I due fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone (foto Ansa) |
Il ministro della Difesa indiano A.K. Antony ha negato che vi possano essere "cedimenti" del governo indiano riguardo al processo dei marinai italiani.
"Stiamo andando avanti su questa vicenda in base alle leggi indiane".
Ha poi assicurato che "non c'e' spazio per compromessi" e non "faremo marcia indietro": "saranno processati con le leggi del nostro Paese".
Antony, che è originario del Kerala, Stato dove è avvenuto (nel Febbraio 2012!) l'incidente, ha risposto così alla domanda di un giornalista che gli chiedeva se il governo stesse ammorbidendo la sua posizione dopo che il ministero della Giustizia aveva sposato l'opinione del ministero degli Esteri sulla inapplicabilità della legge per la repressione della pirateria (Sua Act).
Il ministro ha concluso sostenendo che comunque la decisione viene trattata dai ministeri dell'Interno e degli Esteri.
Domani pomeriggio il procuratore indiano G.E. Vahanvati dovrebbe presentare alla Corte Suprema la soluzione trovata dal governo per processare i due Fucilieri di Marina.
Ma sono trascorsi già più di due anni! E non è stato formulato un capo d'accusa! Però i due militari sono in stato di fermo, lontano dalla patria e dalle famiglie!
Quale paese può dirsi civile, se non riesce a concludere un'incresciosa querelle internazionale di questo tipo?
Non è l'Italia - bensì l'incapacità inconcludente dell'India - che permette ai pirati la frequentazione delle acque Indiane, rendendole pericolose e rendendo necessari i militari d'accompagnamento.
l'Italia era presente proprio per impedirne le azioni violente ed illegali!
E si sa che, ovunque siano presenti i soldati armati, non sono certamente lì per distribuire fiori.
Ci sono 'scappati' due morti civili indiani: ce ne dispiace, ma lo Stato Indiano ne è totalmente corresponsabile, dopo avere firmato gli accordi internazionali.
Proprio sabato, come primo atto del neo premier Matteo Renzi aveva chiamato i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone per assicurare che il governo italiano farà di tutto per riportarli a casa.
Ora comincerà l’attività diplomatica dei neo ministri degli Esteri e della Difesa Federica Mogherini e Roberta Pinotti che hanno assicurato ai due militari la «determinazione a fare tutto il possibile per riconsegnarli quanto prima alle loro famiglie. Siete il mio primo pensiero e il primo del nuovo governo».
L'Europa dovrebbe prendere posizione in maniera molto più chiara ed intransigente, minacciando, se non addirittura mettendo in atto, un'interruzione di tutte le attività commerciali, umanitarie e di aiuto di ogni tipo.
Con persone che non comprendono e non rispondono alle buone maniere, si devono usare le cattive.