1) nascondere il volto
della donna,
2) non mettere la sua
firma e
3) non dare alcun
titolo.
Il quadro poi noto come «L’origine del mondo» passò alla storia,
e
oggi un collezionista inglese sostiene di possedere la parte mancante del
dipinto, ossia il volto della ragazza, Joanna Hiffernan.
LA BOTTEGA DELL'ANTIQUARIO - Lo scoop che sta
facendo discutere il mondo dell’arte – già diviso tra chi accredita la tesi e
chi grida alla bufala - che è del settimanale Paris Match, che mette in prima
pagina la storia di «John» (il vero nome resta per il momento segreto), un
appassionato d’arte che a gennaio 2010 entra nella bottega di un antiquario
parigino per rifugiarsi dalla pioggia e nota quel quadro abbandonato tra vecchi
mobili e croste impolverate. Senza sospettare che si tratti di un possibile
Courbet decide subito di comprarlo, l'antiquario chiede 1600 euro, lui gliene
dà 1400, affare fatto. Una volta a casa, il nostro sconosciuto - ma non sprovveduto - «John» comincia le ricerche per
saperne di più.
a)
Nota che la tela è tagliata,
b)
trova le iniziali del produttore della tela,
c)
arriva a scoprire l’identità della donna, finché due anni dopo
d)
scarica da Internet «L’origine del mondo» di Courbet, la stampa
a grandezza naturale (46 cm x 55 cm) e la mette vicino al suo dipinto: i due
pezzi sembrano combaciare, laddove la tela del suo dipinto è tagliata (inizialmente,
quindi, poteva essere un unico quadro!).
La 'Bomba' non consiste nell'identità della modella - che era già nota (vedi sotto) - bensì nel fatto che il quadro potesse essere in origine pèiù grande e potesse includere quella tela passata di mano per 1400 euro solamente. Del resto, la storia del quadro di Courbet è di per se stessa un romanzo incredibile: questo sarebbe solamente un nuovo capitolo...
La
copertina di Paris Match
LA POLEMICA - Paris Match
riporta i risultati delle expertise chieste da «John» che confermerebbero
trattarsi di un’unica opera e Jean-Jacques Fernier, il grande esperto
di Courbet e presidente dell’istituto che porta il suo nome, ha deciso di
includere il ritratto del volto nel volume III del Catalogo ragionato di
Gustave Courbet. A poche ore dall’uscita del settimanale, arrivano però le voci
contrarie. «Una fesseria! - dice il mercante d’arte Hubert Duchemin interpellato dal
Figaro -. Che si tratti della stessa tela e degli stessi colori è possibile,
Courbet e un altro pittore possono essersi approvvigionati dallo stesso
fornitore. Ma nel dipinto della testa non c’è niente dello stile, del tocco
largo e maestoso di Courbet». E la direttrice del museo Courbet a Ornnas, Frédérique
Thomas-Maurin, si dice «per niente convinta, il viso di quella donna è molto
diverso dagli altri ritratti conosciuti di Joanna Hiffernan».
LA STORIA - «L’origine del
mondo» fu probabilmente commissionato dal diplomatico turco dell’Impero
Ottomano Khalil-Bey, che
possedeva un’intera collezione di dipinti erotici (ad esempio: Le Bain
Turc di Ingres e Les Dormeuses di Courbet). Khalil-Bay sistemò l’opera nella
sua sala da bagno, nascosta dietro un telo verde, colore dell’islam: ne fu
proprietario geloso per circa tre anni. Nel 1868, Bey fu rovinato dal gioco
d’azzardo e tornò a Istanbul. La sua collezione di quadri andò dispersa e passò
attraverso numerose mani di privati. L’antiquario Antoine de la Narde ne curò
la vendita all’asta. Nel 1889 Edmond de Goncourt lo trovò per caso in un
negozio d’antiquario, nascosto dietro ad una tavola lignea raffigurante un
castello in un paesaggio innevato. Il dipinto di Courbet restò poi a lungo
nella galleria di Alexandre Bernheim, che lo mise sotto chiave e ben nascosto
dietro un altro quadro dello stesso autore. Nel 1910/13 il barone ebreo
ungherese François de Hatvany lo portò a Budapest, dove alla fine della
II Guerra Mondiale fu trafugato dall’Armata rossa. Hatvany lo ricomprò da un
funzionario corrotto e fuggì oltre confine. Lo rivendette nel 1954, al grande
psicanalista Jacques Lacan, che fu l’ultimo proprietario privato, per
1.5 milioni di franchi francesi. Lacan, insieme alla moglie (l’attrice Silvia
Bataille) sistemò l’opera nella propria casa di campagna a Guitrancourt, ma curò che fosse
nascosta dietro ad un’opera allusiva a quella vera, dipinta dal fratellastro
André Masson in un quadro a doppio fondo. Dal 1995 «L’origine del mondo» è
esposta al museo d’Orsay: il giorno della presentazione l’allora ministro della
Cultura, Philippe Douste Blazy, che era anche sindaco di Lourdes, ebbe
cura di farsi fotografare a non meno di venti metri dall’opera.
Per essere certi che il dipinto del
volto sia stata parte della stessa opera, come raccontato da Paris Match, manca
l’ultimo decisivo parere: quello degli esperti del museo d’Orsay. Ma «per
adesso
preferiamo non esprimerci su questa informazione», dicono al Museo.
È un fatto noto che, durante il periodo nel quale
è stato dipinto il quadro, la modella preferita di Courbet era una giovane
donna di nome Joanna Hiffernan, altrimenti conosciuta come Jo. Il suo amante a
quei tempi era un pittore americano ammiratore di Courbet, James Whistler.
Courbet fece un altro ritratto nel 1866 che ritraeva la bella Joanna, il cui
nome era La
belle irlandaise.
Durante la sua intera carriera Courbet fece quattro ritratti di Joanna.
Probabilmente lei fu anche la modella che almeno ispirò il quadro L'origine du monde che potrebbe spiegare la
separazione tra Joanna e James McNeill. L'unico dubbio riguardo questa ipotesi
scaturisce dalla differenza del colore tra i capelli di Joanna nel quadro La belle irlandaise che sono di un colore arancione
acceso, con i peli pubici raffigurati nell 'Origine du monde.
Nel suo
romanzo J’étais
l’origine du monde
(It. Io
ero l'origine del mondo), pubblicato nel 2000,
la scrittrice francese Christine Orban si schiera a sostegno di questa tesi,
immaginando che l'io narratore del romanzo, Joanna Hiffernan, fosse l'amante di
Courbet e abbia fatto da modella per il celebre dipinto.
Bernard
Teyssedre, nel libro Le
roman de l’origine
(It. Il
romanzo dell'Origine)
del 1996, il cui protagonista è il dipinto stesso, aveva già suggerito il fatto
che la Hiffernan fosse stata la modella.
Notizie tratta da:
un recente articolo di Stefano Montefiori per Corsera
e da Wikipedia