Speriamo che la teca di vetro dell’auditorium/Athenaeum di Adriano fermi anche le bufale…
11/11/2013 di Maria Chiara Monaco (Filelleni)
La notizia è di questi giorni. Il MIBACT (Ministero per i Beni e delle Attività Culturali e del Turismo), attraverso la Soprintendenza Archeologica ha bandito un concorso per la copertura del cd. auditorium/Athenaeum di Adriano. Le importanti rovine, rinvenute nel 2008, nel corso degli scavi per la realizzazione della linea C
della metro, saranno musealizzate e rese friubili grazie ad una copertura trasparente.
La scoperta degli ambienti, venuti alla luce durante i lavori per la costruzione della linea C della metro, proprio in P.za Venezia (fig. 1), nelle immediate vicinanze del Palazzo delle Assicurazioni, è considerata, a ragione una delle più importanti degli ultimi (…70/80 così dice la stampa!…) anni. Si tratta di tre aule a due piani allineate, in sequenza, lungo un asse curvilineo e contraddistinte, all’interno, dalla presenza di due gradinate contrapposte (fig. 2) e lateralmente delimitate da
parapetti marmorei. Lo spazio tra le due gradinate (tre metri circa) è pavimentato in lastre rettangolari di granito grigio con inserimenti in giallo antico. Le aule si sarebbero affacciate sul tempio di Traiano e Plotina, a ridosso del Foro di Traiano.
Estremamente dubbia e problematica resta la reale funzione di tali ambienti che, in base all’esame dei bolli laterizi, sono state datati tra il 123 ed il 125 d.C. (fig. 3). Li si è intesi come auditoria
(luoghi di lezioni di retorica e di recitationes) o anche identificati con l’Athenaeum, una vera e propria scuola di studi superiori (da cui il nostro termine Ateneo), finora un fantasma topografico, voluto a Roma dall’imperatore Adriano. Il dibattito resta aperto.
Quale il problema dunque?…Nessun problema, al contrario… optime! per il concorso per la copertura e per la musealizzazione dell’area che così sarà protetta e restituita alla comunità. Il punto è che, nel corso degli anni, la stampa ha sfornato una serie di asserzioni poco o nulla condivisibili, una sorta di mercato delle bufale, tutte facilmente reperibili on-line. Vediamole alcune:
1)“Fu il rinvenimento delle gradinate dell’aula magna a permettere l’identificazione dell’edificio con l’Ateneo di Adriano: la struttura ricalca infatti quella dell’ athenaeum che lo stesso Adriano fece costruire ad Atene presso la famosa Biblioteca di Adriano.”Da Wikipedia s.v. Athenaeum, o ancora “all’esatta riproduzione dell’Athaeneum che l’imperatore Adriano aveva fatto erigere ad Atene, accanto alla grande biblioteca costruita nel 132 d.C.” o ancora:” Non a caso, l’Auditorium di Adriano rappresenta un unicum a Roma, un tipo monumentale di cui è al momento noto un solo raffronto all’interno della Biblioteca di Adriano ad Atene.“ o infine:”Sembra, però, non sia l’Atheneum, che l’imperatore volle costruire dopo aver visto quello di Atene, perché quello sarebbe stato costruito più tardi e con gradinate fatte a cuneo come nei teatri“.
Ma quando mai! Vi prego, fermatevi… non aumentiamo la confusione, che già ad Atene abbiamo le nostre belle difficoltà a mettere un po’ di ordine all’interno delle vestigia adrianee, dal momento che quello “stolto” di Pausania (1.18.9), in un tormentato passo, le menziona tutte insieme e non le ricorda in ordine topografico. In realtà Adriano costruì ad Atene, nel bel mezzo della
città antica, un gigantesco edificio generalmente detto biblioteca (tuttora irrisolto il problema dell’originaria denominazione della struttura come pure quello della sua reale funzione).
Ma non è mai esistito un Athenaeum che l’Imperatore avrebbe edificato, per di più, presso la famosa Biblioteca. E poi me lo spiegate che senso avrebbe avuto costruire un Athenaeum ad Atene? Forse il testo, seppure esprimendosi in modo non corretto, vuole intendere la sala rinvenuta nell’angolo nord orientale della cd. biblioteca (fig. 4) che, generalmente ed impropriamente denominata auditorium, ha una pianta del tutto dissimile dagli auditoria noti. Pochi finora, per l’appunto. Ma i recenti rinvenimenti tardo antichi della missione archeologia polacca presso Alessandria d’Egitto a Kom el-Dikka (fig. 5) hanno restituito ambienti (questa volta sì, sicuramente auditoria!) dalla pianta analoga alle strutture di Piazza Venezia.
Come evidente anche da un semplice confronto planimetrico, nulla a che spartire con la cd. biblioteca di Adriano o con l’ambiente gradinato posto nel suo angolo nord orientale.
2) “Complesso monumentale che potrebbe essere identificato proprio con l’Athenaeum che Adriano costruì sul modello di quello visto nel tempio di Atena ad Atene e che, però, le fonti datano al 135 d. C. “ Ma quando mai…! Le fonti fanno un riferimento tra l’Athenaeum adrianeo ed il tempio di Atena (o più probabilmente di Minerva), ma di sicuro il tempio di Atena, ad Atene, non contenne mai un Athenaeum.
Speriamo che la nuova erigenda e trasparente teca, oltre alla pioggia, fermi anche le bufale…