sabato 6 luglio 2013

NASCITA MULTIPLA DELL'AGRICOLTURA

Farming Started in Several Places at Once: Origins of Agriculture in the Fertile Crescent



Per decenni, gli archeologi hanno ricercato le sedi d'origine dell'agricoltura. I loro lavori indicano che l'inizio dell'addomesticamento delle piante ebbe luogo prima nella parte settentrionale ed occidentale della Mezzaluna Fertile (come viene più frequentemente denominata una zona che non è affatto a forma di mezzaluna e che  si estende dall'odierno Quwait - allora sommerso - all'Iran, Iraq, Siria, Giordania, Libano, parte dell'Egitto e della Turchia). Nel numero del 5 luglio del giornale Science, edito dall'Università di Tubinga compare il lavoro in collaborazione tra Tübingen Senckenberg Center for Human Evolution and PaleoenvironmentIranian Center for Archaeological  Research, che dimostra che anche ai piedi dei Monti Zagros, nella parte orientale della Mezzaluna Fertile esisteva un punto chiave per la precoce domesticazione delle piante...
Gli Archeologi N.Conrad e Moshen Zeidi di Tubinga hanno guidato gli scavi presso il sito aceramico del Tell di Chogha Golan nel 2009 e 2010. Hanno documentato una sequenza spessa 8 metri di depositi esclusivamente aceramici del Neolitico, risalenti a 11.700/9.800 anni fa. Gli scavi hanno prodotto una quantità di resti architettonici, strumenti di pietra, rappresentazioni figurate di uomini ed animali, e - forse più importante - i più ricchi depositi di vegetali carbonizzati mai restituiti dal Neolitico preceramico del vicino oriente.
Simone Riehl, direttrice del laboratorio archeobotanico di Tubinga, ha analizzato più di 30.000 resti vegetali di 75 gruppi tassonomici da Chogha Golan, relativi ad un periodo di circa 2.000 anni.I suoi risultati mostrano che le origini dell'agricoltura nel vicino oriente possono attribuirsi più a centri multipli, piuttosto che all'emanazione da un singolo centro interno e che la parte orientale della Mezzalunagiocò un ruolo chiave nel processo di addomesticamento delle piante.
Molti siti preceramici Neolitici testimoniano cicli relativamente brevi di occupazione e questo rende la lunga sequenza di Chogha Golan particolarmente importante nella ricostruzione dello sviluppo di nuovi schemi di antica sopravvivenza umana.
Le specie vegetali più numerose del sito di Chogha Golan sono: erba adatta alle capre e lenticchie, tutte antiche progenitrici selvatiche dei moderni coltivi.
Queste e molte altre specie sono presenti in grandi quantità iniziando dai depositi più bassi, che datano dalla fine dell'ultima glaciazione, circa 11.700 anni fa.
I resti vegetali di Chogha Golan rappresentano un unica registrazione a lungo termine di coltivazione di piante selvatiche nella Mezzaluna Fertile orientale. Per un periodo di circa duemila anni l'economia del sito si spostò verso le specie addomesticate, che formavano la base per il nascere della vita del villaggio e delle successive fasi di civilizzazione del Medio Oriente. Un 'Pacchetto' includente numerose forme vegetali - tra le quali grano, orzo e lenticchie - insieme ad animali addomesticati, accompagnò gli agricoltori nel loro diffondersi attraverso l'Eurasia, rimpiazzando gradatamente le società di cacciatori raccoglitori indigene.
Molte delle piante che furono addomesticate nella Mezzaluna Fertile allora, formano oggi la base economico alimentare della popolazione mondiale.


July 5, 2013 — For decades archaeologists have been searching for the origins of agriculture. Their findings indicated that early plant domestication took place in the western and northern Fertile Crescent. In the July 5 edition of the journal Science, researchers from the University of Tübingen, the Tübingen Senckenberg Center for Human Evolution and Paleoenvironment, and the Iranian Center for Archaeological Research demonstrate that the foothills of the Zagros Mountains of Iran in the eastern Fertile Crescent also served as a key center for early domestication.

Archaeologists Nicholas Conard and Mohsen Zeidi from Tübingen led excavations at the aceramic tell site of Chogha Golan in 2009 and 2010. They documented an 8 meter thick sequence of exclusively aceramic Neolithic deposits dating from 11,700 to 9,800 years ago. These excavations produced a wealth of architectural remains, stone tools, depictions of humans and animals, bone tools, animal bones, and -- perhaps most importantly -- the richest deposits of charred plant remains ever recovered from the Pre-Pottery Neolithic of the Near East.
Simone Riehl, head of the archaeobotany laboratory in Tübingen, analyzed over 30,000 plant remains of 75 taxa from Chogha Golan, spanning a period of more than 2,000 years. Her results show that the origins of agriculture in the Near East can be attributed to multiple centers rather than a single core area and that the eastern Fertile Crescent played a key role in the process of domestication.
Many pre-pottery Neolithic sites preserve comparatively short sequences of occupation, making the long sequence form Chogha Golan particularly valuable for reconstructing the development of new patterns of human subsistence. The most numerous species from Chogha Golan are wild barley, goat-grass and lentil, which are all wild ancestors of modern crops. These and many other species are present in large numbers starting in the lowest deposits, horizon XI, dating to the end of the last Ice Age roughly 11,700 years ago. In horizon II dating to 9.800 years ago, domesticated emmer wheat appears.
The plant remains from Chogha Golan represent a unique, long-term record of cultivation of wild plant species in the eastern Fertile Crescent. Over a period of two millennia the economy of the site shifted toward the domesticated species that formed the economic basis for the rise of village life and subsequent civilizations in the Near East. Plants including multiple forms of wheat, barley and lentils together with domestic animals later accompanied farmers as they spread across western Eurasia, gradually replacing the indigenous hunter-gather societies. Many of the plants that were domesticated in the Fertile Crescent form the economic basis for the world population today.