mercoledì 27 marzo 2013

I primi falegnami europei

Europe's First Carpenters

Thursday, February 28, 2013
neolithic-altscherbitz-well
(Courtesy Rengert Elburg, Archaeological Heritage Office Saxony)










Ricercatori tedeschi hanno scoperto pozzi risalenti a più di 7000 anni fa. 
I pozzi, tutte costruzioni sotterranee di 

legno di quercia sgrossata, 


costituiscono la prova che gli abitanti neolitici dell'Europa Centrale erano 


ottimi 

carpentieri, capaci di abbattere e lavorare alberi anche di 


grandi dimensioni (sopra i 90 cm di diametro), 

 trasformandoli in travi, 


quindi assemblando accuratamente le travi. Uno dei pozzi sito presso la 


città di Altscherbitz, 

è stato asportato dal terreno intriso d'acqua in un


unico blocco di 70 tonnellate e trasportato in laboratorio a Dresda, 


dove gli archeologi lo hanno 'scavato'. Lì, l'accurata analisi ha dimostrato


che gli antichi costruttori di pozzi usavano, per la cornice di base del pozzo,


la 


sofisticata tecnica 


mortasa-e-tenone, adattissima  a tenere i pezzi  ben 



fermi 



insieme; per il resto procedevano come per una casa di tronchi 




di tipo western. 




"Oggi sappiamo che gli antichi Romani conoscevano queste tecniche duemila




anni fa, ma è un fatto nuovo e sorprendente scoprire che anche 5000 anni 




prima di loro la medesima tecnica era già in uso" - ammette Rengert Elburg,
archeologo presso il Saxon Archaeological Heritage Office di Dresda.
I circa 150 pezzi di legno recuperati dai pozzi costituiscono anche un
impareggiabile fonte di dati comparativi per gli studiosi di dendrocronologia, 
che  disporranno anche delle successive informazioni climatologiche 
passate. La dendrocronologia suggerisce che Atscherbitz restò in funzione 
per un periodo di circa dieci anni, prima di essere riempito deliberatamente 
con 26 vasi intatti, migliaia di frammenti di vasi e materiali organici vari, ivi 
inclusi grani di triticum dicoccum (emmer), triticum monococcum 
(einkorn), fragole, nocciole e giusquiamo nero (un potente allucinogeno).

Secondo Elburg, la scoperta dei vasi è particolarmente importante e

 sorprendente: "Normalmente, non si rinvengono vasi intatti risalenti al 

Neolitico. E se ne trovi 26 tutti insieme e tutti interi, devi capire che ti trovi 

di fronte ad una deposizione rituale. Forse si trattava di pozzi per acque 

rituali, o speciali in qualche altro modo".
Fonte: Archaeology magazine.