sulla base di glifi Paleo
Ebraici. Crea un po’ di confusione l’omofonia con il vocabolo ‘scimmia’.
RESH è la ventesima lettera degli
alfabeti semitici. Nella gran parte di essi, si tratta di un segno molto simile
al Dalet. (la somiglianza ha dato origine a doppie grafie, ad esempio di alcuni
nomi di regnanti). Il vocabolo Fenicio ha dato origine al Rho greco (P) e alla
R latina. Il pittogramma di una
testa, derivante dal proto-Semitico Rais sembra sia all’origine del segno
alfabetico. Forse il Semitico orientale Ris era il rendimento fonetico del
Sumero cuneiforme ‘testa’ in Accadico. Il suo valore simbolico in gematria è
200.
SHIN (Sin, Sheen) è la ventunesima lettera di molti
alfabeti Semiti e letteralmente significa ‘tagliente’, acuminato. Ha dato
origine al Sigma greco ed alla S latina. Secondo W. Albright, il glifo
Proto-Sinaitico era basato su di un dente. L’Enciclopedia Giudaica ricorda che
originariamente si trattava dell’immagine di un arco composito. La storia e l’evoluzione
delle sibilanti dal proto-sinaitico alle successive lingue semitiche è
piuttosto complicata, in quanto esistono già nella forma più antica cinque
differenti forme di ‘s’.
In gematria Shin rappresenta il 300.
Il segno Egizio rappresentava un arco composito non teso, stante ad indicare la funzione dell’arco di trasportare la freccia da un luogo all’altro.
Il segno Egizio rappresentava un arco composito non teso, stante ad indicare la funzione dell’arco di trasportare la freccia da un luogo all’altro.
TAW (Tav, Taf) - è la ventiduesima ed ultima lettera degli alfabeti
semitici. Sembra che la sua origine sia in un segno a croce, oppure ad
asterisco, forse indicante una firma. Il suo uso letterario nella Torah è
quello di una ferita. Il suo valore numerico matematico nella gematria è quattrocento). Nel
giudaismo, Tav è l’ultima lettera della parola ‘verità’ (emet, composta della
prima lettera Alef, l’intermedia, Mem e l’ultima lettera Tav dell’alfabeto: a
significare che la Verità comprende tutto, include ogni cosa). Shequer, invece,
che significa menzogna, è composta della diciannovesima, ventesima e
ventunesima lettera: a significare che la bugia è di strette vedute, piccola ed
incompleta.