« Ad rivum eundem lupus et agnus venerant,
siti compulsi.
Superior stabat lupus, longeque inferior agnus.
Tunc fauce improba latro incitatus iurgii causam intulit:
"Cur - inquit - turbulentam fecisti mihi aquam bibenti?
"
Laniger contra timens:
"Qui possum - quaeso - facere quod quereris, lupe?
A te decurrit ad meos haustus liquor.
"
Repulsus ille veritatis viribus:
"Ante hos sex menses male - ait - dixisti mihi".
Respondit agnus:
"Equidem natus non eram!"
"Pater, hercle, tuus - ille inquit - male dixit mihi!
"
Atque ita correptum lacerat iniusta nece.
Haec propter illos scripta est homines fabula qui fictis causis
innocentes opprimunt. »
(Italiano)
« Un lupo e un agnello, spinti dalla sete,
vanno allo stesso ruscello.
Il lupo sta più in alto e, un po' più lontano, in basso, l'agnello.
Allora il malvagio, incitato dalla gola insaziabile, cerca una causa
di litigio.
"Perché - dice - mi hai fatto diventare torbida l'acqua che sto
bevendo?
E l'agnello, tremando:
"Come posso - dice - fare quello che lamenti, lupo?
L'acqua scorre da te alle mie sorsate!"
Quello, respinto dalla forza della verità:
"Sei mesi fa - aggiunge - hai parlato male di me!"
Risponde l'agnello:
"Ma veramente... non ero ancora nato!"
"Per Ercole! Tuo padre - dice - ha parlato male di me!"
E così, lo afferra e lo uccide dandogli una morte ingiusta.
Questa favola è scritta per quegli uomini che opprimono gli
innocenti con falsi pretesti. »
(Fedro, Phaedrus, circa 20 a.C.)
Anche con promesse elettorali...