martedì 11 febbraio 2014

IMPEACHMENT

Non so che cosa voglia dire la parola impeachment.

Ho chiesto in giro: uno, con l'aria di chi la sa lunga, mi ha subito informato che il termine deriva dall'abitudine che si aveva nel selvaggio West di impeciare, impiumare e poi magari di impiccare i reprobi colpevoli di vari reati, oppure solamente esporli alla berlina.

Allora ho considerato la parola inglese 'peach' (pesca), che è molto differente dalla parola 'pitch' (pece) ed ho concluso che il mio primo informatore non la sapesse poi così lunga...

D'altro canto, non è realistico che un procedimento tanto evocato come urgente, necessario e doveroso dagli arlecchini pentastellati possa essere a base di pesche (fresche o sciroppate): semplicemente, perché non è affatto nelle loro corde l'utilizzo di qualche mezzo che sia dolce o almeno buono.

La parola 'Impeachment' porta con sé il significato di intrappolare, restare prigioniero e deriva dal Latino, in qualche modo, come è dimostrato dall'esistenza  del Francese moderno 'empecher' e dell'Inglese 'impede'. 

Un' etimologia popolare - nel periodo medievale - ha voluto erroneamente trovare un rapporto con il Latino 'impetere' (aggredire, attaccare). E questo - nonché errato - sarebbe molto più nelle corde naturali dei 5Stelle.

Mi domando comunque perché mai noi, Italiani, si debba

usare un vocabolo straniero per definire un processo legale di

destituzione, per colpa, dai suoi poteri di un poco stimato   

funzionario della nostra tanto poco amata Repubblica.


In seconda istanza mi domando perché mai un 'Movimento di 

Spensiero' (diventato un movimento politico,

inaspettatamente) si occupi di cose tanto inutili e marginali, 

invece che delle primarie necessità di salvezza del Paese.