mercoledì 6 marzo 2013

IDENTITA' e Sentimenti...

 Per esempio, un abbraccio.

Ecco, guardateci seduti vicini: ci siamo io, con affianco a sinistra un vecchio ebreo, (con barba d'ordinanza, basso, tarchiato, una lunga e disordinata preparazione intellettuale, un radicato scetticismo ideologico); accanto a me, a destra, un naziskin impressionante (aspetto selvaggio, cranio rasato, giubbotto con gli aculei, alto, grosso, con bovini occhi azzurri, apparentemente pervaso d'ignoranza e d'odio preconcetto). 
Stiamo lì, concentrati, intenti, silenziosi. E d'improvviso ci abbracciamo, urlanti di gioia e felici per l'esistenza l'uno dell'altro: perché?

Perché Totti ha appena realizzato quel suo prodigioso goal a 128 km/ora, che sblocca la partita e riapre alla Roma le speranze del campionato!  

Forza Lupi!



Questo è solamente uno dei tanti possibili esempi di IDENTITA', una categoria talvolta difficile da definire.

(Poco conta che io nella realtà non sia affatto un tifoso della Roma e che non conosca affatto quel vecchio ebreo o singoli rappresentanti di gruppi di naziskin: è solamente un esempio).

 Ogni individuo si riconosce nell'appartenenza a gruppi e categorie. Alcune sono più rappresentative di altre, cioé possiedono per ciascuno di noi maggiore importanza.
Penso che ne parlerò in modo più completo, perché mi sembra d'intuire in giro un po' di confusione, al riguardo... 


Esistono le identità sociali, raggruppamenti a cui gli individui si sentono di appartenere. (Oltre a quelle a cui appartiene per censo, nascita e preparazione individuale: il Sig Rossi è un bianco Caucasico, Cattolico, Cinquantenne, Maschio, Oculista, figlio unico, siciliano di Ginosta).

Un individuo appartiene a più identità; il suo senso di appartenenza alle varie identità è differenziato a seconda dell'identità e delle circostanze.
Le identità costituiscono dinamicamente alleanze e contrapposizioni con altre identità, sia a livello individuale che a livello di gruppo.

L'insieme delle identità individuali determina l'etica dell'individuo, cioè il suo progetto di vita e il suo comportamento. L'insieme delle identità di una società determina le sue leggi e la sua classe politica. (Il sig. Rossi decide di farsi Massone, si è iscritto alla Democrazia Cristiana, collabora con le attività della Parrocchia, ad esempio).

Le identità, le alleanze fra identità, le loro contrapposizioni, sia a livello individuale che a livello di gruppo, vengono influenzate e definite dalla comunicazione.
Il sig Rossi un giorno, parlando delle sue origini, si dichiara di essere orgoglioso della propria 'sicilianità'. Gli astanti sono lombardi, piemontesi ed emiliani e gli chiedono di dimostrare o spiegare che ci sia un qualunque motivo consistente e reale per cui esserne orgogliosi. Egli può essere orgoglioso di essere un oculista valido ed affermato (ha studiato, per diventarlo). Oppure può essere orgoglioso di alcune sue scelte personali generose ed altruiste (la collaborazione ad opere pie). Ma come può essere orgoglioso di essere nato in via Marsala, piuttosto che in via Po? 
L'esposizione ad un pensiero differente apre altre e nuove prospettive al sig Rossi, che fino ad allora non aveva pensato alla questione identitaria da quel punto di vista: essere siciliano è un fatto geografico casuale, non di merito personale. E non si può essere orgogliosi del caso. A meno di essere pensatori del caso.

Naturalmente, esistono identità importanti e veramente sentite ed altre identità più periferiche, meno profonde, molto meno importanti.
Come distinguerle? 
Ebbene, in Inglese si direbbe: "In Ham and Eggs the hen is involved and the pork is committed". In un piatto di uova e prosciutto, la gallina è coinvolta e il maiale è compromesso.
Se in una discussione per una questione identitaria vi sentite come la gallina, non siete direttamente chiamati in causa. Ma se vi sentite come il maiale, allora la cosa vi sta veramente a cuore!
Ora, tutto sta a sentire come veramente importante solo una questione che sia davvero importante: se qualcuno vuole cibarsi del vostro corpo, allora vale la pena di lottare, ma se la questione può essere risolta a tavolino, con un po' di umorismo ed arguzia, allora bastano certamente le parole... 

In più, si potrebbe anche accettare chesi tratti di identità se può essere tradita.

Perché una nostra appartenenza possa essere tradita, deve esserci un legame, un  sistema di norme, una possibilità di trasgredirle.
Un esempio? Essere negro (o nero, come a molti piace dire, seguendo una moda) in Centro Africa non costituisce affatto un'identità particolare: tutti sono negri, laggiù, sanno di appartenere a quella categoria, come è normale, e non possono tradirla. Mentre invece essere negro a New York è sicuramente una discriminante identitaria; e costui può, appunto, tradire: il negro che a New York fosse accusato di comportamenti "alla Zio Tom" è uno che ha in qualche maniera svenduto la propria identità di nero in mezzo ai bianchi.

Bisogna conoscere bene i meccanismi identitari e agire su di essi per evitare o ridurre il prodotto malsano delle identità: la violenza.

Tipi di identità

Non si può pretendere di fare un inventario completo di tutte le identità condivise che ci sono in giro; ma posso almeno fare un elenco dei "tipi" di identità esistenti; già che ci siamo, cerco anche di costruire qualche rimando per le identità più strane o più controverse.
  1. Religioni ed altri coinvolgimenti metafisici. Cristianesimo (nei suoi vari aspetti: Cattolicesimo, Protestantesimo, Cristianesimo Ortodosso, etc), Ebraismo, Islamismo (con Sunniti e Sciiti come sette principali), Induismo, Confucianesimo, Scintoismo, Animismo, Massoneria, Testimoni di Geova, Raeliani, Scientologisti, New Agers, eccetera. Anche: Atei, Miscredenti, Mangiapreti, Apikorsìm (Epicurei).

  2. Partiti politici ed altre strutture di potere ed ideologiche. Democristiani, Socialisti, Comunisti, Liberali, Nazisti, Fascisti, per restare al secolo scorso; Liberisti, Riformatori, Popolari, per usare termini più recenti; Popolo delle Libertà, Partito Democratico, Italia dei Valori, Udc per stare sul nazionale (al 29/10/2008); e poi, ognuno per sè, con i colori ed i raggruppamenti più vari: Comunione e Liberazione, Ordine Nero, Rifondazione Comunista, Centri Sociali, i Verdi; vedete un po' voi. D'accordo, ci sono (ci saranno?) anche gli Identitaristi, coloro che assegnano un particolare valore allo studio del concetto di identità sociale; né meglio né peggio degli altri.

  3. Nazionalità, località ed altre connotazioni territoriali: Europei, Italiani, Lombardi, Bergamaschi, abitanti di Orio al Serio, condomini di via Garibaldi 12; oppure mezzadri di Cascina Maiala in quel d'Arezzo. Non perdiamoci le succose polemiche fra le contrade senesi nel Palio o le frequenti differenziazioni fra quartieri "bene" e quartieri più o meno degradati di una stessa città. I Francesi sono più identificati nei Galli, oppure nel Sacro Romano Impero di Carlo Magno? E chi è 'orgoglioso discendente ' dei Vichinghi? E' giusto essere orgoglioso di essere sardo? Oppure Elbano? O sono tutte - davvero - fesserie?

  4. Sembra quasi un'appendice alla località; ma è molto più di questo. Parliamo dello Stato.

  5. Etnie ed altre appartenenze tradizionali (Folklore). L'argomento, qui, riesce anche ad essere di grande interesse. Individuiamo qui le diverse "culture", cioè le differenze per lingue, per dialetti, le letterature, gli usi e costumi, i cibi e le maniere di prepararli, le musiche e i canti, le favole, le diverse tradizionali credenze. Certo, spesso sono legate ad una diversa distribuzione territoriale, e ricadono quindi nella tipologia precedente; ma non è sempre il caso. Pensiamo alla ex Jugoslavia, o, se vogliamo essere ottimisti, alla Svizzera, oppure ai soliti Ebrei. A parte, c'è un gruppo con caratteristiche sue proprie, i Migranti: nel senso che, certo, rappresentano diverse etnie particolari, i Marocchini, i Romeni, i Cinesi, i Popoli del Mare, I Boat Peoples, i wetbacks messicani (60% degli immigrati clandestini negli Stati Uniti); ma tutti sono contrassegnati dall'aver scelto l'alienazione dello spaesamento.

  6. Mafia ed altre organizzazioni "criminali". Vale per Camorra, Sacra Corona Unita e per 'Ndgangheta, per le Triadi Cinesi, per i Cartelli della Droga Sudamericani: l'elenco è infinito. Quanto alla platea coinvolta, è molto vasta, se solo vi includiamo la sterminata schiera dei piccoli imprenditori che, in una maniera o nell'altra, sono costretti a pagare la mazzetta. Varrebbe la pena di approfondire il concetto della Criminalità Organizzata. Non dimentichiamo le "piccole" confraternite, il ristretto gruppo di delinquenti che partecipano ad un "colpo" rispettando un rigoroso codice di comportamento. Ricordate il film "Heat", di Mann? Oppure, più indietro nel tempo, "Rififì", con Jean Gabin? Bellissimi, molto coinvolgenti; appunto per la forte impronta identitaria che contraddistingue il gruppo di criminali.

  7. Tifoserie ed altre appartenenze legate prevalentemente all'abilità ed alla forza fisica. Penso agli Interisti e Milanisti, che tifano a turno per le stesse persone, cambiata casacca, naturalmente, ma più in generale a tutti coloro che amano vedere "quanto bravo sia" il loro beniamino, a sentirsi rivalutati dalla sua prestazione eccezionale, a difenderne il comportamento in campo e fuori. La tipologia potrebbe essere ampliata per includere la partigianeria politica, specie se legata a certi leader carismatici. D'accordo, lo ammetto: Berlusconi mi ha invaso l'immaginario. Quanto era bello e possente Amsicora, che combatteva contro i Latini invasori!

  8. Marketing e altri coinvolgimenti legati al mondo del lavoro e dello studio. L'appartenenza ad una stessa azienda è un elementare fattore identitario ('aziendalismo'), ma anche l'appartenenza alla stesso sindacato o l'acquisto di un certo tipo di prodotto. Fra i ragazzi, fortissimo è lo spirito di classe (nel senso di appartenere tutti alla terza B! Sai che sballo); nell'esercito è intenzionalmente curata l'identità nazionale, di arma, di corpo, di reparto, di squadra: fino al parossismo.

  9. Negritudine e altre connotazioni del corpo, della sessualità, dell'età. Neri, gialli, rossi; ma anche: donne, gay e transessuali; e giovani, bambini, vecchi. Non vorrei davvero offendere nessuno: vanno in questo gruppo anche le deviazioni sessuali, i pedofili, i sadici, i masochisti. Come al solito, per il "risentimento" identitario, prevalente è il contesto: e la definizione di "normalità".

  10. Cacciatori e altre associazioni legate ai passatempi preferiti: gli scacchisti, quelli della partitella della domenica, i giocatori di poker, i partecipanti alla corsa campestre, la bocciofila, il circolo del bridge. Certo, non si tratta sempre di identità: ma c'è comunque la possibilità di una contrapposizione, di un sussulto identitario. Per il momento, vanno catalogate qui anche le conventicole create da Internet (che oggi sono piuttosto in auge, grazie al "grillismo"): social network agganciati a FacebookBlog particolarmente combattivi, la Rete come politica, come per il Popolo Viola; per il momento, perché queste tribù virtuali potrebbero diventare più reali del Re.

  11. Identità limite e casuali: Coppia, Famiglia, clan, monasteri, conventicole, altre. Qui, andiamo un po' nel tecnico. Le dettagliate spiegazioni le posterò altrove.

  12. ricchi, i poveri. Sono perplesso di fronte alle differenze di censo: o meglio, differenze di classe. I proletari, il padronato, la media borghesia, i professionisti, i proprietari di case e gli affittuari. Non che le distinzioni non esistano, sia chiaro: sono anzi ben marcate. Solo, mi sembra che a livello identitario queste differenziazioni siano poco vissute. Forse è un effetto della Caduta del Comunismo sulla realtà, forse è un effetto della caduta della realtà sul Comunismo; oppure, è solo un effetto della Caduta del Comunismo su di me; comunque, nel catalogo ce li ho messi.

  13. Drogati e altri frequentatori occasionale ed abituali delle patrie galere e dei commissariati. Ci sono anche i malati: che finché sono singoli, nei loro letti d'ospedale, fanno poco "identità condivisa"; ma quando sono migliaia per cancro, malaria, "minore abilità", lebbra, Aids e compagnia andante, sviluppano sicuramente delle connotazioni identitarie. Non dimentichiamo, oltre ai carcerati, i loro duali, i secondini.

  14. Questa è un'aggiunta tardiva: evidentemente, mi stanno antipatici. Ci sono anche gli Anti-: quelli che sentono come un'identità il fatto di essere "contro" un qualche segmento di umanità, i drogati dall'odio.  Come esempi si possono considerare gli antisemiti, gli xenofobi, i razzisti, i maschilisti; ma molte delle identità fin qui citate hanno il loro contrappeso in chi le contrasta e le ha in altrettanto fastidio.