Un baccello verde di nome okra
Il gombo, conosciuto sotto molti altri nomi (ocra, okra, bamia) è assai usato nella cucina cajun.(*) È presente anche nella cucina greca (bamies), bosniaca (bamije), in quella albanese (bamje), nella cucina brasiliana (quiabo), nella turca (bamya) , nella cucina giapponese ed in quella rumena (bame). Attualmente viene coltivato anche in Italia (per es. nella Provincia di Latina) e venduto nei mercati delle grandi città italiane, data la domanda di questo prodotto da parte delle varie comunità di immigrati che ne fanno uso nella propria cucina.
La Sicilia è la regione italiana maggiore produttrice di questo un ortaggio della famiglia delle malvacee, originario dell'Africa nord-occidentale, con il 90% di superficie coltivata. Nel nostro Paese il consumo non è considerevole, ma recentemente è in crescita a causa della richiesta degli immigrati.
L'okra o gombo è coltivato in altri paesi europei, soprattutto in Grecia e in Turchia, ma dal Messico viene importata la parte più consistente destinata all'Europa. E' diffuso anche nella fascia tropicale dell'Africa, dell'America e dell'Asia.
E' un baccello verde di circa otto centimetri, costoluto, tenero. Il sapore è simile a quello degli asparagi. E' un ortaggio dai notevoli benefici nutrizionali (contiene, infatti, vitamina A e C).
E' spesso abbinato alla carne, intero o affettato, dopo una non breve cottura. I cuochi lo usano nelle minestre e negli stufati: l'okra, infatti, produce un liquido appiccicoso che funziona come coagulante naturale. Il gombo può inoltre essere servito grezzo oppure marinato nelle insalate oppure impanato e fritto.
(*) I cajun (in francese acadiens) sono un gruppo etnico costituito dai discendenti dei canadesi francofoni originari dell'Acadia e deportati in Louisiana a seguito dell'espulsione avvenuta nella seconda metà del XVIII secolo, e cui si sono aggiunti nel corso dell'Ottocento un certo numero di immigrati (in massima parte di origine spagnola e tedesca) che hanno adottato la cultura e la lingua francese ampiamente diffuse nello Stato. Tale popolazione parla una particolare varietà di francese, denominata appunto francese cajun.