mercoledì 20 marzo 2013

PROBLEMI della CLONAZIONE


Scientists produce cloned embryos of 

extinct frog




The genome of an extinct Australian frog has been revived and reactivated by a team of scientists using sophisticated cloning technology to implant a "dead" cell nucleus into a fresh egg from another frog species.

Scientists produce cloned embryos of extinct frog
This is a gastric-brooding frog, Rheobatrachus silus, giving oral birth in the lab of Mike Tyler of the University of Adelaide [Credit: Mike Tyler, University of Adelaide]
The bizarre gastric-brooding frog, Rheobatrachus silus -- which uniquely swallowed its eggs, brooded its young in its stomach and gave birth through its mouth -- became extinct in 1983.

But the Lazarus Project team has been able to recover cell nuclei from tissues collected in the 1970s and kept for 40 years in a conventional deep freezer. The "de-extinction" project aims to bring the frog back to life.

In repeated experiments over five years, the researchers used a laboratory technique known as somatic cell nuclear transfer. They took fresh donor eggs from the distantly related Great Barred Frog, Mixophyes fasciolatus, inactivated the egg nuclei and replaced them with dead nuclei from the extinct frog. Some of the eggs spontaneously began to divide and grow to early embryo stage -- a tiny ball of many living cells.

Although none of the embryos survived beyond a few days, genetic tests confirmed that the dividing cells contain the genetic material from the extinct frog.

The results are yet to be published.

"We are watching Lazarus arise from the dead, step by exciting step," says the leader of the Lazarus Project team, Professor Mike Archer, of the University of New South Wales, in Sydney. "We've reactivated dead cells into living ones and revived the extinct frog's genome in the process. Now we have fresh cryo-preserved cells of the extinct frog to use in future cloning experiments.

"We're increasingly confident that the hurdles ahead are technological and not biological and that we will succeed. Importantly, we've demonstrated already the great promise this technology has as a conservation tool when hundreds of the world's amphibian species are in catastrophic decline."

The technical work was led by Dr Andrew French and Dr Jitong Guo, formerly of Monash University, in a University of Newcastle laboratory led by frog expert, Professor Michael Mahony, along with Mr Simon Clulow and Dr John Clulow. The frozen specimens were preserved and provided by Professor Mike Tyler, of the University of Adelaide, who extensively studied both species of gastric-brooding frog -- R. silus and R. vitellinus -- before they vanished in the wild in 1979 and 1985 respectively.

UNSW's Professor Archer spoke publicly for the first time today about the Lazarus Project and also about his ongoing interest in cloning the extinct Australian thylacine, or Tasmanian tiger, at the TEDx DeExtinction event in Washington DC, hosted by Revive and Restore and the National Geographic Society.

Researchers from around the world are gathered there to discuss progress and plans to 'de-extinct' other extinct animals and plants. Possible candidate species include the woolly mammoth, dodo, Cuban red macaw and New Zealand's giant moa.

Source: University of New South Wales [March 15, 2013]

Vorrei spendere due parole soltanto su quest'articolo: la rana in questione - estinta in epoca recente - non 'partorisce' davvero per via gastrica. Ma è vero che l'adulto ingoia le uova che si schiudono nella sua via digerente e quindi sembra mettere alla luce i piccoli in quel modo. In realtà depone normalmente le uova prodotte more solito.

La clonazione - descritta come la disattivazione/sostituzione dei nuclei - è molto più facile in specie animali inferiori ed è già nota e possibile. In specie animali superiori e più prossime all'uomo essa presenta invece numerose ed insidiose difficoltà, che non sono ancora state superate. La stessa pecora Dolly fu abbattuta prima che le patologie mortali da cui era affetta la uccidessero.

La clonazione a cui si riferisce l'ultima parte dell'articolo, su specie del tutto estinte in epoca preistorica è quindi molto più difficile. Tanto più, in quanto - con ogni probabilità - non si dispone di cellule congelate. Anche nel caso in cui si disponga dell'intero filamento del DNA (come ad esempio nel caso delle specie citate e anche del Neanderthal), ci sarebbero problemi di ' impacchettamento' del DNA stesso all'interno di un nucleo cellulare.

S'immagini di stipare i propri vestiti in una valigia, ma anche che questi vestiti siano 'attivi' come è attivo il DNA. Si può per esempio immaginare che questa valigia sia trasparente: a seconda di come si impacchetteranno i vestiti, differenti saranno i colori visibili dei vestiti. Ora, l'attività del DNA cambia a seconda della sua disposizione nello spazio.La Natura lo sa disporre correttamente nel nucleo delle cellule, noi no...

A parte questi problemi tecnici, esistono quelli etici, anch'essi insormontabili.
Il fatto che io possieda una pistola e sappia usarla, non mi autorizza a sparare indiscriminatamente: anche quando la clonazione dell'individuo fosse possibile già ora, essa non sarebbe eticamente approvabile.

 - Il movimento subdolamente  in atto da tempo è quello di sdoganare per gradi la clonazione d'interi individui (processo eticamente considerato non  corretto e niente affatto utile dal punto di vista medico sanitario), contro la clonazione di parti d'individuo (ad esempio d'organi, o di cellule di organi endocrini specializzati, a mezzo la scaffold bio-engeneering: cioé la costruzione di organi biologici con struttura di supporto artificiale), che è un processo eticamente visto con favore (ridurrebbe la necessità dei trapianti d'organo da vivente o da cadavere e ridurrebbe enormemente le difficoltà strutturali ed i costi dell'Eurotransplant in Europa, ad esempio).
Non sarebbe più necessario tenere conto - in diretta e su tutto il terrritoiro - della presenza di donatori con lo stesso assetto antigenico del ricevente: si confezionerebbe direttamente l'organo in modo sartoriale, per così dire, localmente.
In passato, si ipotizzò di creare un ibrido tra Uomo e Scimpanzé (che sono geneticamente molto simili e potrebbero dare - per inseminazione artificiale - un ibrido [fu detto 'scimpanzuomo'] come il mulo lo è per cavallo ed asino) per potere avere un 'parco' sempre disponibile di donatori d'organo. L'ibrido sarebbe per metà 'animale' (e quindi insensibile e sacrificabile?), ma sarebbe anche per metà veramente uomo. Naturalmente, l'ipotesi fu bocciata perché eticamente raccapricciante.

Quello cui si tende oggi, da parte di alcuni (passando per il Mammuth, che appartiene agli 'animali') è la realizzazione - per clonazione - di un Neanderthal, che viene considerato da alcuni, 'poco umano' o 'meno che umano', per poi passare all'homo sapiens sapiens. Lo scopo è riconoscibilissimo: non si trova nella scienza o nella medicina, bensì nei soldi e nella fama che tale acquisizione permetterebbe, dato l'impatto enorme sulla fantasia popolare...

Come si vede bene, le 'Armate Brancaleone'  composte di cialtroni chiassosi e ciarlatani iperattivi sono presenti in tutti i campi: e ovunque , se non fermati, potrebbero compiere danni anche gravissimi, contro la Scienza, la Cultura, l'Etica e - soprattutto - l'Uomo e la sua dignità.