How eating meat made us human
Un frammento di cranio di bambino, recentemente scoperto dagli antropologi in Tanzania dimostra che i nostri antichi antenati già mangiavano carne almeno 1.5 milioni di anni fa, il che mette più in luce l'evoluzione della psicologia umana e lo sviluppo del cervello della nostra specie.
Il mangiare carne è sempre stato considerato uno degli elementi che ci ha reso umani, grazie al contributo delle proteine all'accrescimento del nostro encefalo (Charles Musiba, Ph.D., associate professor of anthropology at the University of Colorado Denver).
La Ns presente ricerca dimostra che già 1.5 million i di anni fa la nostra specie non era composta di opportunisti (come certamente eravamo stati prima) ma eravamo già attivi cacciatori e convinti mangiatori di carne.
Lo studio è stato pubblicato sul numero del 3 di Ottobre 2012 sul peer-reviewed journal PLOS ONE.
Il frammento di cranio di circa due pollici (circa 5 cm) è stato rinvenuto nella nota località di Olduvai Gorge (crepaccio di Olduvai), nel nord della Tanzania, un sito che ormai per decadi ha restituito numerosi indizi utili alla ricostruzione dell'evoluzione umana fino ad oggi e che per questo motivo talvolta è definita 'la Culla dell'Umanità'.
Il frammento apparteneva ad un bambino di circa due anni d'età e mostra chiari segni di iperostosi porotica (che in genere è associata all'anemia). L'ipotesi formulata nel lavoro è che questa condizione sia stata determinata da una dieta improvvisamente carente di carne.
La presenza di una iperostosi porotica indotta dall'anemia dimostrerebbe indirettamente che almeno a partire dal Pleistocene iniziale la carne fosse già divenuta un alimento così necessario alla fisiologia degli Hominins, che la sua scarsità o mancanza conduceva a condizioni patologiche evidenti.
Lo studio è stato pubblicato sul numero del 3 di Ottobre 2012 sul peer-reviewed journal PLOS ONE.
Il frammento di cranio di circa due pollici (circa 5 cm) è stato rinvenuto nella nota località di Olduvai Gorge (crepaccio di Olduvai), nel nord della Tanzania, un sito che ormai per decadi ha restituito numerosi indizi utili alla ricostruzione dell'evoluzione umana fino ad oggi e che per questo motivo talvolta è definita 'la Culla dell'Umanità'.
Il frammento apparteneva ad un bambino di circa due anni d'età e mostra chiari segni di iperostosi porotica (che in genere è associata all'anemia). L'ipotesi formulata nel lavoro è che questa condizione sia stata determinata da una dieta improvvisamente carente di carne.
La presenza di una iperostosi porotica indotta dall'anemia dimostrerebbe indirettamente che almeno a partire dal Pleistocene iniziale la carne fosse già divenuta un alimento così necessario alla fisiologia degli Hominins, che la sua scarsità o mancanza conduceva a condizioni patologiche evidenti.
Dato che il ritrovamento di fossili di bambini è così rara tra i fossili del Pleistocene nella zona dell'Africa orientale, il reperimento dell'iperostosi porotica in uno di questi reperti ci induce a pensare che abbiamo solo scalfito la superficie del problema della comprensione riguardante nutrizione e salute delle popolazioni ancestrali del notro profondo passato.
In particolare, la deficienza alimentare consisteva in mancanza di vitamine B12 e B9 . Sembra che la diminuzione dell'apporto carneo sia avvenuto nel periodo dello svezzamento (e quindi debba avere riguardato il bambino attraverso la madre).
In particolare, la deficienza alimentare consisteva in mancanza di vitamine B12 e B9 . Sembra che la diminuzione dell'apporto carneo sia avvenuto nel periodo dello svezzamento (e quindi debba avere riguardato il bambino attraverso la madre).
Il piccolo non rivette l'appropriato nutrimento e probabilmente morì proprio di malnutrizione.
Lo studio offre notizie interessanti circa l'evoluzione degli hominins, incluso l' homo sapiens. Il passaggio da uno stile di vita opportunistico di 'scavenger' (ladro di prede cacciate da altri animali) in prevalenza basato sui vegetali, ad un altro totalmente diverso di carnivoro abituale (cacciatore attivo) ha fornito l'apporto proteico necessario per la crescita dei nostri encefali e produrre lo slancio evolutivo ad esso conseguente. (Va da sé che la necessità di risolvere i vari e numerosi problemi connessi con l'organizzazione e l'esecuzione della caccia autonoma di prede talvolta pericolose, deve avere molto contribuito a tale sviluppo, con la necessaria preparazione di nuove armi e l'applicazione di nuove e migliori misure di sicurezza e l'impegno mentale che la nuova grande mole di lavoro richiedeva).
E' stata formulata l'ipotesi secondo cui noi divenimmo umani quando ci trasformammo in creature carnivore/onnivore.
Indiscutibilmente, il cibarsi di carne è associato allo sviluppo dell'encefalo. Il cervello è un organo voluminoso, che richiede una grande dosa di energia. stiamo cominciando a vedere un rapporto sempre più diretto tra l'espansione cerebrale ed una dieta ad alto contenuto proteico.
La specie umana è una delle poche specie sopravvissute ad oggi che mostra un così elevato rapporto tra volume encefalico e volume corporeo. Lo scimpanzé - il nostro più vicino parente - quasi non si ciba di carne e possiede un rapporto molto inferiore all'uomo.
Questo è ciò che ci separa dai nostri cugini lontani. La successiva domanda è: "Che cosa causò l'inizio dell'alimentazione a base di carne? Si trattò di un cambiamento ambientale? O non fu piuttosto un ampliamento del cervello a cuasare l'inizio del consumo di carne?" In realtà sappiamo che le due cose sono correlate, ma non sappiamo come.
Lo studio offre notizie interessanti circa l'evoluzione degli hominins, incluso l' homo sapiens. Il passaggio da uno stile di vita opportunistico di 'scavenger' (ladro di prede cacciate da altri animali) in prevalenza basato sui vegetali, ad un altro totalmente diverso di carnivoro abituale (cacciatore attivo) ha fornito l'apporto proteico necessario per la crescita dei nostri encefali e produrre lo slancio evolutivo ad esso conseguente. (Va da sé che la necessità di risolvere i vari e numerosi problemi connessi con l'organizzazione e l'esecuzione della caccia autonoma di prede talvolta pericolose, deve avere molto contribuito a tale sviluppo, con la necessaria preparazione di nuove armi e l'applicazione di nuove e migliori misure di sicurezza e l'impegno mentale che la nuova grande mole di lavoro richiedeva).
E' stata formulata l'ipotesi secondo cui noi divenimmo umani quando ci trasformammo in creature carnivore/onnivore.
Indiscutibilmente, il cibarsi di carne è associato allo sviluppo dell'encefalo. Il cervello è un organo voluminoso, che richiede una grande dosa di energia. stiamo cominciando a vedere un rapporto sempre più diretto tra l'espansione cerebrale ed una dieta ad alto contenuto proteico.
La specie umana è una delle poche specie sopravvissute ad oggi che mostra un così elevato rapporto tra volume encefalico e volume corporeo. Lo scimpanzé - il nostro più vicino parente - quasi non si ciba di carne e possiede un rapporto molto inferiore all'uomo.
Questo è ciò che ci separa dai nostri cugini lontani. La successiva domanda è: "Che cosa causò l'inizio dell'alimentazione a base di carne? Si trattò di un cambiamento ambientale? O non fu piuttosto un ampliamento del cervello a cuasare l'inizio del consumo di carne?" In realtà sappiamo che le due cose sono correlate, ma non sappiamo come.
Occorreranno ancore molti studi e l'esplorazione di molte altre ipotesi per potere forse comprendere qualche cosa di più al riguardo del nostro passato evolutivo. Forse l'Africa custodisce ancora la chiave questi segreti e sta ai prossimi lavori di altri ricercatori tentare di scoprirli.
Source: University of Colorado Denver [October 03, 2012]
Source: University of Colorado Denver [October 03, 2012]