martedì 18 febbraio 2014

Buona Fortuna


Il Prof. Francesco Pìgliaru (Foto: La Stampa)
Elezioni sarde.

Come si può vedere, la cultura, la serietà, l’affidabilità, le riconosciute e già provate capacità professionali ed il ben riposto credito alla fine ‘pagano’. Non basta semplicemente un ‘ottimo curriculum’ o un bel faccino.

Per contro, l’arroganza, la fraudolenza, la scarsa serietà, l’immagine ‘costruita’ artificialmente, le velleità futili e la mancanza di capacità manageriale ed organizzativa, alla fine sono scoperte e negano l’ambito traguardo ai non meritevoli. Si tratta di tentativi che sono sempre avvenuti ed avverranno ancora.  

Fa veramente piacere osservare che l’elettorato sardo – pur assenteista, disaffezionato e disgustato – pur scarso e distratto da troppi simboli, programmi, dichiarazioni d’intenti, pur rappresentando fedelmente una popolazione che è ancora (sembra una perdurante maledizione!) fatta di ‘Pocos, Locos, y Mal Unidos’, ha espresso il giudizio in fondo più giusto.

È una scommessa con il futuro: con essa, l’elettorato sardo investe in una persona capace, che ha tutta l’intenzione di agire correttamente, parlando solo quanto necessario. Non è – come alcuni dei suoi irritanti ex concorrenti – uno che vende fumo per le strade e le piazze, né uno che usi toni arroganti o offensivi, né uno che vende libri di favole, o che frequenta le birrerie. Non è un personaggio in cerca di soldi o di fama: sarebbe stato destinato alla posizione di Rettore dell’Università di Cagliari, se non avesse dovuto imbarcarsi in quest’altra utile missione pubblica.

Buona fortuna, Prof. Pìgliaru.

E buona fortuna, Sardegna, di tutto cuore!