Europe's First Carpenters
Thursday, February 28, 2013
Ricercatori tedeschi hanno scoperto pozzi risalenti a più di 7000 anni fa.
I pozzi, tutte costruzioni sotterranee di
legno di quercia sgrossata,
costituiscono la prova che gli abitanti neolitici dell'Europa Centrale erano
ottimi
carpentieri, capaci di abbattere e lavorare alberi anche di
grandi dimensioni (sopra i 90 cm di diametro),
trasformandoli in travi,
quindi assemblando accuratamente le travi. Uno dei pozzi sito presso la
città di Altscherbitz,
è stato asportato dal terreno intriso d'acqua in un
unico blocco di 70 tonnellate e trasportato in laboratorio a Dresda,
dove gli archeologi lo hanno 'scavato'. Lì, l'accurata analisi ha dimostrato
che gli antichi costruttori di pozzi usavano, per la cornice di base del pozzo,
la
sofisticata tecnica
mortasa-e-tenone, adattissima a tenere i pezzi ben
fermi
insieme; per il resto procedevano come per una casa di tronchi
di tipo western.
"Oggi sappiamo che gli antichi Romani conoscevano queste tecniche duemila
anni fa, ma è un fatto nuovo e sorprendente scoprire che anche 5000 anni
prima di loro la medesima tecnica era già in uso" - ammette Rengert Elburg,
archeologo presso il Saxon Archaeological Heritage Office di Dresda.
I circa 150 pezzi di legno recuperati dai pozzi costituiscono anche un
impareggiabile fonte di dati comparativi per gli studiosi di dendrocronologia,
che disporranno anche delle successive informazioni climatologiche
passate. La dendrocronologia suggerisce che Atscherbitz restò in funzione
per un periodo di circa dieci anni, prima di essere riempito deliberatamente
con 26 vasi intatti, migliaia di frammenti di vasi e materiali organici vari, ivi
inclusi grani di triticum dicoccum (emmer), triticum monococcum
(einkorn), fragole, nocciole e giusquiamo nero (un potente allucinogeno).
Secondo Elburg, la scoperta dei vasi è particolarmente importante e
sorprendente: "Normalmente, non si rinvengono vasi intatti risalenti al
Neolitico. E se ne trovi 26 tutti insieme e tutti interi, devi capire che ti trovi
di fronte ad una deposizione rituale. Forse si trattava di pozzi per acque
rituali, o speciali in qualche altro modo".
Fonte: Archaeology magazine.
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L'uomo percepisce l'ambiente attraverso i cinque sensi. Inoltre, possiede una percezione particolare - che è quella del tempo - che non è solamente un adattamento automatico al clima, all'irradiazione solare ed alla stagione (come in alcuni altri animali) bensì è la capacità critica di percepire il trascorrere del proprio tempo biologico, nell'ambiente.Di tutto questo vorrei parlare, per i primi 150 anni: poi, forse patteggeremo su quale prossimo argomento discorrere insieme