Ebbene va proprio così! Tutto, oggi, è preda delle mode e delle manie moderne.
Queste prevedono - come metodo - quello di mettere un microfono sotto al naso di chiunque e d'interrogarlo a proposito di qualche tema attuale ("tutto fa spettacolo").
Quel chiunque naturalmente, dirà qualche cosa, pur non essendo abilitato a farlo, non avendone alcun titolo, mosso - magari - dalla vanità e insieme dalla gratitudine per chi gli ha conferito l'onore di un pulpito privilegiato.
Siamo ormai così abituati a questi metodi, che quasi non li notiamo più: spesso ne è responsabile un un certo spiccio giornalismo strumentale e deteriore, volto alla dimostrazione di una tesi pagante.
Altre volte invece, si tratta dell'arma impropria di certi 'scienziati fai-da-te', che non conoscono affatto il metodo scientifico e sono perfettamente convinti che l'instancabile ripetizione di una ipotesi strampalata prima o poi le conferisca la dignità di 'tesi dimostrata'.
E - si deve ammettere - con un certo pubblico ingenuo sognante e visionario, questo trucco manipolatorio sembra funzionare, purtroppo.
Oggi si ha quasi nostalgia per il vecchio falsario contadino. Era quel soggetto ruspante che portava - con aria circospetta - all'esperto un oggetto, imbrattato di fango secco, avvolto in carta vecchia di giornale, per farglielo valutare.
Il sempliciotto rischiava di suo, ci metteva non solo la faccia, ma anche la propria fedina penale. Che cosa cercava? Denaro, e nient'altro. Erano tempi semplici.
Oggi non è più così: oggi c'è il falso culturale... Oggi, un astuto e circospetto signore incensurato, magari munito di qualche istruzione e di qualche titolo, mostra solamente una fotografia: scusandosi, perché essa è magari un po' sfocata ed egli non dispone di meglio perché ha potuto scattare quasi di soppiatto, contro la volontà di un tombarolo che però non conosce e che non può più rintracciare, il quale si è subito portato via l'oggetto del desiderio - ovviamente autentico! - chissà dove, con ogni probabilità per venderlo ad altri (ma allora - direte - il vecchio tombarolo esiste ancora! Forse sì: ma si nasconde, magari sotto mentite spoglie di una persona insospettabile...).
Una fotografia, si sa, non può essere sottoposta a quegli esami sofisticatissimi che oggi ormai permettono quasi immancabilmente di smascherare un falso.
Inoltre, essere proprietario di una fotografia non è prova di detenzione illecita di un oggetto archeologico proveniente da scavo clandestino: non comporta davvero alcuna responsabilità.
Non è meraviglioso?
Il proprietario della fotografia è solamente un grande, sincero appassionato di Archeologia, Storia e Lingue antiche, oltre che un fedele e stimato figlio della propria terra. Così appassionato, da avere studiato a lungo (anni ed anni!) e da essere riuscito ad ottenere una conoscenza persino superiore a quella dei lazzaroni sfaccendati e raccomandati che quelle materie dovrebbero studiarle di mestiere!
Egli è così pieno di ardore ed iniziativa, da riuscire a sospettare prima (e regolarmente scoprire poi) sempre nuove relazioni tra l'oggetto del suo studio e l'ambiente, la gente, i tanti reperti che amici e parenti gli portano spontaneamente, nella viva speranza che egli vi trovi le tracce che cerca, instancabilmente, senza mai fermarsi, consumato dalla febbre per la propria missione umanitaria.
Un Santo vero, e la sua passione.
Per passione, quindi: egli non desidera certo il basso benessere del vile denaro! Per dimostrare di essere un onesto e serio ricercatore appassionato, egli anzi divide gratuitamente con i propri compaesani interessati la propria scienza. Generosamente, fa regalo di sé e delle proprie conoscenze (salvo un piccolo contributo per le ovvie spese di base: volantini, locandine, diapositive, locali etc). Non gli si può fare causa per truffa: non ruba denaro a nessuno!
Al massimo, è un tronfio ciarlatano. Ma non osare mai chiamarlo ciarlatano, questo lo offende profondamente e lo trasforma in un essere aggressivo, offensivo e volgare che egli - per sua natura - non è e non è mai stato. (Solo alcuni trovano curioso e sospetto il fatto che egli non controbatta alle critiche a livello scientifico, ma la butti invece subito sull'offesa personale: i suoi seguaci lo trovano giusto e doveroso).
Per forza di cose, egli diviene presto un venerato Maestro di vita e di pensiero: maltrattato dalla Scienza Ufficiale, martirizzato da gente obliqua e miope e soprattutto serva dei Padroni oppressori, diviene il simbolo ribelle di una terra sempre calpestata da occupanti stranieri e sempre anelante alla libertà e all'indipendenza.
Ecco che la trasformazione è compiuta: egli è adesso discretamente famoso, possiede un certo numero di seguaci, vende libri a prezzi osceni, tiene corsi, riceve inviti a vari eventi, capeggia moralmente un vero 'movimento di pensiero', è pronto per entrare in politica, per sostenere ideologicamente e 'spiritualmente' la giusta lotta della sua gente, per secoli vessata.
Quale grande e soprattutto sincera generosità!
Chi é, mi chiedi?
Proprio nessuno: me lo sono inventato di sana pianta!
Bella fantasia, no?
Oppure, potrebbe essere il rampollo di una famiglia di pasticcieri, che ha ottenuto una laurea in una qualunque materia scientifica e che - all'improvviso - è divenuto esperto di lingue antiche.
O potrebbe essere un educatore in pensione, che l'arteriosclerosi cerebrale ha condotto a manie di onnipotenza.
In realtà, potrebbe essere chiunque intorno a te: perché è questa la realtà quotidiana in Italia.
Una persona qualunque si sveglia una mattina, con l'idea di un 'Movimento Culturale'. Mette quattro elementi populisti in croce, si circonda di portavoce chiassosi ed attivisti, ed infine fonda un partito politico.
Ah, l'Italia: degradata ancora una volta, da 'Bel Paese' a 'Stracchino' e sulla strada per diventare 'Tofu'.
L'uomo percepisce l'ambiente attraverso i cinque sensi. Inoltre, possiede una percezione particolare - che è quella del tempo - che non è solamente un adattamento automatico al clima, all'irradiazione solare ed alla stagione (come in alcuni altri animali) bensì è la capacità critica di percepire il trascorrere del proprio tempo biologico, nell'ambiente.Di tutto questo vorrei parlare, per i primi 150 anni: poi, forse patteggeremo su quale prossimo argomento discorrere insieme